La letteratura delle origini | UNIT 1 | epico di più di 3000 versi dal titolo Beowulf: vi si narrano le gesta dell eroe omonimo alle prese con il mostro Grendel, la sua crudelissima madre e un drago. Alla fine dell VIII secolo o al principio del IX risale invece il più antico documento dell epica nazionale tedesca, l Hildebrandslied (Canto di Ildebrando): nei suoi 68 versi allitterati si canta la leggenda ostrogotica del duello tra un padre e un figlio, nel quale entrano in conflitto il sentimento della fedeltà familiare e quello dell onore cavalleresco. Nel resto d Europa, dove il rapporto fra latino e lingue nazionali è più stretto, la letteratura volgare prende le mosse più tardi: nell area delle parlate romanze, tuttavia, a partire dalla fine dell XI secolo si sviluppano forme artistiche destinate a incidere profondamente sull immaginario letterario dei secoli successivi. Tale fioritura avviene nell ambito delle corti francesi, dove accanto al genere letterario epico si impongono, grazie all attività di poeti detti trovatori e trovieri f, i generi letterari del romanzo e della lirica, i quali adattano motivi e forme originali alle esigenze e ai valori di un pubblico raffinato, che sa decifrarne e apprezzarne il messaggio. la parola Trovatori e trovieri Trovatore (o trovadore) è il poeta in lingua d oc della Francia meridionale, troviere è invece quello in lingua d o l della Francia settentrionale: entrambi scrivono versi accompagnati da musica, da essi stessi composta, suonata di solito su strumenti a corda. I due termini derivano dal verbo trobar, che significava comporre testi letterari , ma la cui etimologia è discussa. L opinione oggi prevalente presso gli studiosi riconnette il vocabolo all ambiente monastico: trobar sarebbe derivato dal latino medievale tropare, che a sua volta veniva da tropum invenire, ricercare il tropo , vale a dire creare i versetti o le prose ritmiche dei testi liturgici, dove parole e musica fossero strettamente collegate. 2. La produzione in lingua d o l: canzoni di gesta e romanzi cavallereschi A partire dalla fine dell XI secolo si sviluppa nella Francia del Nord una vasta produzione letteraria in volgare, la lingua d o l, così denominata dal modo di dire sì in francese antico. Per chiarezza di esposizione, si è soliti distinguere tali opere in una materia di Francia e in una materia di Bretagna: alla prima attengono le cosiddette chansons de geste (canzoni di gesta), in cui vengono cantate le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, impegnati nella strenua difesa della cristianità e dell Occidente contro la minaccia saracena; alla seconda appartengono invece le prose e i versi che celebrano le leggende dei cavalieri di re Artù e della Tavola Rotonda. Da tali materie si sviluppano due cicli specifici, ciascuno con temi e caratteri propri: il ciclo carolingio, animato dall'esaltazione dell eroismo, della dedizione alla fede e della devozione per l imperatore, e il ciclo bretone, fondato sull amore e sull avventura. Il ciclo carolingio Le canzoni di gesta sono componimenti in origine cantati (e per questo detti chansons) che raccontano imprese belliche ed eroiche (gesta, appunto) del passato, aggiornate e rielaborate soprattutto grazie alla cultura orale delle popolazioni romanze. In alcuni casi, l argomento trae spunto da storie classiche, aventi per protagonisti gli antichi eroi greci e romani. Tuttavia il filone più ricco e importante è costituito dalla narrazione delle azioni dei cavalieri di Carlo Magno, i quali diventano la personificazione degli ideali e dei valori di forza, nobiltà e fede esaltati nel Medioevo. 36 L epica francese: le canzoni di gesta
La produzione in lingua d’oïl: canzoni di gesta e romanzi cavallereschi