il segna libro Pittura di genere, i generi della pittura Il titolo può sembrare un gioco di parole, perché la parola “genere” in italiano ha tanti significati: “genere” indica se qualcosa è maschile o femminile, i “generi” sono “i mariti delle figlie”. Ma nell’arte “genere” allude alla “genericità” delle situazioni rappresentate, prese dalla vita quotidiana, e “generi” significa “tipi”, “categorie”. A partire dal XVI-XVII secolo la pittura viene divisa in categorie che vengono messe in pratica, commentate e perfino messe in ordine di importanza. La nasce a nord degli Appennini sotto l’influenza dell’arte fiamminga; i suoi soggetti non sono religiosi né storico-mitologici, ma momenti della vita dei più poveri ripresi nei loro ambienti, nelle strade, nei campi. È Annibale Carracci che la inizia in quadri come la (vedi p. 312) e il : un uomo qualsiasi che, in una modesta trattoria, porta alla bocca un cucchiaio di zuppa di legumi. Nel Settecento Giuseppe Maria Crespi ritrae personaggi miseri e marginali, come nella . scena di genere Grande maceller ia Mang ia fag io li Sg ua ttera Nel frattempo nascono nuovi “generi”: altre categorie di soggetti, ritenuti secondari nella pittura sacra o profana, acquistano importanza all’insegna di una maggiore sensibilità per la natura intorno all’uomo. Un genere di grande successo è la , chiamata in inglese , “vita ferma”, iniziato da Caravaggio, con la famosa (vedi p. 315). Questo genere rappresenta fiori, frutti, animali, oggetti naturali e artificiali in composizioni ricche o semplici, tutte a loro modo piacevoli: gli di Evaristo Baschenis, le di Giuseppe Recco, i presentati come in un catalogo scientifico da Bartolomeo Bimbi… I quadri, di formato medio, sono adatti alle pareti delle case, quindi si diffondono fra il ceto borghese benestante. natura morta Still Life Canestra strumenti musicali cr ea ture marine frutti Un altro genere fortunato è la , iniziata dai bolognesi. La pittura di paesaggio si suddividerà in , , urbane e fantastiche (magnifiche quelle di Claude Lorrain), e nel “sottogenere” delle cacce e delle battaglie, in grandi spazi aperti. Il vedutismo fiorirà nel Settecento, specialmente a Venezia (vedi p. 358). pittura di p ae sagg io vedute campestri marine ,  , 1583-1584, olio su tela, 57x68 cm. Roma, Galleria Colonna. Annibale Carracci Il mangiafagioli ,  , 1725 ca., olio su tela, 57x43 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Collezione Contini Bonacossi. Giuseppe Maria Crespi La sguattera ,  , 1660-1670, olio su tela, 75x108 cm. Bergamo, Accademia Carrara. Evaristo Baschenis Natura morta con strumenti musicali ,  , XVII secolo, olio su tela, 51X63,5 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. Giuseppe Recco Natura morta con vassoio di pesci ,  , 1699, olio su tela, Poggio a Caiano, Villa Medicea, Museo della natura morta. Bartolomeo Bimbi Pere ,  , 1637, olio su tela, 102x133 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. Claude Lorrain Porto con Villa Medici ,  , 1605-1607, olio su tela, 47x59,5 cm. Roma, Galleria Doria Pamphilj. Domenichino Paesaggio con guado