Asia Centrale L’Asia Centrale comprende un gruppo di , tra la vasta regione russa della Siberia a nord, l’Estremo Oriente a est e le popolose regioni del Medio Oriente e del Subcontinente Indiano affacciate su mari e oceani a sud. Paesi situati all’interno del continente Si possono distinguere tre diverse aree: a occidente la parte montuosa della regione del Caucaso, compresa fra Mar Nero e Mar Caspio, dove si trovano , e ; al centro e a nord le vaste steppe e gli aridi altopiani che costituiscono gran parte del , dell’ e Georgia Armenia Azerbaigian Kazakistan Uzbekistan del Turkmenistan ; a meridione e a oriente gli intricati nodi montuosi che costituiscono gli Stati dell’ Afghanistan , del Tagikistan e del Kirghizistan . Carta interattiva – Asia Centrale Atlante p. 21 Il territorio e il clima Le montagne dominano il paesaggio Nella regione divisa tra Afghanistan, Tagikistan e Kirghizistan si trovano i rilievi più alti dell’Asia Centrale. Le catene del Pamir , Alaj , Tian Shan , Hindukush contano molte cime di oltre 5000 m e raggiungono l’altitudine di 7495 m con il Picco Ismail Samani . Più a ovest, tra Mar Caspio e Mar Nero, si innalza la catena del Caucaso , sul confine tra Asia ed Europa: divisa tra Russia, Georgia, Armenia e Azerbaigian, culmina nel Monte Elbrus (5642 m). L’Hindukush comprende molte cime di oltre 5000 m. Geo TOURING S aryarka: la regina delle steppe La regione del Kazakistan centro-orientale, conosciuta come Saryarka (“distesa gialla” in kazako), è considerata la regina delle steppe asiatiche, tanto che ampie porzioni di essa, comprese le Riserve naturali di Naurzum e Korgalzhyn, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2008. Le sterminate distese erbose sono abitate da marmotte e lupi, oltre che dall’ antilope saiga , una specie a rischio di estinzione. La steppa è interrotta da vaste aree umide nelle quali transitano ogni anno oltre 15 milioni di uccelli migratori , molti dei quali appartenenti a specie rare. Nella riserva di Korgalzhyn, in particolare, sono stanziate numerose colonie di fenicotteri rosa, che costituiscono l’attrazione principale per i tanti appassionati di birdwatching che visitano il parco. >> pagina 121 Steppe sconfinate e forti sbalzi di temperatura , e occupano gran parte del Turkmenistan, dell’Uzbekistan e soprattutto del Kazakistan, che infatti ha una densità di popolazione molto scarsa. Una vasta regione di questo Paese porta il significativo nome di , mentre alcune zone dell’Uzbekistan sono rese inospitali da fortissimi sbalzi di temperatura, che vanno da un minimo di –29 °C nei mesi invernali a un massimo di +45 °C in quelli estivi. Steppe aride deserti sassosi argillosi Steppa della Fame Accampamento di yurte nella steppa dell’Uzbekistan. Il lago più grande del mondo e lunghi fiumi Il Mar Nero lambisce la regione nel piccolo tratto costiero della Georgia. Molto più lungo è lo sviluppo costiero sul cosiddetto , in realtà il più grande lago del mondo. Un altro esteso bacino era fino a pochi anni fa l’ , che però è stato qua Mar Caspio Aral si completamente prosciugato a causa dello sfruttamento indiscriminato a fini agricoli delle acque che lo alimentavano. Non mancano fiumi molto lunghi, come l’ , di cui il Kazakistan ospita il tratto finale. Ural Il Mar Caspio è in realtà un grandissimo lago salato Il clima è continentale ma con molte differenze regionali In Kazakistan e nel Caucaso il clima più diffuso è quello , caratterizzato da estati torride e inverni molto freddi. Negli altri Paesi prevale nettamente il , con forti sbalzi di temperatura fra giorno e notte e fra estate e inverno. continentale secco clima continentale arido nel corso del tempo IV secolo a.C. Macedoni, Romani, Persiani, Indiani e diversi si contendono e si succedono nel controllo dell’Asia Centrale. popoli eurasiatici VII-VIII sec. d.C. Espansione nella regione di vari califfati arabi e parziale delle popolazioni locali. islamizzazione XIX sec. La zarista prima, e quella sovietica poi, si sostituiscono ai Turchi dell’ nel controllo di gran parte dell’Asia Centrale. Russia Impero ottomano 1915-1923 residenti nei territori posti sotto il controllo della Turchia. Sterminio degli armeni 1979-1989 che scatena la guerriglia interna guidata dai mujaheddin, formazioni armate islamiche. Occupazione sovietica dell’Afghanistan 1991 Dopo il , tutti gli Stati della regione tranne l’Afghanistan, già indipendente, si staccano dall’Unione Sovietica e diventano nazioni indipendenti. Sempre nel 1991 inizia un lungo periodo di conflitto tra la , che rivendica la piena indipendenza da Mosca, e la Russia. crollo del comunismo Repubblica Cecena 2001 Nuovo intervento militare americano e della NATO in Afghanistan, dal 1996 controllato dagli integralisti islamici (Geo Attualità, p. 126). talebani 2004 Nonostante la costituzione di una repubblica islamica presidenziale, in proseguono gli scontri militari fra truppe statunitensi, alleati della NATO e truppe governative afghane da un lato, e guerriglieri talebani dall’altro. Afghanistan 2008 Scontri militari tra l’esercito georgiano e quello russo nella regione dell’Ossezia che, appoggiata da Mosca, rivendica l’indipendenza dalla . Georgia 2014 Le truppe statunitensi e della NATO iniziano il . ritiro dall’Afghanistan >> pagina 122 LA POPOLAZIONE La regione conta oltre 100 milioni di abitanti su un territorio grande quanto l’intera Europa Occidentale. La raggiunge i 100 ab./km solo in Armenia e Azerbaigian, mentre è più bassa nei restanti Paesi (fra gli 11 ab./km del Turkmenistan e i 66 ab./km dell’Uzbekistan), e risulta minima in Kazakistan che conta solo 7 ab./km . densità di popolazione 2 2 2 2 Densità di popolazione I grandi centri urbani sono pochi Le grandi città sono poche. La capitale dell’Afghanistan supera i 4 milioni di abitanti, mentre quelle dell’Azerbaigian, , e dell’Uzbekistan, , arrivano a poco più di 2 milioni di abitanti, mentre quelle dell’Armenia, , e della Georgia, , contano poco più di 1 milione di abitanti. Anche l’ex capitale del Kazakistan, Almaty, e la capitale attuale hanno ormai superato il milione di abitanti. Kabul Baku Toshkent Erevan Tbilisi Astana Caucasici, turco-mongoli e iraniani Gli abitanti dei Paesi caucasici discendono dalla fusione di popolazioni locali con e . I tre gruppi nazionali (georgiani, armeni e azeri) sono molto differenti tra loro per lingua, cultura e tradizioni. Nel corso della storia i popoli caucasici hanno affrontato una lunga serie di conflitti e persecuzioni, come nel caso degli armeni, che subirono un vero e proprio genocidio per mano dei turchi nei primi decenni del XX secolo. etnie balcaniche turco-iraniane Negli altri Stati prevale l’etnia che ha dato il nome al Paese: kazachi, turkmeni ecc., tutti di tranne i tagichi, di ceppo iraniano. origine turco-mongola Lingue e religioni: il retaggio sovietico Lingue e religioni sono state influenzate dal lungo periodo di inclusione nell’Unione Sovietica. Il è ovunque la e l’ateismo di Stato ha fatto sì che esistano forti minoranze di non credenti, anche nei Paesi ufficialmente musulmani. In Armenia e in Georgia prevale il , negli altri Paesi l’ . russo seconda lingua Cristianesimo ortodosso Islam sunnita L’ECONOMIA Le aree coltivabili sono ridotte, ma la scarsa popolosità della regione fa sì che l’agricoltura possa soddisfare il . La vera risorsa dei Paesi dell’Asia Centrale è costituita dalle , che rendono strategica la regione per gli equilibri economici e politici internazionali. fabbisogno interno fonti energetiche Cereali e... cammelli Fra le prevalgono in genere i , le patate, gli ortaggi e la frutta. Nei diversi Stati si producono anche tabacco, tè, legname e soprattutto . Vasti territori inadatti alle coltivazioni sono lasciati a pascolo per l’allevamento di un gran numero di , e . Si allevano anche , e yak. colture alimentari cereali cotone bovini ovini caprini cammelli dromedari >> pagina 123 Le risorse più importanti: petrolio e gas Le risorse più importanti sono quelle energetiche: il è uno dei maggiori produttori ed esportatori mondiali di ; l’ , il e l’ lo sono del . Negli ultimi anni sono stati costruiti, spesso con il contributo di multinazionali occidentali, oleodotti e gasdotti diretti sia verso il Mar Nero e il bacino del Mediterraneo sia verso la Cina. Kazakistan petrolio Azerbaigian Turkmenistan Uzbekistan gas naturale Sfruttamento del suolo Le industrie sono legate alle materie prime L’importanza dell’agricoltura, dell’allevamento e delle risorse minerarie ha comportato uno sviluppo industriale che vede ai primi posti le , , di lavorazione dei metalli e di raffinazione del petrolio. Sono presenti anche indu industrie alimentari estrattive strie meccaniche, chimiche, cementifere, tessili ed elettroniche. L’ artigianato fornisce prodotti pregiati soprattutto nel settore dei tappeti (in Afghanistan, Uzbekistan e Turkmenistan); in Armenia sono rinomate la produzione e la lavorazione di diamanti e gioielli. La “ ” è una voragine nel deserto del Karakum, in Turkmenistan. Fu causata da un incidente nel 1971, quando una perforazione per cercare petrolio fece crollare il terreno con fuoriuscite di gas naturale, che è stato incendiato per evitare danni ambientali peggiori. Da allora il gas brucia senza sosta. porta dell’inferno Dal Kazakistan partono razzi, sonde e navicelle Fra le risorse economiche del figura il , controllato dalla Russia (che versa annualmente al Governo kazako una cifra per l’“affitto”), dal quale vengono lanciati razzi per la messa in orbita di satelliti, sonde per l’esplorazione spaziale e navicelle che trasportano gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Kazakistan cosmodromo di Bajkonur Geo ATTUALITÀ La “polveriera” del Caucaso Il Caucaso, regione tra Europa e Asia in cui si sono susseguite colonizzazioni e dominazioni , ancora oggi è considerato una “polveriera” pronta a esplodere. A preoccupare sono per esempio le aspirazioni indipendentiste della repubblica russa del Daghestan, dove è attivo un movimento fondamentalista islamico il cui obiettivo è unire tutti i musulmani della regione. Un altro punto caldo è il Nagorno Karabakh , una regione montuosa che appartiene all’Azerbaigian ma è abitata da una popolazione di etnia e lingua armena. Nel 1991, dopo anni di scontri, è stata proclamata la Repubblica del Nagorno Karabakh, non riconosciuta però dalla comunità internazionale. L’instabilità del Caucaso ha notevoli conseguenze economiche: vi passano infatti molti oleodotti e gasdotti che trasportano il petrolio e il gas naturale estratti nella regione.