Unità 3 La diffusione del linguaggio rinascimentale Le coordinate dell’arte La committenza e il ruolo dell’artista Il secondo Quattrocento rappresenta il periodo di , le quali, grazie al momento di bassa conflittualità che intercorre tra la del 1454 e la nel 1494, godono di una . Il mecenatismo del “sovrano umanista” si conferma il principale motore della , vista in primo luogo di se stesso, del proprio prestigio e del proprio potere. La funzione centrale svolta in questo senso dall’artista ha come conseguenza la crescita dell’importanza sociale e culturale del suo ruolo (come ci testimonia del resto l’emergere della figura dell’ ). Si intensifica la circolazione di architetti, pittori e scultori da una città all’altra, talvolta favorita dalla competizione tra gli Stati per assicurarsi la collaborazione degli artisti più celebri, talaltra da alcuni signori che la utilizzano come vero e proprio strumento di distensione diplomatica. È così che le novità introdotte nella Firenze del primo Quattrocento si diffondono nelle altre corti italiane dove si arricchiscono e si differenziano, grazie all’incontro con le tradizioni preesistenti e alle particolari esigenze della committenza locale. massimo splendore delle signorie italiane pace di Lodi discesa di Carlo VIII particolare autonomia produzione artistica come mezzo per la glorificazione artista ufficiale di corte L’Italia dopo la pace di Lodi (1454). , , particolare, 1469-1470, affresco. Ferrara, Palazzo Schifanoia, Salone dei Mesi. Francesco del Cossa Mese di Aprile L’architettura Tra il 1440 e il 1460 le realizzazioni di Leon Battista Alberti a Roma, Rimini e Mantova diffondono la nuova architettura basata sullo . L’ (messa a punto dal tedesco Johannes Gutenberg nel 1455) accelera questo processo: nel 1485 viene infatti pubblicata a Firenze la prima edizione a stampa del (scritto da Alberti tra il 1442 e il 1452, mentre attendeva agli incarichi ricevuti da ), seguita, l’anno successivo, da quella del di Vitruvio, avvenuta a Roma. Sebbene le grandi imprese costruttive del periodo siano in primo luogo glorificazione del signore ed espressione della sua visione politica, è vero anche che in esse inizia a farsi largo una che tende a mettere in relazione il singolo edificio con il resto della città, mediante la sistemazione di piazze e quartieri. Tale tendenza è ben visibile nella nascita di , voluta da Pio II e sorta dalla trasformazione del piccolo borgo di Corsignano su progetto di , nella costruzione dell’immenso Palazzo Ducale di Urbino, progettato da per , ma soprattutto nella cosiddetta “Addizione erculea”, la riqualificazione in senso rinascimentale di Ferrara, ideata da per . studio dei monumenti dell’antichità invenzione della stampa a caratteri mobili De re aedificatoria Niccolò V Trattato sull’architettura concezione urbanistica globale Pienza Bernardo Rossellino Luciano Laurana Federico da Montefeltro Biagio Rossetti Ercole I d’Este › pagina 125 IL TEMPO LE OPERE 1442 Alfonso d’Aragona sale al trono di Napoli 1447 Niccolò V diventa papa 1450 1453 Caduta dell’impero romano d’Oriente 1454 Pace di Lodi; Francesco Sforza diventa duca di Milano 1455 Johannes Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili 1458 Pio II diventa papa 1459-1462 Risistemazione di Corsignano che prende il nome di Pienza 1462-1468 Vincenzo Foppa, Cappella Portinari a Milano 1464-1472 Costruzione del Palazzo Ducale di Urbino 1465-1470 Giovanni Bellini, Orazione nell’orto 1465-1474 Andrea Mantegna, , Castello di San Giorgio a Mantova Camera degli Sposi 1469 Lorenzo il Magnifico guida la signoria di Firenze 1469-1470 Affreschi del Palazzo Schifanoia a Ferrara 1471 Sisto IV diventa papa 1472-1475 Andrea del Verrocchio, David 1475 Antonello da Messina, Pala di San Cassiano 1478 Congiura dei Pazzi 1480 Girolamo Savonarola giunge a Firenze 1481-1482 Pietro Perugino, Consegna delle chiavi a san Pietro 1484-1485 Sandro Botticelli, Nascita di Venere 1492 Morte di Lorenzo il Magnifico; Cristoforo Colombo giunge in America 1494 Discesa di Carlo VIII in Italia; proclamazione della Repubblica a Firenze Riqualificazione urbanistica di Ferrara (Addizione erculea) 1498 Savonarola viene condannato al rogo 1500 › pagina 126 La circolazione degli artisti Tra il 1440 e il 1450, Donatello e Paolo Uccello avevano lasciato opere importanti a (città che si era precocemente mossa sulla via degli studi filologici già dal XIV secolo e sede di una tra le più antiche università). Presso la bottega di , curiosa figura di pittore, raccoglitore e mercante d’arte antica, svolgono il loro primo apprendistato e . Entrambi assorbono la lezione prospettica dei fiorentini e la divulgano, ricoprendo in seguito il ruolo di pittori di corte rispettivamente presso i e gli . A Napoli il dominio angioino e poi quello aragonese (iniziato con Alfonso d’Aragona nel 1443) fanno sì che molti pittori di area franco-fiamminga e catalana operino in città. Qui, sotto la guida di , compie la propria formazione , che proprio dalla pittura fiamminga mutua l’attenzione realistica ai dettagli e la resa degli effetti luministici. La propria maturità stilistica si basa però sulla sintesi fra il colore fiammingo e la spazialità prospettica di Piero della Francesca e di Beato Angelico, che Antonello ha studiato durante un probabile soggiorno romano nel 1460. A , opera il superamento della tradizione tardogotica ereditata da suo padre Jacopo, e si avvicina alla pittura di Mantegna, di cui era cognato. La svolta stilistica definitiva si deve, tuttavia, proprio all’incontro con Antonello da Messina, che giunge a Venezia una prima volta nel 1470 e vi risiede una seconda tra il 1474 e il 1476. Bellini approfondisce però il carattere luministico della pittura di Antonello divenendo il fondatore della veneziana, sulla quale si muoveranno Giorgione e Tiziano. A il mecenatismo mediceo, già inaugurato da Cosimo il Vecchio e adesso ulteriormente incrementato da , si affianca alla committenza delle corporazioni mercantili e artigiane. Dalla bottega di escono artisti del calibro di , , Leonardo da Vinci e . Quest’ultimo si sposta a per iniziare, nel 1481, la decorazione della Cappella Sistina appena fatta costruire da , il papa che tenta di spodestare il podere mediceo appoggiando la nel 1478. È proprio per suggellare l’avvenuta riconciliazione tra i due Stati che Lorenzo il Magnifico invia Botticelli e Ghirlandaio a sostenere il Perugino nell’impresa: la città papale è ormai in procinto di diventare il maggiore centro propulsore del Rinascimento maturo. Padova Francesco Squarcione Andrea Mantegna Cosmè Tura Gonzaga a Mantova Este a Ferrara Colantonio Antonello da Messina Venezia Giovanni Bellini pittura tonale Firenze Lorenzo il Magnifico Andrea del Verrocchio Sandro Botticelli Domenico Ghirlandaio Pietro Perugino Roma Sisto IV Congiura dei Pazzi , , 1473, olio su tavola, 35,5x25,5 cm. Londra, National Gallery. Antonello da Messina Ritratto d’uomo , , 1493, olio su tavola, 178x164 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. Pietro Perugino Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano Forma, funzioni e idee Nella seconda metà del Quattrocento si verifica un profondo mutamento dell’orizzonte culturale entro cui si muove l’Umanesimo grazie alla (Plotino in testa). Tale riscoperta è favorita dall’esodo di studiosi greci i quali, dopo la avvenuta nel 1453 per mano degli Ottomani, riparano soprattutto a Venezia e a Firenze. Tra le varie Accademie, i circoli di studiosi dediti alla ricerca filologica e alla traduzione dei testi antichi che si formano nelle maggiori città, è proprio quella fiorentina a svolgere un ruolo di primo piano nella divulgazione di questa corrente filosofica, grazie soprattutto all’opera di . Secondo Ficino, la Natura è il frutto della discesa nella materia di un essere supremo e perfetto chiamato “l'Uno”. L’uomo, a metà strada tra tale perfezione e la bassa materia, . Va da sé che una simile concezione offra la possibilità di , allontanando al contempo ogni diffidenza nei confronti della speculazione filosofica e del godimento estetico. Qui si colloca forse il discrimine più importante tra la riscoperta e lo studio filologico dell’antico, promossi dall’Umanesimo, e la fondazione di quella che potremmo chiamare una “nuova classicità cristiana”, che sta alla base del Rinascimento maturo. Sebbene a Firenze il movimento spirituale sostenuto da sul finire del secolo abbia fortemente contrastato il clima culturale generatosi con la diffusione del Neoplatonismo, la nuova visione si è comunque ben radicata e avrà un’importante influenza sul lavoro dei grandi maestri a cavallo tra Quattro e Cinquecento. riscoperta del pensiero di Platone e dei filosofi neoplatonici caduta dell’impero d'Oriente Marsilio Ficino è in grado di risalire verso l’Uno mediante la ricerca della verità e la contemplazione della bellezza conciliare la religione cristiana e il mondo pagano Girolamo Savonarola GUIDA ALLO STUDIO I concetti chiave : nel secondo Quattrocento le innovazioni elaborate a Firenze si diffondono tra le maggiori corti signorili italiane. Dove e quando : le grandi imprese edilizie del secondo Quattrocento mostrano una nuova sensibilità verso le nuove teorie urbanistiche. L’architettura : Antonello da Messina a Napoli compie un’innovativa sintesi tra la tradizione fiamminga e quella prospettica italiana. A Venezia, grazie soprattutto a Giovanni Bellini, si afferma la pittura tonale. Nel Centro Italia, a Firenze e soprattutto a Roma, restano dominanti la concezione prospettica e il rigore descrittivo del disegno. La pittura