neoclassicismo scopri l’opera Antonio Canova Le tre Grazie 1812-1817 marmo h 182 cm Giuseppina di Beauharnais San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage Che cosa sappiamo? Canova iniziò a lavorare al gruppo raffigurante su invito di , prima moglie di Napoleone Bonaparte; Giuseppina però morì nel 1814, senza vedere la statua completata. Suo figlio, allora, reclamò l’opera, riuscendo a spuntarla sul duca inglese John Russell, che aveva invano tentato di acquistare il pezzo. Per soddisfare la richiesta di quest’ultimo, Canova eseguì nel 1817 , che tuttora si trova in Gran Bretagna, al Victoria and Albert Museum di Londra. le tre Graz ie G iu seppina di B ea uharn ai s una seconda vers io ne del gruppo L’opera è per la moglie di Napoleone Che cosa vediamo? Come era tipico degli artisti neoclassici, Canova sceglie un : le Grazie erano le tre figlie di Zeus, Aglaia, Eufrosine e Talia, personificazione della bellezza che dona serenità e amore al mondo. soggetto tratto dal mito Raffigurate in piedi, come tre donne seminude, s’intrecciano in un : i loro corpi morbidi e bellissimi, intorno a cui passa un velo sottile, si muovono con un , come in una danza. La figura centrale ha il corpo disposto frontalmente rispetto allo spettatore, mentre il suo volto si inclina con tenerezza a sinistra; le due Grazie ai lati, con sottili variazioni, si presentano allo spettatore e quasi . abbracc io affett uo so ritmo misurato di f ia nco di sch ie na Le tre dee sono unite in un abbraccio Leggiamo l’opera Canova è un maestro nello , che nei corpi diventa simile alle carni, e nelle capigliature “alla greca”, secondo la moda del tempo, si trasforma in capelli. Per rendere ancora meglio l’effetto della pelle Canova usa una : rifinisce la statua con uno speciale trattamento, oggi parzialmente danneggiato dal tempo, che dava al marmo un tono lievemente rosato. sfruttare le potenz ia lità del marmo patina Anche se Canova è un autore perfettamente neoclassico, le sue composizioni non sono mai fredde o banali: le delle tre donne, così come i movimenti delle loro mani e dei loro piedi rendono il gruppo quasi vivo, perfetto nella sua bellezza, ma . posiz io ni leggermente differenti naturale nelle movenze Le tre Grazie sono perfette e insieme naturali Confronta Il tema delle tre Grazie era frequente nell’ e poi nel , ma Canova lo innova profondamente. Fino a quel momento, infatti, le tre donne erano in genere , con una di spalle e le altre due frontali. antichità Rinascimento rappresentate in modo perfettamente simmetrico Così appaiono in un gruppo scultoreo di età romana, acquistato nel Rinascimento dal papa Pio II Piccolomini e posto nella sua biblioteca, a Siena, dove ancora oggi si trova. In modo analogo le aveva raffigurate in un piccolo dipinto eseguito negli anni giovanili. Raffaello , , II secolo d.C., marmo, h 133 cm senza il piedistallo. Siena, Libreria Piccolomini. Arte romana Le tre Grazie , , 1504 ca., olio su tavola, 17x17 cm. Chantilly (Francia), Musée Condé. Raffaello Le tre Grazie