Spazio e volume La sfida della terza dimensione. Trucchi d’artista per creare l’illusione della profondità. Lo spazio, così come gli oggetti che lo occupano, non è “piatto”, ma si sviluppa in tre dimensioni (larghezza, altezza e profondità). La rappresentazione dello spazio e del volume degli elementi che lo occupano pone un problema di non poco conto. Ci troviamo infatti a dover rendere qualcosa di tridimensionale su un supporto a cui manca la profondità: la tela e il foglio, infatti, hanno soltanto due dimensioni, la larghezza e l’altezza. Per superare questo ostacolo gli artisti hanno messo a punto una serie di “trucchi” che ingannano l’occhio dello spettatore per creare l’illusione del volume e della tridimensionalità. Questi accorgimenti sono detti indicatori di profondità. Gli indicatori di profonditˆ I principali accorgimenti usati per rappresentare spazi e volumi sono: • la variazione di grandezza delle figure, perché consideriamo vicine le figure più grandi e lontane le più piccole ( 55 ); • la sfumatura di texture e colori: per effetto della distanza la texture e i colori degli oggetti lontani risultano meno precisi rispetto a quelli vicini: se si riproduce questo fenomeno in un’immagine, il cervello lo interpreta come indicatore di profondità ( 55 ); • l'ombreggiatura: il nostro cervello, infatti, è abituato a riconoscere i volumi degli oggetti proprio dalle ombre che essi proiettano quando vengono illuminati ( 56 ); • la sovrapposizione delle forme, che ci permette di individuare quelle più vicine a noi, che appaiono intere, e quelle dietro, che sono parzialmente coperte dalle prime. Questo accorgimento risulta particolarmente efficace quando si raffigurano gruppi di oggetti a poca distanza dallo spettatore, o in un piccolo ambiente chiuso, dove altri indicatori non sarebbero efficaci ( 57 ); • la convergenza di linee parallele: alcune linee parallele vengono raffigurate leggermente convergenti a mano a mano che si “allontanano” dal primo piano, così come ci appaiono quando le vediamo “dal vero” per effetto di un’illusione ottica (quando, per esempio, guardiamo le rotaie di un treno o i bordi di una strada) ( 58 ). VARIAZIONI DI COLORE E DIMENSIONE Per trasmettere l’illusione della profondità di questo paesaggio fluviale, il pittore macchiaiolo Niccolò Cannicci (18461906) ha utilizzato sia la variazione di dimensione sia quella di colore: le figure in primo piano sono molto più grandi e ricche di dettagli rispetto a quelle dietro di loro; anche i colori delle vesti delle donne più vicine risultano nitidi, mentre quelli delle donne sullo sfondo sono sfumati come i toni del cielo al tramonto. p 55 Niccolò Cannicci, Le gramignaie al fiume, 1896, olio su tela. Firenze, Collezione Ente Cassa di Risparmio. 36 UNITÀ 1 ELEMENTI E REGOLE