grecia arcaica e classica I protagonisti dell’arte classica: Mirone, Policleto, Fidia e Prassitele Alla ricerca della perfezione assoluta La – dèi, eroi, atleti – è il soggetto più ricorrente nella scultura greca: la e l’armonia del corpo umano diventano il riflesso della bellezza dell’animo, cioè della . Dalla metà del V secolo, l’arte greca raggiunge il suo apice nella ricerca di un modello di perfezione. È il (V-IV secolo), che vede anche i primi grandi della storia dell’arte. Fra questi in particolare gli scultori , , e . figura umana bellezza virtù per io do classico protagonisti Mirone Policleto Fid ia Prassitele Verso la scultura classica: Mirone Un’opera cruciale che segna il passaggio dallo stile severo allo stile classico è il ( ) di Mirone. Rinomato per le sue sculture in bronzo raffiguranti atleti vittoriosi, Mirone è attivo prima a Olimpia e poi ad Atene. Le sue opere, non pervenute, ci sono note attraverso le di epoca romana. Discobolo 17 cop ie in marmo Il (“lanciatore del disco”) fissa un fra due movimenti: l’atleta ha spinto il disco all’indietro raccogliendo le forze e sta per imprimere il moto in avanti che porta al lancio. L’uomo ruota il busto con la testa verso destra e piega le gambe: sul piede destro poggiato a terra scarica il peso del corpo, mentre con il sinistro si mantiene in equilibrio in una posa difficile, che potrebbe sbilanciarlo. L’ è attentamente studiata e ogni muscolo è in , ma il non manifesta . Discobolo attimo di passagg io anatom ia movimento volto alcuno sforzo La scultura ha un , all’addome: solo in questa posizione infatti possiamo apprezzare la dinamica della figura in maniera completa. unico punto di vista frontale Asset ID: 56 ( ) sta-vidrac-il-discobolo-mirone30.mp4 , copia romana (II secolo d.C.) da originale in bronzo di Mirone del 450 a.C. ca., marmo, h 155 cm. Roma, Palazzo Massimo alle Terme, Museo Nazionale Romano. 17. Discobolo La geometria del osserva Discobolo Il braccio portato in alto, le spalle, il braccio che scende fino al ginocchio destro e infine la gamba all’indietro formano un . All’interno di questo semicerchio, braccio destro, busto e gambe originano una linea spezzata formata da : la figura umana in movimento è regolata da una . arco quattro segmenti uguali geometria rigorosa >> pagina 69 La misura di Policleto Il ( ) (“portatore di lancia”) realizzato in bronzo da Policleto è l’opera che meglio esprime l’ideale di perfezione formulato dall’arte greca classica e basato sui princìpi di , e . Rappresenta probabilmente un mitologico, Achille o Teseo. Il personaggio, in piedi, accenna un passo con la gamba sinistra, scaricando il peso sulla destra. Gira la testa verso il braccio destro disteso, mentre tiene il sinistro alzato per impugnare una lancia, non più esistente. Il volto, che non manifesta alcuna emozione, è incorniciato da ciocche di capelli divise secondo precise simmetrie. Doriforo 18 misura eq ui libr io armon ia er oe Nel , Policleto applica i princìpi da lui stesso illustrati in un dedicato al (che in greco significa “regola”), il primo testo teorico scritto da un artista a noi noto. Lo scultore, attraverso un approfondito studio del nudo maschile su vari modelli reali, ha formulato un basato su per calcolare le proporzioni del corpo umano nella rappresentazione. Secondo il “ ” di Policleto, dell’insieme, che si ripete o si divide nella composizione delle varie parti: per esempio l’intera figura umana, per essere proporzionata, deve misurare l’altezza della testa. Doriforo trattato Canone metodo regole matematiche canone l’altezza della testa è l’unità di misura otto volte Asset ID: 57 ( ) sta-vidrac-il-doriforo-policleto-d40.mp4 , copia romana (fine del II secolo a.C.) da originale in bronzo di Policleto del 450 a.C., marmo, h 212 cm. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. 18. Doriforo Il chiasmo Il rappresenta una figura umana con proporzioni armoniose che si muove con naturalezza nello spazio, mantenendo un : la gamba piegata, con il muscolo a riposo, corrisponde alla spalla abbassata con il braccio disteso; la gamba portante, contratta, corrisponde alla spalla leggermente più alta con il braccio in tensione in avanti. L’opposizione delle parti del corpo lungo diagonali incrociate si chiama , perché richiama la lettera greca X (“chi”). Questa posa provoca un’inclinazione di spalle e bacino e un lieve della figura, pur rispettando la sua simmetria. Doriforo eq ui libr io stabile ch ia smo in senso opposto andamento a S Il chiasmo permette di risolvere il problema della (dal latino , che significa “pesare”), cioè il del peso delle singole parti del corpo in movimento. ponderaz io ne ponderat io perfetto bilanc ia mento L’equilibrio delle parti osserva Le due diagonali che formano la uniscono gli (gamba destra e braccio sinistro) e gli arti con i (gamba sinistra e braccio destro). La figura del è costruita ripetendo 8 volte il . X arti in tensione muscoli a riposo Doriforo modulo matematico della testa >> pagina 70 Fidia, lo scultore del Partenone Vissuto nel V secolo ad Atene, dal 447 al 432 a.C. Fidia sovrintende i lavori per l’acropoli di Atene ( p. 62), ma diventa famoso soprattutto come autore di , realizzate in materiali preziosi, andate distrutte. Lo nel Tempio di Olimpia, per esempio, alto 14 metri, era crisoelefantino e sedeva su un trono in ebano, oro, avorio e pietre preziose. vedi sculture colossali Z eu s Per l’acropoli Fidia realizza tre statue raffiguranti Atena: l’ , anch’essa crisoelefantina ( p. 65), l’ ( p. 63) e l’ ( ), entrambe in . Quest’ultima, commissionata dagli ateniesi per celebrare la conquista dell’isola di Lemno, era considerata dai contemporanei l’opera più bella e importante di Fidia. Atena Parthenos vedi Atena Promachos vedi Atena Lemn ia 19 bronzo dorato Nota attraverso copie romane in marmo, la scultura rappresenta la dea con indosso un lungo peplo, senza elmo ma con l’egida (una sorta di corpetto protettivo fatto con pelle di capra, recante la testa di Medusa) a tracolla, in segno di pace. La di Atena, cinta dalla fascia con cui venivano onorati i vincitori, è così . Il volto, dallo sguardo assorto e severo, presenta labbra e guance morbide: la dea è l’espressione di una , , che non ha riferimenti in alcun modello reale. testa girata verso destra bilanc ia ndo il bracc io sinistro alzato bellezza super io re nobile Biografia di Fidia , copia romana (prima metà del II secolo d.C.) da originale in bronzo di Fidia del 450 a.C., marmo, h 209 cm. Dresda, Collezioni d’Arte Statali, Skulpturensammlung. 19. Atena Lemnia Prassitele, il maestro della grazia L’ateniese Prassitele, apprezzato bronzista, realizza anche varie opere in marmo. I suoi soggetti preferiti sono le , rappresentati a riposo con . figure di adolescenti forme morbide e pose rilassate L’ ( ), realizzata per la città di Cnido in Caria, in Asia Minore, è la scultura di Prassitele più famosa. Afrodite, dea della bellezza, sta per fare il bagno e appoggia la veste sopra la brocca da un lato. Afrodite Cnid ia 20 È la prima volta che una dea viene rappresentata completamente nuda, colta in un momento di come una qualsiasi mortale. La è : spinge i fianchi da un lato e la testa dall’altro imprimendo agli arti un andamento dolce ed elegante. intima q uo tid ia nità posa sin uo sa La dea, con lo sguardo sognante, esprime una tenera grazia, segno di tempi nuovi. , copia romana (“Venere Colonna”, I secolo d.C.) da originale del 360 a.C., marmo, h 215 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino. 20. Afrodite Cnidia I protagonisti dell’arte classica ricorda I soggetti ricorrenti della scultura classica sono dèi, e atleti, di cui vengono esaltate bellezza e virtù Gli artisti più importanti sono (con il ), (l’inventore del “canone”), Fidia (che realizza sculture per l’ di Atene) e Prassitele, che scolpisce figure in pose Discobolo