L’arte nel Paleolitico Bisonti, cavalli, mammut si inseguono sulle pareti delle caverne, e statuine femminili invocano fertilità e abbondanza Nel Paleolitico (“età della pietra antica”) l’ lascia le a noi pervenute: si tratta soprattutto di pitture e incisioni nelle grotte, oltre a piccole sculture in avorio e pietra. Homo sap ie ns prime testimon ia nze artistiche L’alba della pittura Le prime opere pittoriche risalgono al : da allora l’uomo non ha mai smesso di dipingere. 35 000 a.C. circa Le , rinvenute in caverne e gallerie sotterranee, costituiscono la cosiddetta , cioè realizzata su pareti rocciose. immagini dipinte o incise arte rupestre Rappresentano, in maniera semplificata ed essenziale ma realistica, soprattutto : cervi, mammut, bisonti, cavalli, rinoceronti, leoni, spesso in movimento, in corsa o in lotta fra loro. Di rado compaiono uomini e donne, che a volte sono richiamati solo dalla raffigurazione di parti dei loro corpi, come le . Non viene mai descritto alcun elemento di paesaggio, ma sono inseriti , come punti, quadrati e croci. Le pitture sono spesso in alto e rivestono ampie superfici. Sono , eseguite nel tempo da generazioni di cacciatori-raccoglitori, in condizioni molto difficili: gli uomini illuminavano le grotte con torce, arrampicandosi su rudimentali impalcature per raggiungere i soffitti, alti fino a 2 metri. I dipinti dimostrano che gli artefici conoscevano bene gli animali ritratti (avendoli osservati durante la caccia), ma avevano anche grande padronanza della tecnica. animali mani segni astratti opere collettive Le pitture vengono realizzate in ambienti nascosti e protetti, talvolta persino difficili da raggiungere. Potrebbero avere un , cioè il compito di favorire una buona caccia, la fertilità o la benevolenza delle forze naturali e delle divinità. La grotta, infatti, non era usata come abitazione (se non forse la parte iniziale, illuminata dalla luce esterna), ma era un luogo destinato al culto e a . valore propiz ia tor io riti magico-relig io si In Europa i siti di maggiore interesse si trovano in un’area circoscritta fra Francia e Spagna: la ( ), dal nome dello speleologo che l’ha scoperta nel 1994, e quelle di Lascaux ( p. 19) e di Altamira. Grotta Ch au vet 4 vedi , 35 000-30 000 a.C., pittura rupestre. Vallon-Pont-d’Arc (Francia), Grotta Chauvet. 4. Leoni a caccia di bisonti Queste pitture sono fra le più antiche dell’arte rupestre. Gli animali sono rappresentati nella tensione della corsa, con le forme sovrapposte le une alle altre così da dare la . percezione della profondità >> pagina 18 La tecnica Prima della pittura vera e propria, spesso viene definita la forma con un sulla pietra. Una volta dipinto il , si colora l’interno. disegno inciso contorno nero I colori usati sono il nero, il giallo, il rosso e il bianco, ricavati da , come il carbone nero, l’ocra (un minerale terroso) rossa e gialla, la calcite bianca. I pigmenti vengono sbriciolati e mescolati con leganti (sostanze che “legano”, cioè fanno aderire i pigmenti) di origine animale e vegetale. naturali pigmenti Si dipinge direttamente sulla superficie rocciosa senza preparazione, con varie tecniche: con le dita, con pennelli realizzati con foglie o peli di animale, con tamponi di pelle o fibre vegetali. Una tecnica pittorica particolare è quella “ ”, usata per le ( ): si spruzza il colore, diluito in bocca con la saliva, soffiando sulla mano appoggiata contro la parete, direttamente oppure con una sorta di cannuccia fatta con un ossicino cavo (impronte ). Altrimenti le impronte vengono realizzate premendo sulla superficie rocciosa le mani intinte nel colore (impronte ). a spruzzo impronte delle mani 5 in negativo in positivo Grotta delle mani (Cueva de las Manos), 11 000-7300 a.C., pittura murale. Rio Pinturas (Santa Cruz, Patagonia, Argentina). 5. Le prime sculture Piccole , alte non più di 20 centimetri, realizzate in : sono queste le opere che segnano la nascita della scultura, a partire dal 25 000 a.C. circa. È la cosiddetta arte mobile, rinvenuta in aree geografiche molto estese e varie. stat ue tte osso, avor io o p ie tra Le sculture rappresentano, in maniera semplificata, animali e figure umane, in particolare femminili. Queste ultime sono le prime rappresentazioni del : donne nude con seni, ventre, cosce e glutei molto grandi, ma con gambe e braccia piccole e teste sommarie, dal volto non definito. Sono le cosiddette “ (Venere era la dea latina della bellezza): la più famosa è la ( ), dal nome della località in Austria in cui è stata rinvenuta. corpo umano Veneri” pal eo litiche Venere di Willendorf 6 È probabile che le statuette fossero una sorta di che gli uomini nomadi portavano con sé per richiamare fecondità, abbondanza e vita. idolo portatile , 24 000-22 000 a.C., pietra calcarea, h 11 cm. Vienna, Naturhistorisches Museum. 6. Venere di Willendorf L’arte paleolitica ricorda Le pitture e le incisioni (soprattutto di animali) realizzate sulle pareti delle grotte sono chiamate arte Le paleolitiche sono statuette femminili portatili, simbolo di fecondità