L’arte in Mesopotamia Le prime città della storia sono dominate da imponenti ziqqurat e sontuosi palazzi reali Sumeri, Babilonesi, Assiri, che si susseguono in tremila anni di storia nella regione mesopotamica, ci hanno lasciato testimonianze artistiche grandiose, purtroppo in gran parte devastate dalle guerre, fino in tempi recenti. Verso il cielo: la ziqqurat L’edificio più importante della città-stato sumera è la (dall’antica parola mesopotamica , che significa “luogo alto”). La ziqqurat ( ) è una struttura a pianta quadrangolare simile a una piramide tronca, alta decine di metri, che poggia su una base elevata e dotata di scalinate di accesso. È formata da una successione di piani terrazzati che si rimpiccioliscono a mano a mano che si sale. Al centro della terrazza superiore si trova il . ziqqurat zaqaru 7 temp io La ziqqurat dunque è un edificio sacro, ma con molteplici funzioni. Infatti ha torri di avvistamento per la , e ambienti usati come per cereali e dell’acqua; inoltre, sulla sommità della struttura i sacerdoti conducevano i loro . difesa magazzini depositi studi astronomici Realizzate in , le ziqqurat si sono molto deteriorate nei millenni e hanno perduto i colori che in origine rivestivano i muri, un colore per ogni piano. Fra le meglio conservate c’è la ziqqurat di Ur ( p. 30), dedicata a Nanna, dio sumero della Luna, alta 25 metri ma oggi priva dei piani superiori. mattoni vedi Disegno ricostruttivo di una ziqqurat. 7. E OGGI? Negli ultimi anni le . Migliaia di siti archeologici sono stati distrutti o danneggiati, e i musei saccheggiati. Un'offesa a un patrimonio di tutta l'umanità. guerre hanno devastato l'Iraq L’arte come un racconto illustrato L’arte mesopotamica è testimoniata soprattutto dalle a e a rilievo, che in origine erano dipinte. sculture tutto tondo Nei templi sumeri sono state rinvenute ( p. 29) raffiguranti re, sacerdoti o notabili : mettendole nei templi, era come se la preghiera alla divinità non si interrompesse mai. Le steli o le pareti dei palazzi sono decorate con a carattere , spesso accompagnati da scritte, che esaltano il sovrano e il suo operato, raccontando le sue imprese, le battaglie vittoriose, i cortei e i rituali solenni, le battute di caccia ( ). I personaggi sono di solito rappresentati di profilo e hanno proporzioni gerarchiche, che riflettono cioè l’importanza del loro ruolo: è sempre la figura . stat ue tte votive vedi in pregh ie ra ril ie vi narrativo 8 il re più grande , , particolare di un rilievo del Palazzo reale a Ninive (Iraq), metà del VII secolo a.C. Parigi, Musée du Louvre. 8. Arte assira Partenza per la caccia di re Assurbanipal >> pagina 33 Grandi demoni a guardia del palazzo Gli animali, reali (tori, leoni, cavalli) o immaginari, ricorrono di frequente nella scultura mesopotamica. Nelle città assire, ai rilievi narrativi si associano sculture simboliche, come i ( ), gigantesche statue in alabastro raffiguranti esseri mostruosi: sono geni , forti e benevoli, che vengono posti a guardia delle porte della città, dei palazzi e dei templi. Svolgono anche una funzione architettonica, di edifici imponenti. lamassu 9 protettori sostenendo archi Il ha corpo, zampe e orecchie di , grandi ali da e testa di con barba, capelli lunghi e un copricapo a cilindro ornato da piume e da due coppie di corna: il toro richiama la forza, l’uccello la leggerezza, l’uomo l’intelligenza e le corna il divino. lamassu toro uccello rapace uo mo Osserva un dettaglio curioso: il ha invece di quattro. In questo modo, se guardato frontalmente l’animale sembra statico, se invece viene osservato lateralmente pare camminare. lamassu cinq ue zampe , , 721-705 a.C., alabastro, h 420 cm. Parigi, Musée du Louvre. 9. Arte assira Toro alato di Khorsabad L’arte mesopotamica ricorda Le sono grandi strutture a più piani con varie funzioni (tempio, magazzino, osservatorio astronomico...) Nei templi sumeri vengono lasciate statuette in atteggiamento di I palazzi reali sono decorati con che celebrano il re, e sono protetti dalle statue di grandi tori alati chiamati IL SEGNA libro I GIARDINI PENSILI di babilonia Nelle metropoli del nostro tempo, spesso gli architetti costruiscono giardini sui grattacieli o rivestono di verde intere pareti di edifici (come il Bosco Verticale a Milano, p. 518). L’idea non è nuova, anzi è antichissima. Infatti la più celebre città del passato, , che sorgeva sulle sponde dell’Eufrate in Mesopotamia (non lontano dall’odierna Baghdad in Iraq), era nota proprio per i “ ” sui tetti e sulle terrazze, con piante mai viste in quei luoghi, persino rose e alberi da frutto. Un permetteva di irrigare i terreni sulle terrazze, nonostante la città si trovasse in pieno deserto: dall’Eufrate, l’acqua veniva raccolta tramite condotti sotterranei in due cisterne ai piedi delle scalinate e poi – con un sistema meccanico a ruote, spinte da uomini – veniva pompata fino in cima alla struttura per poi ricadere verso il basso. Babilonia giardini pensili sistema idraulico all’avanguardia I giardini di Babilonia furono realizzati per volere di re (634 a.C.-562 a.C. circa). Si racconta che il sovrano creò quelle terrazze per l’amata moglie Amytis, principessa proveniente dalla Media (l’attuale Azerbaigian, in Asia Centrale), dove, in un clima ben diverso, era abituata a essere circondata di piante e fiori di ogni tipo. Nabucodonosor II Ricostruzione dei giardini pensili di Babilonia.