7 l’ellenismo influssi e contaminazioni La civiltà ellenistica , figlio di Filippo II di Macedonia, in pochi anni crea un enorme che si estende dalla Grecia all’India. Alla sua morte l’impero viene suddiviso fra i suoi generali. Si formano così diversi : Macedonia, Egitto, Siria, Persia e Regno di Pergamo. Alessandro Magno impero Regni ellenistici L’ va dalla morte di Alessandro (323 a.C.) alla conquista del Regno alessandrino da parte di Roma nel 31 a.C. Età Ellenistica dall’incontro con l’ nasce un Oriente linguaggio più espressivo Nel periodo ellenistico la penetra nei territori conquistati da Alessandro, e allo stesso tempo : cultura greca accoglie alcuni caratteri orientali in , le monarchie ellenistiche moltiplicano le corti e le nuovi capitali diventano centri di produzione culturale; ambito politico in si diffonde in tutto il Vicino Oriente una lingua greca comune, la ; ambito linguistico koiné in avviene una fra gli elementi religiosi occidentali e quelli orientali; ambito religioso contaminazione in , il contatto con altre culture crea un . ambito artistico linguaggio nuovo , copia, Museo archeologico, Napoli Fanciullo che strozza l’oca un’arte diversificata Nell’Età Ellenistica il linguaggio artistico è molto diversificato: si abbandona la riflessione civile, a favore da un lato di un’ e dall’altro di opere caratterizzate da arte celebrativa dei prìncipi ellenistici un gusto più intimo e naturalistico. I RITRATTI DI ALESSANDRO Nella scultura e nella pittura si sviluppa un filone che adatta i canoni classici al . L’ al servizio del sovrano nasce già con Alessandro, che si circonda dei più importanti artisti dell’epoca come Apelle e Lisippo. A quest’ultimo risale l’iconografia di Alessandro guerriero raffigurato a cavallo col braccio alzato. In seguito, all’immagine del condottiero si sostituisce quella del re sul trono che richiama la statua di Zeus di Fidia [vedi pag. 28]. ritratto celebrativo artista di corte Questa iconografia esalta l’immagine del sovrano guerriero: il braccio alzato probabilmente brandiva una lancia. , copia, Museo archeologico, Napoli Alessandro a cavallo › pagina 36 il rinnovamento urbanistico Le città fondate da Alessandro (molte intitolate a lui) e quelle che , ideato da Ippodamo di Mileto (architetto greco del V sec. a.C.). In questo schema gli spazi della città sono organizzati secondo una , risultante dall’incrocio di assi (perpendicolari). nascono in Età Ellenistica vengono strutturate secondo un impianto ippodameo ▶ urbanistico pianta regolare ortogonali Le città si caratterizzano anche per la creazione di . Vengono realizzati anche maestosi (grandi edifici dove si custodiscono i doni per gli dèi). Negli edifici sacri si afferma l’ , che risponde al gusto decorativo dell’epoca. porticati colonnati nelle piazze e nelle strade principali donàri uso dell’ordine corinzio : sistemazione dei centri urbani. urbanistica ALESSANDRIA D’EGITTO Fondata da Alessandro nel 322 a.C. vicino al Delta del Nilo, è una delle più importanti capitali dei nuovi Regni ellenistici. Si estende lungo il mare ed è divisa in modo regolare da strade ortogonali. Alessandria diviene presto il , celebre per la sua e per il , considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. principale centro culturale dell’epoca ellenistica Biblioteca Faro Pianta di Alessandria d’Egitto: Palazzi reali Mausoleo di Alessandro Biblioteca e museo Faro Gran porto 1. 2. 3. 4. 5. PERGAMO La città di (nell’attuale Turchia) in questo periodo conosce il suo massimo splendore, in particolare sotto la dinastia degli Attalidi. Chiusa da una cinta muraria, la , collegate da una strada principale; ogni terrazza ha una sua propria funzione (militare, religiosa, residenziale). Pergamo città è organizzata in terrazze Il monumento simbolo dell’arte di Pergamo è l’ (“vincitori”), opera innovativa per le dimensioni dell’edificio e le decorazioni dei fregi. Altare dedicato a Zeus e Atena Nikephóros La decorazione del è caratterizzata da una forte drammaticità ( ), sia nella composizione (i corpi sono disposti su diagonali divergenti) sia nelle intense espressioni dei volti: esemplare è il volto del gigante Alcioneo. Grande fregio pathos , particolare del , 190-160 a.C., Musei Statali, Berlino Atena prende per i capelli il gigante Alcioneo Grande Fregio › pagina 37 la scultura pergamena IL GRANDE DONARIO DI ATTALO I Lo stesso linguaggio usato dagli artisti dell’Altare di Pergamo si ritrova in un’altra celebre opera proveniente dalla stessa città: il commissionato da Attalo I dopo aver sconfitto i Galati. Conosciamo l’opera solo da copie romane. Le statue originali in bronzo poggiavano su una base circolare collocata su una delle terrazze dell’acropoli. Grande Donario Il gruppo statuario raffigura i Galati sconfitti ed è un’opera dal forte impatto emotivo, in cui i Galati sono rappresentati con (nei corpi e nelle caratteristiche fisiche), in . realismo pose ricche di pathos e teatralità , copia, Musei Capitolini, Roma Galata morente IL “BAROCCO PERGAMENO” Per le opere scultoree realizzate a Pergamo si parla di “ ” (facendo un parallelo con lo stile Barocco che si svilupperà nel XVII secolo). L’arte pergamena, infatti, si discosta dall’arte greca classica proponendo uno , . Barocco pergameno stile pieno di effetti drammatici di forme in torsione e di dinamismo L’opera dove si ritrovano maggiormente le caratteristiche del “Barocco pergameno” è il gruppo del realizzato da tre scultori di Rodi. Il volto e la posa di Laocoonte si ispirano al gigante Alcioneo del a Pergamo. Laocoonte Grande fregio Il corpo muscoloso dell’uomo che parte dalla gamba sinistra tesa, attraversa il tronco in torsione e arriva al braccio destro piegato. La testa segue il movimento all’indietro delle braccia. Lo sguardo è rivolto verso l’alto e la bocca è aperta in una . disegna una grande diagonale smorfia di dolore Ai lati , già avvolti dalle spire dei serpenti, si contorcono, dando alla composizione. i figli unità e ritmo Il fu ritrovato nel Cinquecento sul Colle Oppio a Roma. Fu realizzato probabilmente per un committente romano alla fine del I sec. a.C. È conservato oggi ai Musei Vaticani. Laocoonte L’ARTE ALESSANDRINA Ad Alessandria d’Egitto si sviluppa un’arte caratterizzata dalla produzione di oggetti di lusso e da un forte realismo. La rappresentazione del diventa un’occasione di studio per la resa di rughe, vene e corpi segnati dall’età. nudo degli anziani , copia, Glyptothek, Monaco Vecchia ubriaca › pagina 38 un’arte di evasione Nel II secolo a.C. si diffonde la produzione di statue che raffigurano soggetti “leggeri” (Afrodite, ninfe, satiri), (grande abilità tecnica) soprattutto nella resa dei panneggi degli abiti femminili. Questo stile è stato definito anche “Rococò antico”, per alcune somiglianze con lo stile Rococò che si svilupperà nel XVIII secolo, soprattutto nella scelta dei soggetti e nelle ambientazioni campestri e boschive. realizzati con virtuosismo AFRODITE E IL TEMA DELL’AMORE I soggetti ispirati a questo tema sono molto richiesti in epoca romana, soprattutto per l’abbellimento di ville e giardini. Una delle varianti più celebri di Afrodite (Venere nel mondo romano) è quella oggi conosciuta come (copia del II sec. a.C., Louvre, Parigi). La della dèa è in parte coperta da un morbido panneggio, che dai fianchi scende fino ai piedi. La gamba sinistra, leggermente piegata in avanti, dà il senso di un movimento spontaneo. Venere di Milo figura sinuosa e sensuale di Samotracia Nike La statua di (dèa della Vittoria), alta quasi 2,5 metri, è stata rinvenuta nel 1863 sull’isola di Samotracia, dentro la vasca circolare di un santuario, spezzata in più parti. Nike Il monumento in origine era composto dalla prua di una nave su cui si poggiava la statua della dèa probabilmente scesa a incoronare il vincitore di uno scontro navale. Il virtuosismo nella resa dei panneggi e la teatralità della composizione scenografica ne fanno un esempio perfetto del gusto ellenistico. Nonostante sia senza testa e senza braccia, è possibile cogliere la , data anche dall’ampiezza del passo e dall’imponenza delle ali con le piume gonfiate dal vento. forza del movimento Le ali, non completamente aperte, controbilanciano la spinta in avanti del corpo. La resa realistica del piumaggio è data da un sapiente gioco di chiaroscuro. , 190 a.C. ca., Louvre, Parigi Nike di Samotracia › pagina 39