Unità 1 La Preistoria Le coordinate dell’arte La Preistoria: il Paleolitico e le origini dell’arte Con il termine (letteralmente “prima della storia”) si indica il lungo periodo che va dalla comparsa dell’ in Africa, risalente a 2,5 milioni di anni fa circa, fino all’invenzione della scrittura, avvenuta nel Vicino Oriente nel V millennio a.C. (circa 6000 anni fa), e che convenzionalmente segna l’inizio della . Dall’ – cui è riconosciuta la capacità di sfruttare diversi materiali, come la pietra o il legno, per la costruzione di utensili – discendono molte specie tra cui l’ e l’ , cui vanno attribuite le prime manifestazioni di , riferibili in particolare alla fase più “recente” del . Con questo termine – che letteralmente significa “età della pietra antica”, perché questo è il materiale usato in prevalenza per la produzione di oggetti – si individua un notevole arco cronologico che gli studiosi dividono in tre sotto periodi: (da 2 milioni a 120 000 anni fa), (da 120 000 a 35 000 anni fa) e (da 35 000 a 10 000 anni fa). Preistoria Homo habilis Storia Homo habilis Homo sapiens uomo di Cro-Magnon pratica artistica Paleolitico Paleolitico inferiore Paleolitico medio Paleolitico superiore Risalgono al Paleolitico inferiore i cosiddetti (un termine che deriva dall’inglese, , e che significa “spaccare”), cioè pietre lavorate in modo rudimentale per ottenere utensili dai profili taglienti. A questi vanno via via sostituendosi oggetti di fattura più fine ed evoluta, le cosiddette (dal latino “mandorla” in riferimento alla particolare foggia della pietra), in cui secondo alcuni è possibile rintracciare una primissima testimonianza di ricerca estetica: la simmetria che le caratterizza potrebbe rispondere a fini non unicamente pratici. Risalgono invece al le pitture dei più importanti , che si concentrano nella Francia sud-occidentale e nella regione della Cantabria in Spagna. È importante precisare però che in altre parti del mondo sono stati rinvenuti reperti con caratteristiche d’arte databili al : il , presso Cape Agulhas, in Sudafrica, conserva testimonianze di arte rupestre (ovvero immagini tracciate o incise su rocce o pareti rocciose) e un blocchetto di ocra con tratti geometrici incisi, che è ad oggi considerato il più antico reperto noto databile a circa 77 000 anni fa. chopper to chop amìdgale Paleolitico superiore siti paleolitici europei Paleolitico medio sito preistorico di Blombos I siti archeologici della Preistoria. ,12 500 anni fa ca., osso scolpito. Londra, British Museum (dalla Grotta di Montastruc, Tarn e Garonna, Francia). Mammut, parte di propulsore , 22 000-18 000 anni fa (Paleolitico superiore), pigmento nero. Grotta di Pech-Merle (Lot, Francia). Cavallo maculato e impronta in negativo di mano , 77 000 anni fa ca. (Paleolitico medio), ocra rossa, 7 cm. Rinvenuto a Blombos (Sud Africa). Frammento con motivi geometrici incisi › pagina 13 IL TEMPO LE OPERE 2,5 milioni di anni fa Compare in Africa l’ , una specie appartenente al genere , capace di costruire utensili Homo habilis Homo 2 milioni di anni fa – Paleolitico Inferiore Età della pietra 1,8 milioni di anni fa ca. Chopper 1 milione di anni fa ca. Amìgdala 120 000 anni fa – Paleolitico medio 77 000 anni fa ca. Frammento con motivi geometrici incisi 35 000 anni fa – Paleolitico superiore ( ): compare circa 35 000 anni fa, prime manifestazioni artistiche Uomo di Cro-Magnon Homo sapiens 32 900 anni fa ca. Grotta Chauvet 27 000-20 000 anni fa ca. Dama di Brassempouy 26 000-25 000 anni fa ca. Venere di Willendorf 18 000-16 000 anni fa ca. Grotta di Lascaux 16 000-13 000 anni fa ca. Grotta di Altamira 14 000 anni fa ca. Grotta di Niaux 10 000 anni fa – Mesolitico Sviluppo agricoltura e pastorizia, lento passaggio da uno stile di vita nomade a uno stanziale 8500 anni fa – Neolitico 8000 anni fa ca. , Naquane Caccia al cervo 6000 anni fa Prime manifestazioni scritte Età dei metalli 5000-4200 anni fa Manufatti ceramici con decorazione geometrica incisa 4500 anni fa ca. Cromlech di Stonehenge 3500 anni fa ca. Dolmen della Chianca 3500 anni fa – Termine del Neolitico › pagina 14 Dal Mesolitico all’età dei metalli In seguito ai notevoli , che si registrano (o “età della pietra di mezzo”) e che portarono a una significativa diminuzione della selvaggina in vaste regioni d’Europa e d’Asia, ha avvio un lungo e complesso processo che si può dire pienamente compiuto solo nel (“età della pietra nuova”). Si tratta del passaggio da un’economia venatoria (basata sulla caccia) a una di tipo produttivo (basata sull’ e l’ ). Contestualmente si registrano altri e importanti cambiamenti: la pietra utilizzata nella produzione di utensili comincia a essere levigata con maggiore cura (indizio di una raggiunta ), viene praticata la e la (l’argilla è lavorata senza l’utilizzo del tornio e poi cotta in “forni” scavati nel terreno). Con lo sviluppo dell’agricoltura , antenati delle città, e fanno la loro comparsa (dal greco , “grande”, e , “pietra”), realizzate con l’impiego di enormi massi infitti nel terreno. Non si tratta di strutture abitative, bensì cultuali (per indicare la presenza di una sepoltura o descrivere un’area sacra). Con l’ in Mesopotamia compaiono le prime . Si tratta di una novità che interesserà varie aree geografiche e le relative civiltà in tempi diversi. È opportuno ricordare infatti che le periodizzazioni riguardanti la Preistoria non sono assolute: le oscillazioni cronologiche sono talvolta notevoli; per l’età dei metalli in particolare, dipendono dall’adozione e dall’impiego di un determinato materiale in una determinata zona. mutamenti climatici nel corso del Mesolitico Neolitico agricoltura allevamento perizia tecnica tessitura produzione di vasi e contenitori in ceramica nascono i primi villaggi stabili costruzioni megalitiche mégas líthos età dei metalli testimonianze scritte Forma, funzioni e idee A partire dalla metà dell’Ottocento si iniziano a studiare le prime testimonianze artistiche datando e catalogando i reperti rinvenuti secondo criteri scientifici. Da allora si è cercato di individuare le caratteristiche e i temi dell’arte più antica, avanzando ipotesi anche sulla funzione delle immagini. Per quanto vari siano i pareri, su un punto gli studiosi sembrano convergere: la ricerca estetica non appare mai fine a se stessa, ma legata a . Oltre ad assolvere – almeno fino alla comparsa della scrittura – a un’importante funzione comunicativa, le immagini avevano anche una funzione , basata sulla credenza che esse potessero in qualche modo influire sulla realtà condizionandone gli eventi. Per comprendere a pieno questo aspetto è necessario considerare il sistema di vita del tempo, basato esclusivamente sulla caccia e sulla raccolta di prodotti spontanei, attività da cui dipendevano la sopravvivenza e la conservazione della specie. Da questo deriva il tentativo di entrare in contatto con misteriose forze, esterne alle possibilità e alla volontà dell’uomo, da cui i fenomeni naturali sembrano dipendere. Rientrano dunque in una sorta di le pitture e le incisioni tracciate sulle pareti delle caverne (definite “arte parietale”), ed eseguite probabilmente da professionisti itineranti. Si tratta soprattutto, come vedremo, di animali descritti con estrema efficacia: l’arte del Paleolitico si esprime infatti con un , ovvero attraverso forme che mirano alla descrizione del reale perché è proprio su questo che intende intervenire. L’ipotesi, ormai superata, che queste immagini possano avere avuto una funzione decorativo-ornamentale cade quando si considera la loro collocazione all’interno delle caverne (lontano dall’ingresso, in aree difficilmente raggiungibili) e distribuzione (spesso si sovrappongono in modo caotico). Anche le “arti mobiliari” – oggetti, strumenti e piccole sculture – sembrano rispondere a esigenze analoghe. In particolare le cosiddette “Veneri” paleolitiche, in quanto simboli di fertilità e fecondità, erano infitte nel suolo delle capanne o, per gli esemplari di epoca successiva, nei campi coltivati per ottenere protezione, abbondanza e prosperità. Gli importanti verificatisi tra Mesolitico e Neolitico incidono in modo significativo anche sulle manifestazioni artistiche: l’arte tende a svincolarsi dai suoi significati magico-rituali, passando da una descrizione di tipo naturalistico e un’elaborazione più . Questa tendenza – riscontrabile in particolare nella e nelle incisioni rupestri dello stesso periodo – è stata interpretata come il risultato di una capacità di maggiore, che trova un’interessante corrispondenza nella complessità di competenze richieste, per esempio, dall’attività agricola (come la conoscenza dei cicli stagionali e delle fasi lunari o le capacità di organizzazione e di calcolo). criteri di utilità magico-propiziatoria rituale linguaggio naturalistico cambiamenti sintetica e geometrica decorazione della ceramica neolitica astrazione e ragionamento Contenitori ceramici con decorazione geometrica incisa o impressa, Neolitico. Stoccolma, State Historical Museum (da Hanger e Valleberga). GUIDA ALLO STUDIO I concetti chiave il termine Preistoria (letteralmente “prima della storia”) indica il periodo che va dalla comparsa dell’ in Africa (2,5 milioni di anni fa), all’invenzione della scrittura, avvenuta nel Vicino Oriente nel V millennio a.C. (circa 6000 anni fa), e che convenzionalmente segna l’inizio della Storia. Quando: Homo habilis con l’uomo di Cro-Magnon, comparso 35 000 anni fa, ha inizio l’attività artistica, riferibile al Paleolitico superiore. Nascita dell’arte: le testimonianze più importanti del Paleolitico in Europa si concentrano in Francia e in Spagna ma in alcune parti del mondo sono state rinvenute testimonianze molto precedenti (Paleolitico medio). Dove: le immagini hanno probabilmente svolto un ruolo importante nell’ambito della comunicazione, ma anche all’interno di riti propiziatori: si attribuiva loro la capacità di influire sulla realtà condizionandone gli eventi. La funzione: tra Mesolitico e Neolitico si compie il passaggio da un’economia basata sulla caccia a una basata sull’allevamento e sull’agricoltura. Un cambiamento che porta alla nascita dei primi villaggi stanziali, ma anche alla comparsa di monumenti megalitici. Un notevole cambiamento: