capitolo 5 La dittatura fascista le parole della storiografia Totalitarismo L’aggettivo “totalitario” fu utilizzato per la prima volta in Italia per descrivere la concezione e la pratica del potere del fascismo. Il primo a denunciare lo «spirito totalitario» di Mussolini fu, nel 1923, il liberale Giovanni Amendola, che vedeva nel fascismo un regime tendente al dominio assoluto in tutti gli aspetti della vita collettiva, dall’economia alla politica, dalla cultura alla vita quotidiana (da qui la scelta del termine “totalitario”). Nel 1925 lo stesso duce rivendicò la definizione in senso positivo, evocando la «feroce volontà totalitaria» del nascente regime. Fra gli anni Venti e Trenta molti intellettuali europei di diverso orientamento politico allargarono la categoria di “totalitarismo” ai regimi nazista e sovietico (staliniano), ritenuti affini al fascismo nella volontà di controllo totale della società: l’uso del terrore politico, la negazione delle libertà individuali, il monopolio del potere (partito unico) e dell’informazione, la presenza di campi di concentramento (Lager e Gulag) per la reclusione degli oppositori.