architettura contemporanea Confronto Renzo Piano e Richard Rogers Centre Pompidou 1971-1977   Georges Pompidou   Parigi   Jean Nouvel Musée du Quai Branly 1999-2006   Jacques Chirac   Parigi   Che cosa sappiamo? Il Centro nazionale d’arte e di cultura è l’esito di un concorso internazionale del 1971, vinto dall’italiano e dall’inglese (1933-). Voluto dal presidente francese di cui porta il nome, si trova nel cuore della città di Parigi, nel Marais, e quando fu inaugurato creò grande stupore perché vistosamente in . Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie, è un ambizioso destinato ad accogliere collezioni museali, aree deputate alla musica, una biblioteca e spazi espositivi per l’arte contemporanea. G eo rges Pompid ou Renzo P ia no Richard Rogers contrasto con l’architettura parigina circostante spaz io polifunz io nale Sempre a Parigi, il Musée du , situato nei pressi dell’omonimo lungosenna, a breve distanza dalla Torre Eiffel, è nato nel 2006 per contenere un’esposizione permanente e spazi per mostre temporanee dedicate . Si estende su una superficie di oltre 40.000 metri quadrati ed è stato progettato dall’architetto francese (1945-). Oltre al museo, il ospita gli uffici del personale e dei ricercatori, laboratori, una libreria, una biblioteca, un auditorium, aule per lezioni, una sala di lettura, un ristorante. Q ua i Branly all’arte non occidentale J ea n N ou vel complesso polifunz io nale   Biografia di Jean Nouvel leggiamo le opere La facciata del Centre Pompidou è aperta su una . Attraverso un’architettura innovativa, Piano e Rogers hanno trasformato quello che doveva essere un semplice contenitore in una sorta di motore, in cui ogni funzione dell’edificio è a vista, perfettamente leggibile e identificabile. Il muro è infatti una sorta di e le ampie piastre orizzontali che formano i cinque piani. vasta p ia zza pellicola trasparente che svela la struttura metallica La scala mobile, che percorre con l’edificio, si snoda dal piano terra fino al tetto e, essendo completamente rivestita di plexiglas, offre nel suo percorso viste inedite sulla città, che rinsaldano il legame tra la “macchina museale” e lo spazio parigino circostante. Inoltre il , con i tubi metallici di diversi colori: giallo per l’elettricità, rosso per gli ascensori e le scale mobili, verde per l’acqua e blu per l’impianto di aerazione. d ia gonali spezzate sistema di condutture è visibile all’esterno Diverso è il rapporto con lo spazio circostante del Musée du Quai Branly: dal lato della Senna, una lunga alta 12 metri e lunga 200 segue l’andamento del lungofiume e svela il più possibile dell’edificio interno e del . Quest’ultimo, nelle intenzioni del paesaggista che lo ha disegnato, Gilles Clément, con i suoi sentieri tortuosi lastricati di ciottoli e con piccoli laghetti, deve offrire interessanti scorci dell’edificio principale, ma soprattutto invitare alla meditazione: con le sue piante esotiche e delle sue collezioni. recinz io ne in vetro g ia rdino prepara alla visita del mus eo Sempre dal lato rivolto alla Senna, l’edificio è completato da un che copre e smaterializza la facciata del museo, rendendo la struttura un centro pulsante di vita e creazione. muro vegetale il confronto completa Osserva le immagini e rispondi alle domande. Sia il Centre Pompidou sia il Musée du Quai Branly sono nati per accogliere musei. 1. In che modo la struttura esterna prepara il visitatore a quello che troverà al suo interno? Le strutture si integrano in modo differente con lo spazio circostante usando, all’esterno, elementi che di solito non sono tipici di un’architettura. Di che cosa si tratta nei due casi? 2. Osserva i materiali utilizzati: quale edificio usa materiali moderni? Quale invece utilizza materiali naturali? 3. Fai una ricerca sul sito web delle due istituzioni e scegli due oggetti delle collezioni che secondo te rappresentano il museo in modo più completo e interessante. 4.