il segna libro Conservare e RESTAURARE Il tempo che passa lascia i segni anche su monumenti e opere d’arte. Vediamo quali sono i modi per limitare i danni Tutto al mondo invecchia più o meno velocemente: le persone, gli animali, gli alberi, le montagne. E anche , degradandosi nei secoli: le pietre e i mattoni dell’architettura, i marmi e i bronzi delle statue, i colori dei dipinti mobili e degli affreschi, le carte dei disegni e dei libri, le fibre degli e dei tessuti... Per questi oggetti, definiti in modo generale “ ”, il degrado varia a seconda delle : un marmo battuto dal vento e dalla pioggia si erode prima di uno al coperto, così come un disegno esposto alla luce solare sbiadisce prima di uno chiuso in un cassetto al buio. le mater ie dell’arte invecch ia no arazzi beni culturali condiz io ni amb ie ntali Un tecnico al lavoro visiona lo stato di conservazione del Duomo di Firenze. I monumenti e le sculture che si trovano all’aperto subiscono danni a causa di problematiche molto diverse tra loro: a essere più dannosi – creando corrosione e degrado delle superfici – sono i e soprattutto l . cambiamenti climatici stagionali ’inquinamento Che cosa vuol dire conservare? Per allungare l’esistenza delle creazioni artistiche e preservarne l’integrità, si pratica la , intervenendo direttamente o indirettamente sui “beni culturali”. conservaz io ne d ei mater ia li originali un bene significa assicurare che rimanga in buono stato attuando una corretta e costante, come riparare un tetto in un edificio, , spolverare una statua o un quadro. Prevenire così il degrado è un po’ come prevenire le malattie con uno stile di vita sano. Conservare direttamente manutenz io ne risarcire un intonaco Per si intende invece l’azione che , migliorandole se sono nocive (con il controllo del microclima per limitare umidità, secchezza, luce e così via); altrimenti, si sceglie di spostare l’oggetto a rischio altrove, per esempio si porta una statua dall’aperto al chiuso. conservaz io ne indiretta modifica le condiz io ni amb ie ntali , 161-180 d.C., bronzo dorato, h 424 cm. Roma, Musei Capitolini. Monumento equestre di Marco Aurelio Nel 1979 il , in piazza del Campidoglio ( p. 103) è stato danneggiato da un attentato dinamitardo. È seguito un lungo intervento di restauro, iniziato nel 1981 e concluso nove anni dopo. Per proteggere il capolavoro antico si è poi deciso di , presso il Palazzo dei Conservatori, che si affaccia sulla piazza. All’aperto, l’originale è stato sostituito da una , fedele in tutti i dettagli. Monumento equestre di Marco Aurelio vedi trasportarlo all’interno dei Musei Capitolini copia realizzata a laser Che cosa vuol dire restaurare? di un bene culturale è un intervento più invasivo, che entra nella consistenza fisica dell’oggetto e la modifica per salvaguardarlo. Comprende il – dall’architettura di un edificio al supporto di un dipinto – e delle altre componenti, come intonaci, patine, colori; la , che rimuove sostanze opache e inquinanti e restituisce leggibilità alle superfici; la di lacune pittoriche o di parti mancanti, con materiali e tecniche che si distinguono dall’originale. Il rest au ro consolidamento della struttura pulitura r ei ntegraz io ne Il restauro, fin dal secolo scorso, è una , con aspetti scientifici. Oggi si avvale anche di tecnologie avanzatissime, specie nella fase “diagnostica”, quella cioè in cui si accertano i problemi di un’opera d’arte prima di intervenire. pratica interdisciplinare Restauro di manoscritti a Timbuctù, in Mali. Nel 2012 Al Qaeda ha occupato Timbuctù, nel Maghreb islamico. Mentre gli edifici più importanti della città venivano distrutti, i bibliotecari sono riusciti a in modo rocambolesco centinaia di migliaia di . mettere in salvo documenti e manoscritti , Cappella degli Scrovegni, 1305. Padova. Giotto Nel 2000 è terminato il restauro della Cappella degli Scrovegni ( p. 192). Sono state colmate le lacune, utilizzando il o un degli affreschi originali per aiutare l’occhio nella visione, ma anche per rendere visibile l’intervento. È stato poi creato all’ingresso un “polmone tecnologico”, una stanza che permette ai visitatori di prima della visita. vedi tratteggio colore più chiaro depurarsi dall’inquinamento Nel 1972 l’ungherese Lázló Tóth colpisce senza apparente motivo la di Michelangelo ( p. 275) con un martello, causando il distacco di . Il restauro viene avviato immediatamente: nonostante alcune voci discordanti di chi avrebbe preferito lasciare visibili i segni degli attacchi, si è proceduto a un . Pietà vedi 50 frammenti restauro integrativo completo , , 1497-1499, marmo, h 174 cm. Città del Vaticano, Basilica di San Pietro. Michelangelo Pietà