l’antico egitto  3  FISSITà DELL’ARTE E IDEALIZZAZIONE Una civiltà millenaria Lungo la , verso il VI millennio a.C. nasce la . Valle del Nilo civiltà egizia Questa civiltà è caratterizzata da una straordinaria (quasi tre millenni) e viene divisa in Regni e “periodi intermedi” (fasi di decadenza politica). continuità nel tempo Fin dall’inizio la civiltà egizia assume le caratteristiche principali che rimarranno immutate per tutta la sua storia. La è organizzata secondo una , al cui : manifestazione terrena della divinità e capo politico, religioso e militare. società rigida gerarchia vertice c’è il faraone celebra il potere, attraverso arte schemi fissi L’arte egizia si esprime attraverso che rimangono pressoché immutati nei secoli e nei millenni. I motivi di questa sono dovuti da un lato all’isolamento culturale e politico dell’Egitto e dall’altro allo , . L’arte egizia infatti è finalizzata a celebrare le diverse forme di potere: il faraone (considerato egli stesso una divinità), gli dèi, i simboli e i riti legati alla religione. schemi fissi rigidità dell’arte stretto legame tra arte religione e potere Nelle opere egizie la colorazione della pelle è rossa per gli uomini e gialla per le donne, per sottolineare la delicatezza della pelle femminile. , pittura murale, 1397-1388 a.C., Tomba di Thutmosi IV, Luxor Raffigurazioni di divinità l’architettura monumentale Le piramidi Nella cultura egizia è fondamentale il . I corpi dei defunti sono sottoposti alla mummificazione (un processo di disidratazione) per far conservare il corpo nel tempo. Le vengono poi messe in strutture funerarie, come le , che erano le tombe dei faraoni. Le prime piramidi sono a gradoni, ma già verso il 2600 a.C. assumono le caratteristiche . La loro forma ricorda un fascio di raggi di sole, simbolo della protezione di Ra (il dio Sole) sulla tomba del faraone. All’interno delle piramidi si trova la Qui c’è il sarcofago con il corpo del faraone e il ricco corredo funerario. culto dei morti mummie piramidi facce dalla superficie piatta camera funeraria.  › pagina 11  I templi Il tempio egiziano è costruito secondo uno schema costante: un a pianta rettangolare, una , (cioè con tetto sostenuto da colonne o pilastri) e un . portale monumentale corte una sala ipostila santuario Entrando nel santuario gli ambienti sono sempre meno luminosi, fino ad arrivare alla sala, completamente oscura, dove c’è l’immagine del dio. Tempio di Luxor, 1260 a.C. ca. la pittura Sulle pareti delle tombe gli Egizi raffigurano l’ del defunto, perché credevano che le immagini si sarebbero rianimate e avrebbero così soddisfatto le necessità del defunto. ambiente quotidiano Nelle pitture, come nei bassorilievi, emerge un’attenta osservazione della natura. Nella (British Museum, Londra) il defunto è raffigurato su una piccola barca di papiro, insieme alla moglie e alla figlia. Gli animali, le piante, così come gli abiti e i gioielli, sono resi con cura e abbondanza di particolari. Il resta però all’interno di un . Scena di caccia della Tomba di Nebamon naturalismo dei particolari sistema di regole rigide e immutabili La prospettiva è volutamente ignorata, per gli Egizi infatti e . Ad esempio le teste sono riprodotte di profilo ma l’occhio è raffigurato secondo una visione frontale. è importante raffigurare gli esseri viventi e gli oggetti come sono non come appaiono la scultura Le statue egizie sono realizzate soprattutto in pietra; quelle in metallo sono rare, mentre quelle in legno vengono realizzate solo per i privati. Per gli Egizi le statue sono , cioè . Quelle delle divinità, infatti, vengono lavate e vestite ogni giorno. Anche le statue degli uomini sono considerate animate, purché siano identificate da un nome. è infatti che , e non la somiglianza fisica. animate vive l’iscrizione del nome garantisce la corrispondenza con il soggetto rappresentato L’iconografia dei faraoni Il faraone è il soggetto più raffigurato, ed è rappresentato : in tre diverse ▶  iconografie , con in mano gli scettri del potere (l’iconografia più diffusa); seduto sul trono o in piedi nell’atto di fare offerte agli dèi; in ginocchio come , con corpo di leone e testa umana. sfinge : studio delle immagini. iconografia , 1479-1425 a.C., Museo d’Arte Egizia, Luxor Thutmosi III  › pagina 12  Il “realismo” DELL’EPOCA DI AMENOFI IV Le uniche opere che mostrano uno sono quelle realizzate durante il regno del faraone Amenofi IV (1351-1334 a.C.). Amenofi è il del dio Aton (lui stesso si cambia nome in Akhenaton). stile più libero faraone che instaura il culto monoteistico In quest’epoca . Gli scultori ritraggono anche scene di vita intima come la statuetta (conservata al Cairo) del seduta sulle sue ginocchia. si afferma una raffigurazione più realistica Faraone che bacia la figlioletta In questo i dettagli arrivano a Busto di Akhenaton forme espressive esasperate. Infatti il mento è molto pronunciato, il viso è solcato da rughe, labbra e volto sono molto allungati. Anche il , moglie di Akhenaton, riproduce le : il colore della pelle è più scuro di quello usato per raffigurare le donne. Busto della regina Nefertiti sembianze reali della regina e non un modello ideale , Il Cairo Busto di Akhenaton , Berlino Busto di Nefertiti Le statue dei privati Le statue dei privati cittadini erano realizzate soprattutto per i loro corredi funerari e servivano all’anima dei defunti per incarnarsi in esse nel caso le mummie si fossero rovinate. La , quasi sempre di fronte, (insieme di regole) di proporzioni. figura umana è raffigurata in piedi o seduta secondo un canone Questo canone costruisce la figura in base a un reticolo di quadrati, dove un quadrato corrisponde alla grandezza di un pugno chiuso, che è dunque l’unità di misura delle immagini. Caratteristiche sono le immagini del defunto raffigurato come scriba. Numerose sono anche le statuette dei servitori che, si credeva, avrebbero servito il defunto nell’Aldilà. Il nano Seneb era un sacerdote, qui raffigurato secondo l’iconografia dello scriba, con le gambe incrociate e vestito di un corto gonnellino. Accanto a lui la moglie. I figli sono rappresentati sotto le sue gambe in modo da dare simmetria e unità al gruppo. , h. 34 cm., Museo Egizio, Il Cairo Seneb con la famiglia i corredi funebri Nelle tombe si sono trovati anche molti modellini che riproducono : è attraverso questi che conosciamo le usanze della civiltà egizia. scene di vita quotidiana I corredi funebri sono ricchi di , molti dei quali destinati all’uso che il defunto. oggetti riccamente lavorati Il corpo del defunto è deposto in un . A seconda delle possibilità economiche della famiglia, la salma può avere più sarcofagi uno dentro l’altro. I sarcofagi vengono realizzati in pietra o in legno e sono riccamente decorati. sarcofago Importante è la produzione di decorati con motivi tratti dal mondo animale e vegetale, e di , come contenitori, pettini, specchi e gioielli realizzati con terracotta, legno, pasta vitrea, oro e pietre preziose. mobili piccoli oggetti , 850 a.C. ca., British Museum, Londra Coperchio del sarcofago di Hor  › pagina 13