Unità 8 Italici ed Etruschi Le coordinate dell’arte Un mosaico di popoli La , ancora nell’ (X-VIII secolo a.C.), si presenta come un vero e proprio , ben individuate nei loro caratteri culturali. Gli si fanno sempre più frequenti, come registrano i vari manufatti che, se da un lato presentano tratti fortemente individualizzati e caratteristici, dall’altro mostrano interessanti punti di contatto. Altrettanto frequenti e antichi sono gli (risalenti rispettivamente al XIII e all’VIII secolo a.C.) e, a partire dall’VIII secolo a.C., con il attraverso la . Si tratta di contatti di tipo commerciale, che incidono profondamente anche nella cultura e nell’arte della Penisola (sebbene in misura diversa): l’influenza delle opere provenienti dal mondo greco è evidente in particolare in quei manufatti di produzione italica che mostrano una maggiore attenzione al dato naturalistico e alla resa plastica. Anche il lascia evidenti tracce nell’artigianato artistico della Penisola, in particolare nella cosiddetta “ ”, tipica delle regioni settentrionali e testimonianza indiretta dell’emergere del . Si tratta di manufatti realizzati in bronzo laminato, decorati con figure e immagini, spesso a carattere narrativo, concepiti per soddisfare una committenza esigente che intende manifestare, anche attraverso gli oggetti che possiede, il proprio ruolo (una raffigurazione tipica è la descrizione del ciclo della produzione tessile esercitata da donne di rango). È soprattutto nell’inclusione di registri con teorie di animali fantastici che è possibile riconoscere la derivazione orientale, come nella cosiddetta che mostra scene di guerra (o di trionfo), di vita quotidiana e un registro dedicato a una “sfilata” di sfingi. Penisola italiana età del ferro mosaico di popolazioni diverse scambi interni alla Penisola scambi con Micenei e Fenici mondo greco fondazione delle prime colonie della Magna Grecia lessico figurativo orientale arte delle situle ceto signorile Situla della Certosa Lo stanziamento delle popolazioni italiche prima della conquista romana della Penisola (X-III secolo a.C.). , bronzetto nuragico, VIII-VII secolo a.C., h. 14 cm. Cagliari, Museo Nazionale Archeologico. Guerrieri , prima metà del VI secolo a.C., lamina bronzea lavorata a sbalzo, h 32 cm. Bologna, Museo civico Archeologico. Situla della Certosa › pagina 177 IL TEMPO LE OPERE II millennio a.C. Statua-stele maschile “Taponecco” X secolo a.C. X-VIII secolo a.C. Si definisce la composizione etnica della Penisola Età del ferro 1500-200 a.C. Su Nuraxi, Barumini 900-720 a.C. Protostoria etrusca Nascono le città; primi esempi di architettura funeraria Cultura villanoviana 900-700 a.C. Giganti di Mont’e Prama VIII-VII secolo a.C. Colonizzazione greca delle coste meridionali della Penisola Seconda metà del VII secolo a.C. Guerriero di Capestrano 753 a.C. Fondazione di Roma (secondo la leggenda) 720-580 a.C. Le influenze orientali si fanno più evidenti; emerge il ceto aristocratico (stimolo importante anche per la produzione artistica) Fase orientalizzante 675-650 a.C. ca. Bracciale 600 a.C. Situla Benvenuti VI secolo a.C. 580-480 a.C. Espansione degli Etruschi; grande fioritura delle arti Età arcaica 520-510 a.C. Sarcofago degli sposi 510 a.C. e Apollo Eracle di Veio 474 a.C. Battaglia di Cuma: gli Etruschi sono sconfitti dai Siracusani 480-320 a.C. ca. Inizio del declino della civiltà etrusca Età classica IV secolo a.C. IV secolo a.C. Inizio dell’espansione di Roma Inizio IV secolo a.C. Chimera di Arezzo 396 a.C. Roma conquista Veio Seconda metà del IV secolo a.C. Tomba dei Rilievi, Cerveteri 343-290 a.C. Guerre sannitiche. I Romani sconfiggono i Sanniti e i loro alleati italici Fine IV secolo a.C. Tomba François di Vulci III-II-I secolo a.C. III secolo a.C. Ipogeo dei Volumni III-II secolo a.C. Porta all’Arco di Volterra Fine II-inizio I secolo a.C. Arringatore 91-88 a.C. Roma concede la cittadinanza ai popoli italici › pagina 178 La civiltà etrusca Il popolo etrusco riveste un ruolo particolare nel panorama appena delineato. Stanziatosi in principio in un’area compresa tra Toscana, Umbria e Lazio – l’Etruria, appunto – estenderà il proprio dominio fino alla Pianura Padana e alla Campania. Le prime testimonianze risalgono al , periodo che coincide con la fase finale della cosiddetta (presente fin dal II millennio a.C. nell’area compresa tra Tevere e Arno). Allo sviluppo e alla definizione della civiltà etrusca contribuiscono anche elementi orientali, grazie alla straordinaria fioritura dei commerci che si registra nel passaggio dall’VIII al VII secolo. Si tratta della cosiddetta (720-580 a.C. circa), così definita per la diffusione di manufatti e maestranze provenienti dal Vicino Oriente e dalla Grecia, e che segna il momento in cui la società inizia a essere dominata dall’aristocrazia dei (proprietari terrieri e grandi mercanti), da cui dipende anche la nomina dei lucumoni (i re che governano le città). Il lascia evidenti tracce nella produzione di manufatti artistici e non solo: per celebrare e legittimare il proprio potere e distinguersi all’interno della comunità, i signori commissionano manufatti di pregio stimolando l’arrivo di e l’ della produzione locale; la stessa esigenza costituisce inoltre un impulso fondamentale per la diversificazione dell’architettura abitativa (nascono i primi palazzi). Con l’ (580-480 a.C. circa) il governo cittadino è affidato a una rappresentanza dell’aristocrazia e del nuovo “ceto medio” arricchitosi con le attività mercantili. È un periodo di espansione commerciale e militare (a quest’epoca risale la colonizzazione di parte della Pianura Padana), durante il quale le città vivono un momento di grande fioritura, come testimoniano lo sviluppo (templi e santuari) e le splendide (pitture murali e sarcofagi). L’ (480-320 a.C. circa) segna l’inizio del della civiltà, legato alla progressiva avanzata dei Celti (tra VI e IV secolo a.C.) che provoca la caduta di Bologna (Felsina) e Marzabotto, e alla concorrenza commerciale delle colonie greche e cartaginesi. Inoltre la sconfitta subita contro i Siracusani nelle acque di (474 a.C.) segna la battuta d’arresto all’espansione marittima etrusca e il progressivo ritorno a un’economia agricola. Nel 396 a.C. , dando inizio all’ . L’ultima fase della storia etrusca, l’ (320-27 a.C.), coincide ormai con la storia di Roma; si riferiscono a questo momento di passaggio opere come il ( p. 207) o la ( p. 200, fig. 55), che gli studiosi attribuiscono alternativamente ai due ambiti. IX secolo a.C. cultura villanoviana fase orientalizzante principes delinearsi del ceto aristocratico maestranze straniere avanzamento tecnico età arcaica dell’urbanistica e dell’architettura monumentale decorazioni tombali età classica declino Cuma Roma conquista Veio espansionismo romano nella Penisola età ellenistica Bruto ► Lupa capitolina ► Forma, funzioni e idee Come si è detto, l’ cristallizza e racconta gli intercorsi tra le diverse comunità o l’ammirazione per le , modelli indiscussi di raffinatezza e qualità tecnica. Tuttavia, in altri casi è la a caratterizzare in maniera trasversale l’arte di quelle popolazioni, penalizzate da una lateralità geografica o dall’estraneità ai vivaci scambi culturali che interessavano altre realtà. Le , per esempio, sono realizzate da popolazioni diverse e rappresentano un fenomeno di permanenza di forme legate a un linguaggio più astratto e schematico. In questi manufatti con funzione cultuale si mantengono quindi caratteri di forte arcaismo (come la rigida frontalità o il rilievo appiattito). La ripetizione di forme e formule decorative deve inoltre essere letta come la manifestazione visiva del rispetto e della devozione di un popolo. Altro elemento che torna nelle tante culture italiche è la produzione di e manufatti legati all’attività militare o di immagini che celebrano la figura del . Questi ultimi in particolare sono statue con funzione di segnacoli tombali, spesso di notevoli dimensioni, realizzate con attenzione ai particolari iconografici. Si tratta della produzione artistica di popolazioni che vivono tra loro, per le quali dunque il pericolo di assoggettamento è molto sentito. L’ dal canto suo, oltre a testimoniare la con il mondo ellenico e orientale, rispecchia la reperibili sul territorio, come le miniere di ferro, rame e piombo situate nell’isola d’Elba e nella zona di Populonia e di Vetulonia. Se da un lato la disponibilità economica (data da questa importante fonte di ricchezza) consente l’importazione di manufatti artigianali e di pregio di ambito greco e orientale, dall’altro permette lo sviluppo della lavorazione dei metalli e della bronzistica o di tecniche legate alla produzione di gioielli, come la . In generale l’arte etrusca, se paragonata alla produzione degli altri popoli italici, mostra una – varietà di motivi, tecniche e temi – cui non a caso corrispondono un avanzato sviluppo economico e una maggiore articolazione delle strutture politiche e sociali. arte dei popoli italici scambi forme del mondo greco e orientale tenace adesione alla tradizione statue- stele armi guerriero in territori adiacenti arte etrusca fitta rete di scambi disponibilità di materiali granulazione maggiore complessità , VIII secolo a.C., bronzo, h 42 cm (proveniente dalla necropoli di Poggio dell’impiccato di Tarquinia). Firenze, Museo Archeologico. Elmo a calotta GUIDA ALLO STUDIO I concetti chiave la Penisola italiana, dall’età del ferro fino alla conquista romana, si presenta come un ricco mosaico di popolazioni diverse. I popoli italici: frequenti sono gli scambi commerciali con Micenei, Fenici e Greci, che lasciano evidenti tracce nelle forme e nei motivi dell’arte italica. Scambi e influenze: una certa produzione artistica mostra caratteri fissi che ripetono forme e soluzioni tradizionali (come la rigida frontalità o il rilievo appiattito) per esprimere il rispetto e la devozione nei confronti di oggetti e manufatti che assolvono a funzioni di culto. In altri casi si notano invece caratteristiche di evidente naturalismo e sviluppo plastico, probabile indizio di un contatto con il mondo greco. Arcaismo e naturalismo: dall’area compresa tra la Toscana, l’Umbria e il Lazio gli Etruschi estendono il proprio territorio fino alla Pianura Padana e alla Campania. Importante impulso alla produzione artistica è la formazione di un ceto aristocratico e la disponibilità di metalli presenti sul territorio. La civiltà etrusca: