CRETA E MICENE Creta e l’arte minoica La culla dell’Europa Nella prima metà del II millennio a.C. a Creta si edificano grandiosi palazzi reali. Organizzati in numerosi ambienti, sono parte integrante di città senza cinta muraria. (il più famoso), e riflettono una società ben organizzata, fiorente e pacifica. Cnosso Festo Mall ia Cnosso: città-palazzo Secondo il mito il ( ) fu eretto in forma di da , un architetto di origine ateniese, per volere del . Gli scavi archeologici hanno permesso di recuperare dei resti del palazzo, ma il leggendario labirinto non è mai stato trovato. Palazzo di Cnosso 6 labirinto Dedalo re Minosse L’impianto architettonico è comunque molto complesso: la struttura, situata su un rilievo circondato da vegetazione, era formata da disposte ed era costituita da centinaia di a seconda delle funzioni, dove vivevano e operavano migliaia di persone. I quartieri erano collegati fra loro da una ed erano ordinati in modo gerarchico: dai magazzini, posti in basso lungo il perimetro, agli appartamenti reali, in alto al centro. terrazze su vari livelli amb ie nti organizzati in q ua rt ie ri rete di corrid oi e scale Il palazzo poggiava su una sorta di piedistallo compatto in pietra e argilla. Le stanze ai piani superiori erano ariose, aperte su , che le mettevano in rapporto con l’esterno. Le colonne si assottigliavano verso il basso (cioè erano ), caratteristica dello stile cretese. Le pareti di sale, cortili e porticati erano ornate da . L’edificio si sviluppava intorno a un vasto su cui si affacciavano botteghe, uffici, ambienti per il culto, sale di rappresentanza e la : in questo spazio aperto la comunità si incontrava e assisteva a celebrazioni e feste pubbliche. Cnosso era dunque una sorta di , centro della vita economica, politica e religiosa della società cretese. porticati con colonne rastremate pitture murali cortile centrale Sala del Trono città-palazzo  Asset ID: 54 ( )  sta-vidrac-il-palazzo-di-cnosso10.mp4  Veduta aerea del sito di Cnosso. 6.  >> pagina 55  Le pitture murali Le vivaci pitture che decorano le pareti del Palazzo di Cnosso – e che purtroppo ci sono pervenute incomplete o molto ridipinte – raffigurano la (come scene legate alla caccia, alle cerimonie, alla danza oppure alla lotta) e il , in particolare quello marino. vita q uo tid ia na mondo naturale In uno di questi dipinti è raffigurato il ( ) (chiamato “taurocatapsia”, cioè “salto del toro”), che era parte di un rituale religioso molto praticato a Creta. Vediamo un , con il manto fulvo a macchie bianche, insieme a , due donne (con la carnagione chiara) e un uomo (con la pelle più scura), che compiono : a sinistra la prima donna prende il toro per le corna, al centro il giovane compie il salto all’indietro e infine a destra la seconda donna è appena ricaduta a terra in piedi con le braccia tese in avanti. È come osservare la sequenza di tre scene di un film. G io co del toro 7 grande toro tre acrobati lo stesso eserciz io in tre momenti diversi Le : il toro è molto grande rispetto agli acrobati. I sono e senza sfumature. Le figure, di profilo, hanno . Acrobati e toro sembrano danzare, sospesi in aria contro il fondo azzurro intenso. proporz io ni non sono r ea listiche colori vivaci forme app ia ttite e allungate   , 1550 a.C. ca., pittura murale. Iraklion (Creta), Museo Archeologico. 7. Gioco del toro L’arte minoica   ricorda La città-palazzo è una struttura senza cinta muraria con molti ambienti Le pitture murali raffigurano scene di vita e il mondo                                                                                                                     IL SEGNA libro il culto del toro Il culto del toro fiorisce nell’Età del Bronzo in vari centri del Mediterraneo e dell’Asia Minore. Nella civiltà minoico-micenea si svolgevano riti spettacolari, come il “ ”, raffigurati anche in dipinti e statuette. salto del toro La mitologia greca conferma la centralità di Creta nel culto di questo animale grazie al racconto di vicende come quelle di e . Europa era una principessa asiatica che fece innamorare Zeus. Il padre degli dèi, allora, si trasformò in un toro, la invitò a salirgli in groppa e poi la rapì, lanciandosi in mare. A nuoto raggiunsero Creta e quella terra, con tutto il continente vicino, da allora si chiamò “ ”. Europa Teseo Europa Sempre a Creta è ambientata la leggenda del , un intrico di corridoi bui e vicoli ciechi dove si nascondeva il , metà uomo e metà toro. labirinto Minotauro I tori venivano offerti in sacrificio agli dèi per attirare il loro favore, un’usanza che continuò anche presso i Romani. L’uccisione rituale del toro o “ ” è sopravvissuta, in un certo senso, nell’odierna “ ” : uno spettacolo oggi difficile da accettare, che tuttavia appartiene alla più antica cultura europea. tauromachia corrida spagnola , prima metà del XV secolo a.C., oro, h 7,8 cm, diametro 10,6 cm ca. Atene, Museo Archeologico Nazionale. Coppa di Vapheio