capitolo 11 Il Quarantotto le parole della storiografia Quarantotto Il 1848 è stato a lungo sinonimo di rivoluzione, tanto da suggerire modi di dire come “è successo un Quarantotto”. Richiamando la natura caotica ed eversiva degli eventi di quell’anno, queste espressioni ne presupponevano l’unitarietà. Anche storici famosi leggevano il Quarantotto come un unico grande movimento europeo, conseguenza dei cattivi raccolti del decennio precedente o espressione di una “primavera dei popoli” originata dalle irrisolte questioni nazionali. La storiografia più recente ha invece preferito evidenziare la pluralità delle cause che generarono queste rivolte, le loro divergenti evoluzioni e i diversi protagonisti, pur riconoscendo l’effetto-contagio e la comune difficoltà di far convergere gli obiettivi delle élite e delle borghesie con quelli delle masse popolari urbane e soprattutto rurali. Se si può insomma parlare del Quarantotto come di un fenomeno unitario per la presenza di tre questioni di fondo (costituzionale, nazionale e sociale), non va dimenticato che esse si presentarono secondo combinazioni e gradi di intensità diversi, e furono accompagnate da concause differenti in ogni singolo contesto.