La grafica Dare forma alle parole per comunicare messaggi o suscitare emozioni. Cartelli stradali e manifesti, copertine, pagine di riviste o di siti web, etichette e confezioni di prodotti… Moltissimi oggetti “parlano ai nostri occhi”, ci comunicano messaggi ed emozioni utilizzando un linguaggio visivo basato sulle sole immagini o sulla combinazione di immagini e parole. Sono tutti frutto di una progettazione grafica, chiamata anche graphic design, ossia di un lavoro finalizzato a rendere il più possibile chiara, efficace e immediata la comunicazione visiva e scritta, proponendo la soluzione più adeguata per il genere di messaggio che, di volta in volta, si desidera comunicare. LO S SAI CHE… Il termine te “grafica” deriva dal verbo greco graphéin, che significa sia disegnare, sia scrivere. In passato questa parola è stata utilizzata soprattutto per indicare ciò che ha a che fare esclusivamente con il disegno; oggi invece quando si parla di grafica ci si riferisce all’intero processo di ideazione e realizzazione dei messaggi visivi, nonché alle tecniche di riproduzione delle immagini, in particolare a quelle d’incisione. IMMAGINI PER … DARE REGOLE I cartelli stradali sono progettati per comunicare informazioni semplici a chi sta guidando e si rivolgono anche a persone che non parlano la stessa lingua: dunque sono facili da vedere e interpretare, chiari ed essenziali, e quando è possibile le immagini e i simboli prevalgono sulle parole ( 1 ). W 3 …INVOGLIARE Le pubblicità sono pensate soprattutto per invogliarci a comprare un prodotto, dunque immagini e parole sono usate per catturare immediatamente l’attenzione e stimolare la fantasia ( 2 ). S 2 …PRESENTARE La copertina di una rivista ha come obiettivo quello di comunicare un’anticipazione dei contenuti e di spingere il lettore all’acquisto: risulta quindi ricca di informazioni e soprattutto invitante ( 3 ). X 1 LO S SAI CHE… •L La progettazione grafica così come la intendiamo oggi nacque alla fine del XIX secolo, quando alcune tipografie inglesi, come quella dell’artista William Morris, cominciarono a stampare libri e manifesti abbinando in modo creativo i caratteri tipografici ai testi e allo stile delle illustrazioni e delle decorazioni. 164 UNITÀ 5 I LINGUAGGI VISIVI • Nella Germania degli anni Venti del XX secolo una celebre scuola d’arte, chiamata Bauhaus, sperimentò nuove forme di comunicazione visiva che abbinavano al testo anche immagini astratte, fotografie e fotomontaggi, in modo da rafforzare l’impatto del messaggio e renderne più immediata la comprensione.