L’Informale Un modo libero e istintivo di fare arte: il gesto dell’autore dà vita a opere dalle forme indistinte Tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento si sviluppa una nuova tendenza artistica che caratterizza sia l’Europa sia gli Stati Uniti: proseguendo le sperimentazioni dell’arte astratta agli inizi del secolo, gli artisti abbandonano in modo sempre più cosciente la raffigurazione di forme e soggetti tratti dalla realtà e propongono invece un’arte frutto di un : gettano colori sulla tela, la tagliano, bruciano il supporto creando un’originale . modo di esprimersi istintivo e pass io nale mescolanza di pittura e scultura Non si tratta di un movimento organizzato – come invece erano state le Avanguardie –, ma di artisti che in luoghi e continenti diversi danno importanza non tanto o non solo a cosa viene raffigurato nelle loro opere, ma al modo di crearle, con . gesti istintivi e liberi Per questo motivo i critici parlano di , cioè di un’arte che sembra fare a meno delle forme e, come in un’improvvisazione teatrale, è creata , lasciando che diventino i veri protagonisti dell’opera insieme al . informale senza avere un progetto preciso in mente colori e mater ia li gesto dell’ au tore I drammi di Fautrier Il pittore francese (1898-1964) attraversa una terribile esperienza durante la Seconda guerra mondiale: perseguitato dalla polizia nazista, la Gestapo, sfugge all’arresto nascondendosi in un , dove assiste agli orrori di esperimenti e torture inflitti dai nazisti ai pazienti indifesi. J ea n F au tr ie r manicom io parigino Nasce così, a partire dal 1942, la serie ( ), costituita da alcune sculture e una quarantina di tele, in cui Fautrier sceglie l’arte informale per “ a cui aveva assistito, emozioni che un’immagine realistica forse non sarebbe stata sufficiente a esprimere. Su una base di tela, carta e stracci, l’artista impasta cemento, cera, colla e polveri colorate: l’insieme di questi tra loro crea un rilievo che solo lontanamente suggerisce volti sofferenti, ma che comunica il dolore attraverso l’ , tanto che i critici parlano di “ . Teste di ostagg io 63 dare forma” al dolore e alla sofferenza mater ia li mescolati effetto espressivo della mater ia stessa espress io nismo materico”   ,  , 1944, pastello e olio su carta intelata, 27x22 cm. Collezione privata. 63. Jean Fautrier Testa di ostaggio n. 16 confronta L’espressione fisica del dolore, l’urlo di disperazione, la deformazione dei volti sono tratti che accomunano l’arte del Novecento, da Munch a Fautrier e fino alle opere prodotte ai giorni nostri. ,  , 1893, tempera e pastello su cartone, 91x73,5 cm. Oslo, Nasjonalmuseet. Edvard Munch L’urlo  >> pagina 491  Le improvvisazioni di Hartung L’artista tedesco (1904-1989) sceglie invece macchie di colore disposte in modo libero sulla tela: per lui i critici parlano di , dal francese che significa “macchia”. Hans Hartung Tachisme tache Le sue tele sono fatte di a cui si uniscono , come l’azzurro e il giallo nell’opera ( ). Le spesse linee nere sembrano tradurre in modo quasi automatico, come se si trattasse di , le emozioni e i sentimenti dell’artista e la sua energia creativa. segni neri pochi altri colori T 49-25 64 un’improvvisaz io ne musicale I – verticali e poi circolari – alludono anche alle tragedie che l’Europa ha vissuto nel Novecento: si dispongono in un che sembra annullare e cancellare la tela, così come la guerra ha distrutto e spezzato milioni di vite umane. trat ti decisi modo c ao tico   ,  , 1949, olio su tela, 120x120 cm. Milano, Collezione Jesi. 64. Hans Hartung T 49-25 La materia e il colore di Vedova Anche in Italia molti artisti si avvicinano a questo nuovo modo di dipingere e di sfruttare la tela. Negli anni Sessanta (1919-2006) crea una serie di opere di grandi dimensioni, chiamate ( ): il nome allude al fatto che sono insieme , perché alle parti più propriamente dipinte si aggiungono . Emil io Vedova Plurimi 65 sculture e pitture collage tridimens io nali In un modo simile a quello che stava succedendo negli Stati Uniti con l’artista Jackson Pollock ( p. 492), Vedova crea una (quella che in America si chiama ), in cui ancora una volta è protagonista il che compone liberamente colori e materiali. vedi pittura di az io ne act io n p ai nting gesto dell’artista   ,  , 1963-1965, tecnica mista. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM). 65. Emilio Vedova Plurimo L’Informale   ricorda Protagonisti dell’arte informale sono i colori, i materiali e il  istintivo dell’artista                                                          Fautrier usa la per esprimere la sofferenza                                                           Hartung dipinge con segni e decisi                                                           Vedova aggiunge tridimensionali