impressionismo scopri l’opera Claude Monet Le Ninfee dell’Orangerie 1920 circa   olio su tela   197x425 cm circa   Parigi, Musée de l’Orangerie   Che cosa sappiamo? Nel 1883 Claude Monet si trasferisce in una piccola casa di campagna a , a poca distanza da Parigi. Qui allestisce un meraviglioso ricco di fiori e alberi e con un piccolo attraversato da un ponte di legno. Nello stagno fa crescere, grazie all’aiuto di un giardiniere, delle , piante ornamentali con grandi foglie verdi e fiori multicolori che galleggiano sull’acqua: fino a quel momento esistevano in Europa solo ninfee bianche, più resistenti al freddo, ma prive delle spettacolari sfumature di questa varietà orientale. Giverny g ia rdino laghetto ninfee colorate Monet inizia a ritrarle senza sosta, in momenti del giorno, stagioni e punti di vista diversi, sfruttando non solo la , ma anche i : negli anni realizza quasi duecentocinquanta tele con lo stesso soggetto e infinite minime variazioni. mutevolezza della luce riflessi dell’acq ua Alla fine della sua carriera, ormai molto anziano, l’artista crea : un padiglione da costruire ex novo nei giardini del Louvre, l’ . Qui il pittore studia di persona l’allestimento dei giganteschi dipinti in due stanze ovali dai soffitti bassi e dalle pareti alte poco più dei dipinti e curve, creando un . otto tele per una collocaz io ne specifica Oran ger ie ins ie me avvolgente di estrema suggest io ne Monet ritrae le ninfee del suo giardino in 250 tele Sala delle  . Parigi, Musée de l’Orangerie. Ninfee Lo stagno delle ninfee nel giardino della casa di Monet a Giverny. Che cosa vediamo? Le tele sono gigantesche e molto simili tra loro: in alcune lo specchio d’acqua, osservato da un , è inquadrato dai tronchi nodosi dei salici piangenti, mentre in altre il laghetto sembra . Monet non dipingeva mai a mezzogiorno, nella luce piena, ma all’ , con ancora la nebbia della notte, o al , con l’ultimo raggio di luce a rischiarare l’acqua. Le tele sono preparate con basi diverse, a volte bianche, a volte , su cui spiccano i toni dei fiori multicolori: porpora, giallo, ametista, rosa, viola e malva. punto di vista molto ravvicinato strabordare dalla tela alba tramonto scure, q ua si nere Il punto di vista ravvicinato e le dimensioni grandissime fanno sì che l’osservatore si : i fiori e le foglie, più grandi del vero, si specchiano nell’acqua fino a diventare quasi , astratte. Le ninfee, rappresentate più grandi del vero, e l’acqua ricoprono interamente lo spazio pittorico: quasi completamente scomparso è il cielo, poiché il punto di vista è bassissimo e lo sguardo si trova a vagare in uno , privo di punti di riferimento, quasi nel suo dilatarsi sulle pareti del museo. perda al loro interno masse indefinite spaz io completamente n uo vo infinito Le ninfee e l’acqua ricoprono del tutto le tele Leggiamo l’opera Le eseguite per l’Orangerie sono dipinti incredibilmente nuovi e moderni: eseguiti negli anni Venti del Novecento, aprono a . Ninfee molte tendenze dell’arte contemporan ea Affascinato dall’acqua e dai suoi riflessi, l’occhio del pittore sembra . Se infatti è tipicamente impressionista, le dimensioni monumentali e il punto di vista così ravvicinato trasformano i fiori e le foglie in una composizione , dove il soggetto è solo parzialmente riconoscibile, trasformato in . perdere ogni contatto con una raffiguraz io ne r ea listica della natura l’interesse per il var ia re degli effetti di luce e lo stud io d ei riflessi q ua si astratta macch ie di colore Il dipinto non descrive più un paesaggio in modo oggettivo, ma offre allo spettatore una , composta di infiniti riflessi di forme e colori. vis io ne altamente p oe tica I dipinti risultano quasi astratti e poetici