arte e pubblicità La Pop Art Gli artisti si interrogano sui simboli del consumo di massa, invitando a riflettere sulla società moderna Negli anni Sessanta del Novecento il mondo occidentale ha superato il trauma della Seconda guerra mondiale e conosce un periodo di : la televisione e la pubblicità documentano e promuovono la diffusione del , cioè del consumo di oggetti prodotti industrialmente in larga scala per essere acquistati da moltissime persone. vivace ripresa consumo di massa Il mondo dell’arte è affascinato e allo stesso tempo sconvolto da questi cambiamenti, e assiste allo sviluppo di nuove tendenze, come la , contrazione del termine inglese , o arte popolare. In una società in cui il benessere e gli oggetti che ne sono simbolo sembrano accessibili a tutti, la Pop Art mette al centro della sua produzione proprio i e le , come una lattina di zuppa presente sugli scaffali dei supermercati o il ritratto di una famosissima attrice. Pop Art Popular Art beni di consumo immagini simbolo della soc ie tà La “fabbrica” di Warhol La Pop Art nasce in Gran Bretagna negli anni Cinquanta, ma arriva al successo internazionale grazie all’artista newyorkese (1928-1987). Andy Warhol Warhol inizia la sua carriera come illustratore e conosce così il : semplice, immediato, con colori squillanti. Fa tesoro di queste esperienze e diventa uno dei personaggi più popolari di New York negli anni Sessanta e Settanta: fonda la cosiddetta , una sorta di fabbrica delle arti, dove lavora con altri artisti ma anche musicisti, dive del cinema e bellissime modelle. ling ua gg io della pubblicità Factory Qui sperimenta un , quasi meccanico, dove la creatività dell’artista sembra ridotta al minimo: riproduce le immagini di oggetti che quotidianamente entrano nelle case americane, come le ( ), le lattine di zuppa, o le ( ), le bottiglie della nota bevanda. Queste opere, all’apparenza semplici e di immediata comprensione, mirano invece a su come la pubblicità e la comunicazione di massa influenzino e condizionino i consumi. n uo vo modo di produrre arte in ser ie Camp bell’s S ou p Cans 79 Green Coca-Cola Bottle s 80 far riflettere il pubblico americano   Biografia di Andy Warhol   ,  , 1962, acrilico su 32 tele, 50,4x40,6 cm (ciascuna tela). New York, Museum of Modern Art (MoMA). 79. Andy Warhol Campbell’s Soup Cans   ,  , 1962, acrilico e stampa su tela, 210,2x145,1 cm. New York, Whitney Museum of American Art. 80. Andy Warhol Green Coca-Cola Bottles  >> pagina 503  Il cibo gigante di Oldenburg Anche lo scultore svedese (naturalizzato americano) (1929-) si concentra sui degli Stati Uniti, ponendo al centro della sua arte una delle ossessioni della società occidentale moderna: il . Oldenburg realizza così , di solito in , di gelati, hot dog e hamburger, il cibo tipico dei fast food americani. Cl ae s Oldenburg miti e sulle icone cibo enormi sculture gesso dipinto Come già per Warhol, la tecnica con cui queste opere sono realizzate non è così importante: gli oggetti sembrano modellati in gesso senza troppa attenzione e dipinti con lo smalto in modo sommario, come i due panini di ( ), in cui il formaggio e l’insalata sembrano colare fuori dalla composizione. D ua l Hamburgers 81   ,  , 1962, gesso e smalto, 17,8x37,5x21,8 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 81. Claes Oldenburg Dual Hamburgers Un’arte irriverente Con le opere della Pop Art, sembra che gli artisti da un lato , ridicolizzando le scelte dei consumatori influenzate dalla pubblicità. Però dall’altro lato gli , presenti in ogni supermercato, diventano il forse, allora, invece che ironizzare o criticare, gli artisti pop celebrano la società contemporanea al punto da . contestino la soc ie tà e i s uo i consumi oggetti comuni soggetto di opere d’arte: farla diventare arte La Pop Art   ricorda Riproduce gli oggetti del  di massa                                                           Warhol usa il linguaggio della producendo immagini in serie                                                           Oldenburg realizza sculture che rappresentano il tipico dei fast food