capitolo 10 Transizioni politiche e culturali in Italia (secoli XIV-XV) le parole della storiografia Umanesimo/Rinascimento La metà del XV secolo è stata spesso vista come momento di profondo cambiamento culturale. Per definire questa fase, iniziata in realtà già nel secolo precedente, quando era cominciata la ricerca dei codici antichi e una lettura più ampia dei testi dell’antichità greca e latina, sono entrati nell’uso tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento i concetti di Umanesimo e Rinascimento: “Umanesimo” deriva dalla distinzione, già di Cicerone, tra  , che riguardava l’uomo in rapporto al sacro, e  , intesa come studio delle letterature classiche ( ), strumento di conoscenza dell’uomo colto nella sua attività civile e mondana e modello etico-politico; “Rinascimento” indicava invece un cambiamento più ampio, esteso anche alle arti figurative e alla scienza. Sul piano economico, sociale e istituzionale erano invece innegabili le eredità dei secoli appena trascorsi. Nella tensione tra continuità e discontinuità rispetto al passato si costruì così progressivamente anche il concetto di “Medioevo” come omogenea epoca storica, dall’età di Costantino sino alla caduta della città da lui fondata nel 1453. divinitas humanitas humanae litterae