Unità 9 L’arte del secondo Novecento Le coordinate dell’arte L’Europa perde il suo primato  Al termine della , che aveva segnato la fine dei regimi totalitari in Europa, si profila nuovamente un clima di forti tensioni. Le (novembre-dicembre 1943) e (febbraio 1945) determinano la (che sarà politica, militare e ideologica) tra due diversi sistemi: il blocco occidentale, di stampo capitalistico e democratico, guidato dagli Stati Uniti, e quello orientale, di stampo comunista, egemonizzato dall’Unione Sovietica. Il contrasto e l’antagonismo tra le due superpotenze si concretizza nella cosiddetta (che potrà dirsi risolta solo con la nel 1989 e con il nel 1991): se il conflitto mondiale è ufficialmente concluso, l’ostilità è ben lontana dall’essere risolta. Si tratta di una sorta di pace apparente, un equilibrio forzato dettato dalla minaccia di una guerra con armi atomiche (la cui potenzialità distruttiva era stata dimostrata con il ). Viene meno la centralità degli Stati europei, fino a questo momento potenze egemoniche e realtà trainanti a livello politico, economico e culturale. L’Europa si presenta dunque separata in blocchi di alleanze – esemplare è il caso della Germania che, in posizione centrale, viene divisa in Repubblica federale tedesca a Occidente e Repubblica democratica tedesca a Oriente – e fortemente indebolita. Stati Uniti e Unione Sovietica inaugurano quindi delle politiche di sostegno per , che garantiscono loro anche un controllo diretto sui Paesi beneficiari. A Occidente, gli Stati Uniti si impongono non solo come modello economico e politico, ma anche come nuovo centro culturale: come capitale dell’arte sia per la presenza di numerosi artisti e intellettuali europei che, sfuggiti alle persecuzioni naziste, stimolano un dibattito e influenzano profondamente la produzione dell’epoca, sia per la notevole disponibilità economica che alimenta un con mecenati, collezionisti e gallerie private (una di queste è la galleria Art of this Century, fondata nel 1942 dalla collezionista Peggy Guggenheim). È interessante notare come anche : accordando il suo sostegno, il governo statunitense – che favorisce esposizioni e pubblicazioni, finanzia committenze e sovvenziona artisti – intende promuovere un’immagine vincente anche dal punto di vista culturale. Mai come in questo periodo l’arte e i suoi interpreti ottengono una così larga visibilità; alcuni artisti riescono a sfruttare in modo sapiente le potenzialità dei nuovi media per autopromuoversi, riscuotendo una popolarità pari a quella dei divi del cinema: il risulta ora notevolmente . Seconda guerra mondiale conferenze di Teheran Jalta contrapposizione guerra fredda caduta del muro di Berlino crollo dell’Unione Sovietica bombardamento delle cittadine del Giappone, Hiroshima e Nagasaki rilanciare l’economia e avviare la ricostruzione New York si sostituisce a Parigi nuovo mercato dell’arte l’arte rientri nel “gioco” di forze della guerra fredda pubblico dell’arte ampliato Il mondo diviso in blocchi all’indomani della Seconda guerra mondiale. , , 1960, bronzo, 187x109x27 cm. Buffalo, Albright-Knox Art Gallery. Alberto Giacometti Uomo che cammina I  › pagina 409  IL TEMPO LE OPERE  1939-1945 Seconda guerra mondiale   1940 1943 Conferenza di Teheran   1945 Conferenza di Jalta; bombardamento delle città di Hiroshima e Nagasaki; nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) Jean Fautrier, Testa di ostaggio n. 21 1946 Nascita della Repubblica Italiana Francis Bacon, Quadro 1946 1947 Avvio del Piano Marshall   1949   Mark Rothko, Viola, Nero, Arancione, Giallo su Bianco e Rosso 1951   Lucio Fontana, Struttura al neon per la IX Triennale di Milano 1952   Jackson Pollock, Convergence 1953   Alberto Burri, Sacco B 1955-1959   Robert Rauschenberg, Monogram 1957 Nascita della CEE   1960 1960   Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attesa 1961 Gagarin compie il primo viaggio nello spazio   1963 Assassinio di John Fitzgerald Kennedy   1964-1967   Bruno Munari, Aconà biconbì 1965   Frank Stella, Empress of India 1965-1975 Guerra del Vietnam     1967     Davide Boriani, Ambiente stroboscopico n. 4   Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci 1968 Contestazione giovanile in Europa   1969   Ettore Sottsass, Macchina da scrivere portatile Valentine per Olivetti 1971-1978   Aldo Rossi, Ampliamento del cimitero di San Cataldo a Modena 1973 Crisi petrolifera 1980 dal 1982 Joseph Beuys, 7000 Querce 1984-1989   Alberto Burri, Grande Cretto (Gibellina) 1986 Incidente alla centrale nucleare di Chernobyl   1989 Caduta del muro di Berlino Keith Haring, Tuttomondo 1991 Crollo dell’Unione Sovietica   1992 A Rio de Janeiro si tiene la conferenza mondiale sull’ambiente   1994 Fine dell’apartheid in Sudafrica     1995 Nam June Paik, Electronic Super Highway  › pagina 410  La società  A partire dagli anni Cinquanta, e per i successivi vent’anni circa, in Europa prende avvio un processo di per effetto degli aiuti americani ( ), che garantiscono un largo e diffuso tra la popolazione e che permettono agli Stati di avviare politiche di (si assicura a tutti i cittadini una serie di servizi e tutele, tra cui scuole pubbliche, pensioni, assistenza sanitaria). Il mercato dei consumi è sostenuto e alimentato dalla pubblicità, ma anche dal e dalle , che induce un costante bisogno di possesso, contribuendo a creare un nuovo modello comportamentale, un nuovo atteggiamento culturale, quello proprio del . La società è quindi definita “dei consumi” proprio per la centralità che tale funzione economica riveste e per come ne condiziona la mentalità: la popolazione, come si è detto, per soddisfare bisogni effimeri è indotta all’acquisto di beni dai nuovi media, che esercitano una sorta di pressione proponendo modelli da imitare. La nuova spinta economica e, contestualmente, il progresso tecnologico che ne deriva contribuiscono anche, e in modo determinante, allo , ambito sempre più importante a cui i giovani architetti italiani daranno un contributo significativo. straordinaria crescita economica piano Marshall benessere welfare cinema arti visive consumismo sviluppo del design industriale Lo sviluppo di un pensiero critico  A partire dagli anni Sessanta si inizia ad avvertire in modo chiaro il potenziale negativo di un simile modello di sviluppo e a svelarne i meccanismi. È in ambito filosofico che avviene questa presa di coscienza, in particolare per opera di Herbert Marcuse (1898-1976) e della Scuola di Francoforte. Il filosofo tedesco nel 1964 pubblica , in cui denuncia il , smascherando i meccanismi della comunicazione pubblicitaria, che rendendo impossibile qualsiasi opposizione. Il testo diventerà un punto di riferimento per i che a partire dall’occupazione della prestigiosa Università di Berkeley in California nel 1964 – anno in cui si intrecciano anche la questione razziale e la presa di posizione contro l’intervento militare degli Stati Uniti in – si diffonderanno in tutta Europa. La (espressione con cui si indica l’improvviso e arbitrario aumento dei prezzi del petrolio, deciso da alcuni Paesi produttori, come prova di forza durante la guerra contro Israele) ha importanti ripercussioni su tutti i settori dell’economia, determinando una contrazione della produzione e dei commerci con conseguente aumento dei prezzi. La crisi rappresenta uno spartiacque importante tra una fase di “spensierato” consumismo e la presa di coscienza della debolezza e . A questo si aggiunge una serie di eventi e incidenti ecologici che contribuiscono a riportare l’attenzione sulla questione del tra sviluppo e territorio, tra (basti citare il caso della centrale nucleare ucraina di del 1986). Si tratta di avvenimenti che influenzeranno anche la , che intende porsi sempre più come luogo di riflessione e di critica, anche nei confronti del sistema stesso dell’arte (sempre più condizionato da logiche di mercato, ambito di investimenti e speculazioni finanziarie), strumento di sensibilizzazione e manifestazione concreta di impegno sociale. L’uomo a una dimensione carattere oppressivo di una società “superficiale e conformista” appiattisce il pensiero movimenti di protesta e di critica al sistema capitalistico Vietnam crisi energetica del 1973 instabilità del sistema capitalistico rapporto industrializzazione e natura Chernobyl ricerca artistica , , 1984, pietre, Ø 270 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Richard Long Kilkenny Circle , , dalla serie di ritratti , 1947, olio, stucco, sabbia, sassi su tela, 130,7x97,3 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Jean Dubuffet Ritratto di Henri Michaux Più belli di quanto pensino  › pagina 411  Forma, funzioni e idee La Seconda guerra mondiale ha rappresentato uno dei momenti più bui della storia del pianeta, poiché ha mostrato come l’essere umano sia capace di compiere atti di . Si tratta di , lasciando tracce profonde nel pensiero e nell’arte dell’epoca. In filosofia, l’ sollecita a compiere in modo personale e intimo una ricerca sul significato dell’esistenza. È una riflessione che intende ricollocare “l’uomo al centro”, nel tentativo difficile e doloroso di trovare un senso alla propria condizione, al proprio vivere. Questo pensiero e questa sensibilità sembrano trovare un’interessante corrispondenza nell’approccio intimistico ed emotivo che alcuni artisti, all’indomani della guerra, adottano nel proprio lavoro. Allontanandosi nuovamente dalla figurazione – scegliendo linguaggi astratti o che includano forme rese appena riconoscibili dal processo di deformazione – essi ricercano un modo personale, fortemente individuale, per esprimere a pieno la propria soggettività e la propria visione del mondo, più o meno negativa. In questa ampia categoria possiamo far rientrare tanto i pittori dell’ , quanto quelli dell’ , ma anche e . Le loro opere, concentrandosi sulle potenzialità espressive del segno, della materia o sulla spontaneità e l’immediatezza del gesto, danno conto del clima di forte , della sensazione di precarietà che permea l’esistenza e che qualifica la condizione umana. Il segno o la texture sono talvolta estremamente eloquenti: pennellate o interventi di altro tipo lasciano tracce nette e decise – come tagli, cancellature, cuciture, lacerazioni – che possono essere lette come lo specchio delle ferite reali lasciate dalla guerra. Il : il mondo dell’arte si confronta con la società dei consumi attraverso approcci diversi, di aperta e netta contestazione o in modo più sfumato e problematico a seconda degli interpreti e dei movimenti. Per gli artisti del , del , della , del o dell’ , il quotidiano, l’attualità rappresentano la fonte principale di ispirazione, prendendone in prestito gli oggetti, i materiali, i temi, i linguaggi, i meccanismi della comunicazione di massa, le modalità produttive (ovvero la serialità) o ancora i luoghi. Si tratta di ricerche che intendono riflettere e far riflettere sui temi dell’omologazione, del conformismo, della ricchezza, del potere persuasivo della pubblicità (e dei mass-media in generale) e che, , aprono la strada ad altre forme di espressione, come quelle connesse allo sviluppo delle nuove tecnologie, e in cui l’artista crea situazioni coinvolgendo direttamente lo spettatore, che sono ancora oggi un interessante campo di indagine per gli artisti. pura violenza e barbarie un’esperienza che ha segnato le coscienze Esistenzialismo Informale europeo Espressionismo astratto americano Alberto Giacometti Francis Bacon destabilizzazione emotiva sistema capitalistico è l’altro grande stimolo alla ricerca artistica New Dada Nouveau Réalisme Pop Art Graffitismo Arte povera abbattendo i confini tra arte e realtà quotidiana performance happening , , 1962, acrilico su 32 tele, 50,8x40,6 cm (ciascuna tela). New York, Museum of Modern Art (MoMA). Andy Warhol Campbell’s Soup Cans , , 1983, acrilico e pastello a olio su tela, 169,5x154,5 cm. Collezione privata. Jean-Michel Basquiat Mona Lisa GUIDA ALLO STUDIO I concetti chiave al termine della Seconda guerra mondiale l’Europa è divisa in due diverse sfere di influenza (il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti e quello orientale egemonizzato dall’Unione Sovietica). Nonostante il conflitto bellico sia concluso, il clima di forte tensione (guerra fredda) finirà solo negli anni Novanta. Anche l’arte sarà uno strumento per affermare il primato del modello occidentale e capitalistico su quello orientale e comunista. Cambiano gli equilibri: : la straordinaria crescita economica che interessa l’Occidente a partire dagli anni Cinquanta (per effetto degli aiuti americani) influenza fortemente la società. Con l’espressione “società dei consumi” si sottolinea l’importanza che il commercio riveste nella vita quotidiana delle persone, continuamente stimolate all’acquisto di beni dalla pubblicità e dai mass-media. Sviluppo economico e società dei consumi : alla fine degli anni Sessanta si sviluppano importanti movimenti di protesta e di critica al sistema capitalistico. Confermano l’inadeguatezza di tale modello di sviluppo la crisi energetica del 1973 e una serie di eventi e incidenti ecologici. Gli anni della contestazione : per i tanti movimenti e le personalità che animano il panorama artistico del secondo Novecento è possibile individuare come tratti comuni un confronto serrato con l’attualità; la riflessione intimistica sul dramma della guerra e le tracce che questa ha lasciato nella società o l’attenzione per gli aspetti più problematici del modello capitalistico. L’arte si confronta con l’attualità