L’arte nell’antico Egitto Monumenti grandiosi, statue colossali e splendide pitture comunicano un’idea di perfezione ed eternità La cultura egizia presenta per millenni, facilmente riconoscibili e soggetti a limitate influenze da parte di altre civiltà, a causa dell’isolamento politico e geografico del regno dei faraoni. caratteri costanti L’arte egizia è strettamente legata alla religione e tende a creare . Il tema dell’immortalità è sempre presente e riguarda in primo luogo la figura del faraone, considerato come un dio. immagini grand io se, perfette ed eterne L’architettura di pietra A partire dall’Antico Regno gli Egizi costruiscono architetture colossali: (per i faraoni, le regine, i famigliari e gli alti funzionari di corte), di varie dimensioni e forme a seconda dell’importanza del defunto nella gerarchia sociale, che sono riunite in , aree nettamente separate dai centri abitati; tombe monumentali necropoli , concepiti come case degli dèi in terra, posti all’interno di presso le città o all’interno delle stesse necropoli (templi funerari). templi sant ua ri Dal momento che queste costruzioni devono durare a lungo, vengono realizzate con modellate e squadrate. Invece le abitazioni comuni sono fatte in , friabili e dunque poco duraturi. p ie tre calcaree mattoni crudi La casa del faraone nell’aldilà Nell’Antico e nel Medio Regno si realizzano imponenti , che testimoniano l’importanza del culto dei morti e la divinizzazione del faraone. edifici funerari Le più antiche architetture giunte fino a noi (2650 a.C. circa) si trovano nei pressi di Menfi, l’antica capitale dell’Egitto: sono le , costruzioni a forma di piramide tronca, realizzate con mattoni crudi o pietre. La mastaba ospita l’ingresso alle sepolture di faraoni o dignitari, situate nel sottosuolo. La mastaba. mastabe La mastaba   osserva All’interno della mastaba si trova la per il culto del defunto, con una falsa porta che rappresenta il passaggio all’aldilà. Dalle aperture sulla sommità si scende nel sottosuolo, dove si trovano le del faraone, dei famigliari e dei dignitari. cappella funeraria camere con le sepolture Dall’evoluzione della mastaba deriva la , che segnala la tomba di un faraone, posta nella camera funeraria all’interno o sotto terra. All’inizio è una struttura , formata da una serie di mastabe sovrapposte. Imhotep, architetto ma anche sacerdote e medico, realizza la prima piramide a gradoni, in un grande complesso funerario a (2660 a.C., ), innalzando una mastaba già esistente, fino a 62 metri d’altezza. È la prima volta che i mattoni crudi sono sostituiti interamente dalle . La piramide a gradoni. piramide a gradoni Saqqara 10 p ie tre  Piramide di Djoser, 2660 a.C. Saqqara (Il Cairo). 10. Alla metà del III millennio si arriva alla , con lati a spigolo, pianta quadrata e la camera mortuaria al centro: è la piramide “perfetta”. La sua forma richiama i che scendono sulla terra, immagine simbolica del dio Amon-Ra, di cui il faraone è considerato figlio. La piramide “perfetta”. piramide a parete lisc ia raggi del sole Le piramidi più celebri, simbolo dell’Egitto, sono quelle nella ( ), vicino al Cairo, appartenenti ai faraoni , e . Le piramidi di Chefren e Micerino conservano in parte l’originario rivestimento in granito rosa. necropoli di Giza 11 Ch eo pe Chefren Micerino A guardia dell’area sacra del complesso funerario di Giza si erge una gigantesca ( ): è una statua scolpita in un masso roccioso sul posto, raffigurante il accovacciato con la . È rivolta verso oriente ed è quindi illuminata dal sole che sorge all’alba. Sfinge 12 corpo di un l eo ne testa di un far ao ne Con il Nuovo Regno, i faraoni fanno realizzare tombe più semplici, scavate di una collina (e per questo dette ipogee, che significa “sotto terra”), nella zona della nuova capitale, Tebe (presso l’odierna Luxor). Gli ambienti sono magnificamente ornati da pitture e rilievi, in contrasto con la semplicità dell’esterno. Fra gli esempi più celebri c’è la tomba di Tutankhamon nella Valle dei Re ( pp. 42-43). Le tombe a ipog eo . nella rocc ia vedi  Le grandi piramidi di Micerino, Chefren e Cheope, XXVI-XXV secolo. Giza (Il Cairo). 11. La è la prima edificata nella necropoli di Giza, intorno al 2550 a.C. È la più grande, in origine alta 147 metri (oggi 138). È un capolavoro di : ogni lato è un triangolo equilatero orientato verso un punto cardinale. piramide di Cheope geometria regolare     Tavola interattiva – La piramide egizia   , 2550-2500 a.C. Giza (Il Cairo). 12. Sfinge  >> pagina 38  La casa del dio in terra Per gli Egizi il è la dimora del dio, dunque inaccessibile alla popolazione. Il tempio egizio, in origine colorato e ornato da statue colossali e rilievi, segue uno da una tradizione millenaria. Si presenta come una successione di ambienti sempre più piccoli e bui, divisi da , portali monumentali fiancheggiati da edifici alti e compatti. I cortili si alternano a sale, con numerose spesso a forma di loto o di papiro (le piante che nascono lungo il Nilo). tempio schema codificato piloni colonne Nel Nuovo Regno vengono edificati templi di proporzioni immense, come quelli di ( ) e ( ) eretti presso Tebe, allora capitale del regno: templi e palazzi si trovano sulla sponda orientale del Nilo verso il sole che sorge, mentre le necropoli (vedi p. 42) sulla sponda occidentale, verso il tramonto. Luxor 13 Karnak 14 Nel Grande tempio di Karnak, dedicato ad Amon-Ra, dio del Sole, un con grandi sfingi introduce all’ingresso. La è costituita dal primo pilone, simile a un baluardo inespugnabile. Seguono un con colonne e colossali statue di faraoni, il secondo pilone, e una , cioè con il soffitto sostenuto da una foresta di 134 colonne, illuminata dalla luce proveniente da un’apertura nel soffitto. Fra il terzo e il quinto pilone si trovano alcuni : ciascuno è un blocco unico di pietra (monolite), con un fusto stretto e alto e la punta a piramide, forma che ricorda il raggio del dio Sole. Passati i piloni si giunge infine al santuario vero e proprio, dove entrano solo il faraone e i sacerdoti. Al centro è la , dove è conservata la statua del dio, al buio. viale facciata cortile sala ipostila obelischi cella  Tempio di Luxor, Pilone di Ramses II (primo pilone) con le due statue colossali del re, 1290-1224 a.C. 13. Disegno ricostruttivo del Grande tempio di Amon o Tempio di Karnak. 14.  >> pagina 39  La scultura Per gli Egizi la di un defunto illustre, il cui nome è di solito ricordato da un’iscrizione, ha un profondo significato: la statua “sostituisce” il defunto, racchiudendone l’anima sensibile in eterno. Le sculture sono concepite per una : i personaggi sono in piedi con le braccia strette lungo i fianchi, oppure seduti con le mani sulle gambe. I volti, pur con alcuni tratti distintivi, sono . Le proporzioni della figura umana sono costanti nel tempo, secondo un codice prefissato. scultura a tutto tondo vis io ne frontale id ea li e senza emoz io ni ( ), per esempio, è rappresentato seduto con lo , il gonnellino, e porta gli : sulla testa il , una sorta di fazzoletto che ricade dietro le orecchie sulle spalle, e il cobra sulla fronte. Un’iscrizione definisce il faraone “re delle Due Terre”, cioè dell’Alto e del Basso Egitto. Il personaggio è : nonostante l’accenno di un sorriso, la fisionomia è stilizzata e gli occhi inespressivi: guardano in lontananza, ben al di là della sfera umana e terrena. Il far ao ne Thumotsi III 15 shendit emblemi del potere nemes statico e rigido Sculture colossali a tutto tondo, raffiguranti divinità o faraoni, accompagnano le grandi architetture dei templi, insieme a rilievi e geroglifici. La associata ai , come i graniti, dà l’idea di immagini che il tempo o gli eventi non potranno mai consumare o scalfire. grand io sità mater ia li durevoli   , 1479-1425 a.C., diorite, h 170 cm. Torino, Museo Egizio. 15. Il faraone Thumotsi III Dal grande al piccolo Nei corredi funerari conservati all’interno delle tombe sono stati rinvenuti gioielli, arredi e sculture. In questi tesori si trovano , di varia qualità e tecnica (legno, pietra, terracotta), che raffigurano il defunto, i suoi famigliari, i cortigiani, animali e soprattutto moltissimi (anche centinaia) artigiani, operai, contadini, rappresentati con grande . Sono gli (cioè “quelli che rispondono”): una ( ) pronti a svolgere i lavori per il defunto e la sua famiglia, per garantire loro un . stat ue tte di piccole dimens io ni naturalezza ushabti sch ie ra di servitori 16 sogg io rno sereno nell’aldilà , seconda metà del III millennio, calcare dipinto, 25,5x45 cm. Firenze, Museo Egizio. 16. Macinatrice di grano  >> pagina 40  La pittura Le pitture murali rinvenute nei templi e nelle tombe reali rappresentano nel loro viaggio nell’oltretomba, oppure composizioni con rituali funerari, come il banchetto. far ao ni e regine accompagnati dagli dèi Nelle tombe dei dignitari sono più frequenti , talvolta ambientate nella natura rigogliosa della valle del Nilo, come nella ( ), rappresentato con la moglie e la figlia mentre caccia gli aironi in una palude. scene di vita q uo tid ia na tomba dello scriba Nebamun 17 Le scene, dipinte lungo fasce sovrapposte, : le forme sono dipinte con colori senza sfumature sul fondo chiaro, piatto. I personaggi hanno : quelli più importanti sono più grandi. Sono rappresentati con testa e arti di profilo, come se camminassero, ma hanno occhi, spalle e busto frontali. non hanno profondità proporz io ni gerarchiche Molto è la descrizione degli abiti e dei gioielli, ma anche di animali, piante e strumenti di lavoro: queste pitture, di qualità talvolta eccelsa, sono un documento straordinario degli usi e dei costumi degli antichi Egizi. dettagl ia ta   , 1350 a.C. ca., dalla tomba di Nebamun a Tebe (Luxor), pittura murale, h 81 cm. Londra, British Museum. 17. Nebamun caccia nella palude Il corpo umano   osserva Di profilo (P) Testa  Braccia  Gambe  Frontali (F) Occhio  Spalle e busto L’arte egizia   ricorda Le sepolture si evolvono dalla alla piramide a gradoni e poi alla piramide , fino alle tombe ipogee                                                                                                                     I templi, le case degli , sono immensi, colorati e ornati da statue colossali                                                           Le statue a tutto tondo rappresentano divinità e faraoni in pose , con volti ideali e inespressivi                                                           Le pitture sono piatte e seguono proporzioni