5 L’UOMO E LA CITTÀ 5.4 La città, centro di servizi Fin dall’antichità (con la sola eccezione dei primi secoli del Medioevo europeo) le città sono state i centri da cui si irradiavano i “ ” della società, come quello e quello . poteri forti politico religioso Ancora oggi la maggior parte dei luoghi in cui si esercitano questi poteri – come i palazzi che ospitano le assemblee legislative (i parlamenti), le residenze di sovrani o di importanti cariche politiche, le chiese e i templi, le sedi di organi e istituzioni internazionali – si trova nelle grandi città. Molti di questi edifici sono divenuti col tempo opere di interesse storico, architettonico e artistico, e a volte simbolo del Paese in cui si trovano (basti pensare alla Casa Bianca a Washington o al palazzo del Quirinale a Roma). monumenti In molte città, soprattutto i capoluoghi regionali e le capitali statali, ci sono poi edifici (spesso meno grandiosi) che ospitano i numerosi uffici e le istituzioni della “ ” di un territorio: i tribunali, gli uffici delle tasse, gli enti che gestiscono i servizi sociali. macchina amministrativa Nei centri urbani si trovano infine tutti i tipici delle società evolute: , istituti di istruzione superiore (come le università), , oltre ai servizi “di base”, come gli impianti per la e l’erogazione dell’ e dell’ (servizi che non sono affatto scontati nelle aree rurali). Le statistiche indicano che, nonostante i problemi delle città, la popolazione urbana, proprio grazie a questo accesso privilegiato ai servizi, ha in media un maggiore livello di istruzione, un reddito più elevato, una maggiore aspettativa di vita e, in generale, un miglior stato di salute rispetto alla popolazione che abita nelle aree rurali. servizi al cittadino scuole ospedali raccolta dei rifiuti acqua potabile energia elettrica La Casa Bianca a Washington, residenza del Presidente degli Stati Uniti d’America. Città “aperte” e deurbanizzazione Negli ultimi decenni, fenomeni come l’aumento della percentuale di per abitante (la diffusione delle automobili), il miglioramento dei che collegano le città ai centri vicini (come le ferrovie suburbane) e lo sviluppo di una fitta rete di (cellulari e Internet) nei Paesi sviluppati hanno fatto sì che una persona possa avere facile accesso ai servizi della città risiedendo a una distanza maggiore dal centro cittadino rispetto a quanto avveniva in precedenza. In altri termini, la nascita o la maggiore diffusione di comportamenti come il pendolarismo (cioè lo spostarsi ogni giorno su distanze medie e lunghe per raggiungere il posto di lavoro), il lavoro svolto a distanza e l’uso di Internet per acquistare beni e servizi o per interagire con le istituzioni hanno permesso anche a chi non risiede nel cuore di una città di adottare uno stile di vita “cittadino”. Queste nuove risorse hanno reso ormai sorpassata la tradizionale , con zone e quartieri sempre più esclusivi e ricchi a mano a mano che ci si avvicina al centro. mezzi di trasporto personali trasporti pubblici telecomunicazioni struttura cittadina a cerchi concentrici Oggi infatti, almeno in molte città dei Paesi avanzati come gli Stati Uniti e gli Stati europei, questo modello non vale più perché, a partire degli ultimi decenni del XX secolo, si è assistito al fenomeno della “ ”, cioè la “fuga” dalla città, e in particolare dal centro. I motivi di questa fuga sono in genere quelli legati ai problemi tipici della vita cittadina, come l’inquinamento, la criminalità e soprattutto i prezzi elevati delle abitazioni, che inducono molte persone a spostarsi nelle aree circostanti. deurbanizzazione Le città si sono quindi aperte verso l’esterno: in Paesi come gli Stati Uniti tutto questo ha significato soprattutto la nascita di grandi nelle periferie, abitati soprattutto dalle classi medie e alte, mentre nei Paesi dalla storia urbana più antica, come l’Italia, si è verificata una intorno alle grandi città, dove sono sorti anche parchi commerciali e complessi di uffici trasferitisi dai costosi centri cittadini. sobborghi residenziali rinascita dei centri urbani medi e piccoli Accanto a questi di modelli di espansione e “apertura” delle città, che avvengono in maniera per lo più ordinata secondo specifici progetti, esistono anche tipologie di espansione più disordinata, come il cosiddetto ( ). urban sprawl ▶ focus I quartieri residenziali dei sobborghi di Las Vegas, negli Stati Uniti. Svincolo autostradale a Bangkok. FOCUS Il termine inglese  , letteralmente “espansione urbana disordinata”, indica un nuovo modello di paesaggio urbano diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Si tratta di gruppi poco densi di edifici residenziali, commerciali e industriali, sorti senza un centro o un progetto unitario, che si allargano occupando i terreni un tempo agricoli o inutilizzati tra un centro urbano e l’altro. Le aree di   si espandono lungo le grandi vie di comunicazione (strade e autostrade) senza tener conto delle tradizionali suddivisioni amministrative e politiche tra Comuni, Regioni o addirittura Stati, e sono caratterizzate dalla mancanza di servizi pubblici vicini, poiché questi si trovano ancora nei “vecchi” centri urbani. La nascita dell’  è una conseguenza della diffusione del trasporto personale: con le sue strade a grande scorrimento e spesso prive di marciapiedi, questa realtà urbana è quasi impossibile da percorrere senza un veicolo a motore. Il modello dell’  è molto criticato, in quanto massima espressione dello stile di vita urbano improntato all’individualismo: la mancanza di servizi e la difficoltà di spostamento per chi non possiede un veicolo penalizzerebbero le categorie più deboli (come anziani e disabili). Inoltre, questo tipo di espansione non pianificata dei centri abitati è stato attaccato per l’uso indiscriminato del suolo e la scarsa sostenibilità ambientale. , Né città né campagna  urban sprawl  urban sprawl urban sprawl urban sprawl urban sprawl GUIDA ALLO STUDIO Quali sono i servizi al cittadino presenti in una città? Che cosa si intende per deurbanizzazione? Dove si è verificato questo fenomeno?