11 l’epoca tardoantica L’arte Si sposta a oriente Da Diocleziano a Costantino Con l’elezione di Diocleziano imperatore nel 284 si chiude la fase detta dell’anarchia militare. Nel 285 si ha una nuova organizzazione dell’impero; il potere è diviso fra due Augusti e due Cesari: è la . Con il decentramento politico . L’arte invece mantiene l’obiettivo di comunicare la grandezza dell’impero. Tetrarchia Roma perde la sua centralità Il sistema della Tetrarchia si rivela fragile, e con Costantino si torna al sistema dinastico. L’epoca Tardoantica è caratterizzata dalla diffusione del Cristianesimo e dalle migrazioni di popolazioni germaniche. La fine dell’Impero romano d’Occidente nel 476 segna la fine dell’Epoca Tardoantica. l’ celebra l’imperatore con un e arte linguaggio astratto simbolico il Palazzo di Diocleziano a Spalato Col decentramento politico si moltiplicano le capitali. Diocleziano sceglie Spalato per edificare il suo Palazzo imperiale ha contemporaneamente le caratteristiche di: (a destra nella pianta), con mura alte 18 metri e costruita sul modello dell’accampamento militare, con le due vie colonnate che si intersecano formando 4 quartieri; città-fortificata (a sinistra nella pianta) i cui appartamenti residenziali affacciano sul mare, unico lato non fortificato. reggia imperiale Tra le due zone ci sono il dedicato a Giove, il dell’imperatore a pianta ottagonale e un cortile (peristilio) con al centro la statua di Diocleziano, che collega la zona militare con quella residenziale. tempio mausoleo Peristilio e pianta del Palazzo di Diocleziano a Spalato, 300 ca. La basilica di Massenzio A ROMA La Basilica giudiziaria di Massenzio è l’ultima basilica civile costruita a Roma. Era un enorme edificio in mattoni, semplice e disadorno all’esterno e interamente rivestito di marmi policromi all’interno. Colonne alte 15 metri dividevano le tre navate. Oggi della Basilica resta solo il lato con le absidi. , IV sec., lato Nord con le absidi, Roma Basilica di Massenzio › pagina 65 costantino Costantino termina la Basilica di Massenzio. Riadatta anche una statua colossale, probabilmente del suo rivale Massenzio, attribuendogli la propria identità. La misura 2,60 metri di altezza e già nelle dimensioni mostra la presa di distanza dal naturalismo ellenistico in favore di un’immagine più astratta e (sacra) dell’imperatore. Testa colossale di Costantino ieratica In questo periodo nell’arte si ha una : duplice tendenza da un lato si cerca un ritorno agli splendori dell’epoca di Augusto, dall’altro si sviluppa la tendenza a creare e più . linguaggi nuovi tipici dell’arte romana tardoantica Così nell’arte ufficiale assume un ruolo di spicco l’arte plebea, riconosciuta ormai come arte capace di creare consenso intorno alla figura sempre più solenne e divinizzata dell’imperatore. In questa statua è rappresentata l’ , cioè non raffigura l’aspetto fisico di Costantino. Infatti, la testa in origine raffigurava Massenzio. idea astratta dell’imperatore , Roma Testa colossale di Costantino Un arco e tanti stili L Arco di Costantino è il monumento rappresentativo del richiamo all’antico che coesiste con la creazione di linguaggi nuovi nell’arte. Costantino erige vicino al Colosseo il suo arco di trionfo per celebrare la vittoria su Massenzio nel 312. Nell’arco vengono riutilizzati molti , simbolo di una continuità ideale con le epoche più gloriose dell’impero. ’ rilievi di epoche precedenti Allo stesso tempo vengono , che mostrano un , caratterizzato da frontalità, centralità dell’imperatore, e gerarchia nella disposizione delle figure. Troviamo infatti: realizzati nuovi rilievi nuovo modo di esprimere il potere simbolismo , in stile ellenistico; otto tondi dell’epoca di Adriano sopra le colonne , che simboleggiano le conquiste di Roma nelle province; otto statue dell’epoca di Traiano nell’attico (la zona in alto) , che mostrano l’imperatore in guerra; otto pannelli dell’epoca di Marco Aurelio , che corre sopra i fornici, , che è un resoconto della vittoria di Costantino nella guerra civile. il fregio dell’epoca di Costantino Arco di Costantino, Roma Rilievo dell’epoca di Costantino, Roma › pagina 66 Costantinopoli nuova capitale Costantino sceglie la città di Bisanzio (l’attuale Istanbul) come luogo in cui edificare la “Nuova Roma”, che da lui prende il nome di Costantinopoli. Nel 324 dà inizio alla sua costruzione. l’obelisco di Teodosio Il legame di Costantinopoli con Roma è evidente anche nell’arte dove, oltre alle influenze dell’arte orientale, sono presenti elementi dell’arte tardoantica. Ne è un esempio l’ , eretto nel 390 all’interno dell’Ippodromo di Costantino. In quest’opera sono accentuate al massimo le caratteristiche dell’arte di Costantino: frontalità, simmetria delle composizioni e simbolismo (elementi che diventeranno fondamentali nell’arte bizantina, che prende il nome proprio da Bisanzio). Obelisco di Teodosio , base dell’Obelisco di Teodosio, 390 ca., Istanbul L’imperatore e il suo seguito i Mosaici della villa del casale IN SICILIA per comprendere la grandezza delle ville rurali di quest’epoca è quello della di Piazza Armerina in Sicilia (Enna), risalente al IV sec. d.C. Uno dei ritrovamenti più importanti Villa del Casale I temi dei mosaici rinvenuti nella villa descrivono momenti della vita di campagna. I mosaici chiamati della , come la , si trovano negli ambienti privati intorno al peristilio (cortile). Piccola caccia Caccia al cinghiale Il mosaico detto della è nel pavimento del corridoio (lungo 60 m) che dal peristilio porta alla basilica e raffigura funzionari che catturano animali esotici vivi. Questo soggetto ha fatto ipotizzare che il proprietario della villa fosse il governatore della Sicilia nonché l’organizzatore dei fastosi giochi del 320 a Roma. Grande caccia › pagina 67 › pagina 68