avanguardie scopri l’opera Giacomo Balla Ragazza che corre sul balcone 1912 olio su tela 125x125 cm Milano, Museo del Novecento , , studio preparatorio, 1912. Collezione privata. Giacomo Balla Ragazza che corre sul balcone Che cosa sappiamo? è una delle opere più famose del pittore futurista Giacomo Balla. La vicenda “raccontata” dal dipinto, come indica il titolo, è molto semplice: una fanciulla corre velocemente su un balcone di cui intravediamo la struttura a ringhiera. Ragazza che corre sul balcone Il soggetto è una ragazza che corre Che cosa vediamo? Se il soggetto è molto semplice, a colpirci è il modo in cui è trattato: per rendere efficacemente il , Balla lo lungo un , a cui fa da contrappunto il dell’inferriata del balcone: in questo modo, come in una serie di , la stessa forma, quella della ragazza, è ripetuta più volte, ed è la sequenza a rendere l’effetto di un movimento veloce. movimento scompone istante per istante asse orizzontale ritmo verticale scatti fotografici in rapidissima success io ne Ci bastano pochi elementi per riconoscere la fanciulla, il personaggio principale: lo stivaletto, il vestito blu (forse l’uniforme della scuola), il braccio, il profilo della testa rotonda. Il movimento della ragazza è scomposto istante per istante , (particolare), studio preparatorio, 1912. Milano, Villa Reale. Giacomo Balla Ragazza che corre sul balcone I numerosi disegni preparatori dell’opera dimostrano come niente sia stato lasciato al caso: questo disegno, per esempio, mostra lo studio approfondito del . movimento della gamba Leggiamo l’opera L’artista riproduce le stesse forme in posizioni leggermente diverse ma molto : se si osserva lo stivaletto, uno degli elementi più facilmente riconoscibili, possiamo contare tante , con il tacco sollevato o perfettamente a terra. Anche la : nell’angolo sinistro del dipinto i colori sono più chiari, mentre si scuriscono leggermente procedendo verso destra. L’opera si costruisce così per : invece che cercare una sintesi di colori e forme, come fanno altri futuristi, a Balla interessa la dimensione analitica, la ripetizione potenzialmente infinita dello stesso soggetto in molteplici variazioni. ravvicinate millimetriche var ia z io ni luce camb ia scomposiz io ni Così come è scomposto il movimento, anche il colore è ottenuto , quasi si trattasse di tessere quadrangolari di un mosaico, a volte leggermente sovrapposte, ma più spesso semplicemente avvicinate. accostando pennellate di toni diversi Il soggetto è ripetuto in tante piccole variazioni confronta Lo studio di un movimento scomposto nei suoi istanti caratterizza anche la fotografia. Nel 1877, più di trent’anni prima del dipinto di Balla, l’anglo-americano Eadweard Muybridge (1830-1904) realizza la prima serie di scatti fotografici a un soggetto in movimento, distanziati di pochi istanti e combinati in un’unica stampa: lo scopo è quello di mostrare, nella bidimensionalità di una fotografia, sia il trascorrere del tempo sia il moto di un soggetto nello spazio. , tavola 621 del volume , Vol. 9, 1887, collotipia, 18,4x41,3 cm. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art. Eadweard Muybridge Animal Locomotion: An Electro Photographic Investigation of Consecutive Phases of Animal Movements