T2 Wisława Szymborska Ad alcuni piace la poesia Tratto da , 1993 La fine e l’inizio polacco Lingua originale La poetessa polacca (1923-2012) riflette sulla passione per i versi. Wisława Szymborska Ad alcuni – cioè non a tutti. E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza. Senza contare le scuole, dove è un obbligo, e i poeti stessi, 5 ce ne saranno forse due su mille. Piace – ma piace anche la pasta in brodo, piacciono i complimenti e il colore azzurro, piace una vecchia sciarpa, 10 piace averla vinta, piace accarezzare un cane. La poesia – ma cos’è mai la poesia? Più d’una risposta incerta 15 è stata già data in proposito. Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo come alla salvezza di un corrimano. Wisława Szymborska, , trad. di P. Marchesani, Scheiwiller, Milano 1997 La fine e l’inizio con la poesia a TU per TU Perché pretendere che la poesia piaccia a tutti? Neanche la matematica, la storia o l’inglese sono materie che appassionano chiunque, ma nessuno si sogna di metterne in dubbio l’importanza. Qualcuno dice: ma la poesia a che serve? Che discorsi: e vivere, a che serve? La poesia non ha un fine pratico immediato, ma proprio qui sta la sua forza. Ci indica un modo di guardare alle persone e alle cose che va al di là dell’utile. Ci insegna tutto sul cuore umano, spalanca mondi che non conosciamo, consola, rallegra, spinge a riflettere per conoscere meglio noi stessi… Hai detto niente. Imparare le tecniche per analizzare una poesia aiuta a capirla meglio, ma per amarla basta quel pizzico di curiosità che ti porta ad assaggiare un piatto sconosciuto. Di che si tratta? Che importa saperlo! È squisito.