avanguardie La pittura metafisica La rappresentazione di mondi al di là dell’esperienza fisica, per scoprire significati diversi della realtà Tra il 1916 e il 1917 si incontrano a Giorgio de Chirico e suo fratello Andrea, Filippo De Pisis e Carlo Carrà. Questi artisti, che provengono da esperienze diverse, si uniscono al progetto di Giorgio de Chirico, che dal 1912 dipinge con uno stile nuovo, chiamato . Paesaggi assolati e deserti su cui si stagliano architetture nitide, elementi combinati in modo illogico, statue che diventano personaggi: un mondo che , per leggere e scoprire la natura profonda e nascosta delle cose. Ferrara pittura metafisica va al di là della fisica e dell’apparenza Gli spazi immobili di De Chirico L’ ( ), realizzato nel 1914 da (1888-1978), presenta molti degli elementi tipici della pittura metafisica. Il dipinto raffigura una piazza, popolata da : un porticato alto, che si restringe in un’ardita fuga prospettica, alcune ciminiere, un cielo freddo, due minuscole figure umane in lontananza e, al centro, la statua di un poeta, che sembra bloccato in un discorso senza fine. Enigma di una g io rnata 44 G io rg io de Chirico elementi tra loro inc oe renti Le , simbolo del nuovo paesaggio delle , tornano nelle ( ) del 1917, associate questa volta a elementi tipici della . Sullo sfondo geometricamente ordinato della città di Ferrara, in uno , su una pavimentazione di legno che ricorda quella di un palco teatrale si stagliano . Quello di sinistra ha il corpo come un’antica statua greca, mentre quello di destra siede con la testa smontata e appoggiata a terra. I manichini hanno sostituito le figure umane, in un mondo perfettamente riconoscibile eppure . Secondo il titolo che De Chirico ha dato al suo dipinto, i manichini sono , le divinità mitologiche protettrici delle arti, nel loro essere senza vita. cimin ie re città industr ia li Muse inq ui etanti 45 , città rinascimentale spaz io urbano completamente v uo to e deserto d ue manichini senza vita, eterno, immobile muse inq ui etanti e mister io se   Biografia di Giorgio de Chirico   ,  , 1914, olio su tela, 185,5x140 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 44. Giorgio de Chirico L’enigma di una giornata   ,  , 1917, olio su tela, 97x67 cm. Milano, Collezione privata. 45. Giorgio de Chirico Le muse inquietanti  >> pagina 469  Le metamorfosi di Savinio Anche il fratello di Giorgio de Chirico, che si firma con lo pseudonimo di (1891-1952), è pittore, oltre che poeta e critico d’arte, e usa l’arte per e l’osservazione naturale. Alberto Savin io superare la r ea ltà Nell’ ( ), del 1932, la scena si svolge in una stanza dalle , in cui si apre una gigantesca finestra. Da qui compare il volto di un’enorme figura, con i capelli azzurri e lo sguardo fisso e potente: come indica il titolo, la testa è quella dell’arcangelo Gabriele che annuncia a Maria l’arrivo di Gesù. La Vergine, seduta, è però stravolta da una : il suo volto è quello di un tacchino, un elemento che, insieme alle , crea nell’osservatore un senso di . Annunc ia z io ne 46 pareti obliq ue e compresse metamorfosi proporz io ni deformate angosc ia surr ea le   ,  , 1932, olio su tela, 99x75 cm. Milano, Casa Museo Boschi-Di Stefano. 46. Alberto Savinio Annunciazione Le nature morte di Morandi Anche il pittore bolognese (1890-1964) parte dall’esperienza della pittura metafisica, come testimonia la ( ) del 1918, in cui un manichino è appoggiato su un tavolo insieme a una bottiglia e a solidi geometrici. G io rg io Morandi Grande natura morta metafisica 47 Al di là di questi elementi, però, la tela non ha le caratteristiche spesso inquietanti dei dipinti metafisici e diventa uno , della luce e delle sue possibilità, con un e profondamente espressivo che caratterizza tutte le della vasta produzione del pittore. stud io delle forme nello spaz io effetto p oe tico nature morte   ,  , 1918, olio su tela, 68x71,5 cm. Milano, Pinacoteca di Brera. 47. Giorgio Morandi Grande natura morta metafisica La pittura metafisica   ricorda Rappresenta un mondo al di là dell’  fisica                                                           De Chirico dipinge paesaggi deserti in cui dispone elementi                                                           Savinio deforma le figure creando un senso di                                                           Morandi crea poetiche nature morte studiando le forme nello