Africa Centrale L’Africa Centrale comprende un territorio che si estende per circa 7000 km dall’ all’ e per circa 2000 km da nord a sud. È attraversata dall’ e a nord è delimitata dal , da cui si distingue nettamente per il clima più piovoso e per la vegetazione lussureggiante. Oceano Atlantico Oceano Indiano Equatore Sahel   Carta interattiva – Africa Centrale   Atlante pp. 32-33 IL TERRITORIO E IL CLIMA La regione delle foreste pluviali Il è una vasta depressione contornata da una serie ininterrotta di rilievi e si trova nel cuore della regione. È il regno della , la più rigogliosa del continente. bacino del Congo foresta pluviale Circa un quinto della superficie dell’Africa è ricoperto dalla foresta, che è l’habitat di un’incredibile  varietà di piante e di animali. Il   disboscamento   e la trasformazione dei terreni a uso agricolo mettono però in pericolo questo straordinario patrimonio naturale: ogni anno l’estensione della foresta si riduce di circa 40.000 km 2 . Un tratto del corso del fiume Congo. La “cicatrice” della Great Rift Valley Un altro elemento distintivo della regione è la , la fossa tettonica più lunga del mondo: inizia dalla Siria (in Asia) e si sviluppa per più di 6000 km verso sud (Geo Touring, p. 182). Great Rift Valley Nel continente africano la si estende tra il e il per circa , una distanza pari a quella che separa Milano da Capo Nord, la punta estrema settentrionale del continente europeo. Great Rift Valley Mar Rosso Mozambico 4000 km   Sulle tracce dei nostri antenati Geo TOURING    ll Parco Nazionale di Virunga Una catena di vulcani attivi, coperti da fitte foreste pluviali spesso avvolte dalla nebbia. È questo lo straordinario scenario dei  , al confine tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo. Sul versante congolese si estende per 7800 km il Parco Nazionale di Virunga, la  , istituita nel 1925 e dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1979. Monti Virunga 2 prima area protetta dell’Africa La foresta è ricchissima di alberi da cui si ricavano preziosi legni esotici come il teak, l’ebano e l’iroko, perciò è soggetta ad   che i ranger riescono solo in parte a impedire. Ma il vero tesoro dei Virunga sono i rarissimi  , che negli scorsi decenni sono sfuggiti all’estinzione cui andavano incontro a causa del bracconaggio e della riduzione dell’habitat. abbattimenti illegali gorilla di montagna  >> pagina 201 Grandi laghi e alti vulcani A sud dell’Etiopia, la Great Rift Valley si divide in due bracci: il Rift Occidentale e il Rift Orientale, che racchiudono il , il più grande dell’Africa (68.800 km ). In quest’area vi sono anche i laghi (32.893 km ) e (o Niassa, 30.800 km ), rispettivamente il secondo e il terzo del continente per estensione. Lago Vittoria 2 Tanganica 2 Malawi 2 L’area è fortemente sismica per le sue caratteristiche geologiche e per la natura vulcanica del territorio. Di origine vulcanica sono il monte (5895 m) e il massiccio del (5199 m), i più alti del continente, compresi nel Rift Orientale. Anche nel Rift Occidentale si trovano imponenti sistemi montuosi, tra cui quello del , che si erge tra i e e comprende, oltre al Monte Margherita (5109 m), cime di poco inferiori ai 5000 m. Kilimangiaro Kenya Ruwenzori Laghi Alberto Edoardo Il massiccio del Kenya. Congo e Niger, i fiumi degli esploratori Il corso del fiume si sviluppa ad arco da est a ovest su entrambi i lati dell’Equatore. Dalle sorgenti alla foce il Congo misura 4700 km; è quindi il secondo fiume africano per lunghezza, ma è primo per estensione di bacino (3.690.000 km ). Congo 2 Con i suoi 4160 km, il è il terzo fiume del continente africano; anch’esso disegna un percorso ad arco, che inizia sull’altopiano del , in Guinea, e si conclude in Nigeria con un vastissimo e intricato . Lungo questi due immensi fiumi che sono in gran parte navigabili, si sono compiuti numerosi viaggi di esplorazione della zona occidentale dell’Africa Centrale. Niger Fouta Djalon delta Il Corno d’Africa e il Golfo di Guinea Il è una penisola che si insinua per alcune centinaia di chilometri nell’Oceano Indiano, fronteggiando la Penisola Arabica. Se si escludono le pianure costiere della Somalia, si tratta di un territorio rilevato, aspro, inciso da numerosissime valli. Nel Corno d’Africa si innalza infatti l’ , uno dei più vasti sistemi montuosi africani e quello con la maggiore altitudine media. Corno d’Africa Acrocoro Etiopico Verso ovest, la regione si affaccia invece sul . Il territorio è costituito da un altopiano che digrada in pianure costiere di notevole ampiezza e il paesaggio è dominato dalla . Golfo di Guinea savana Nella regione prevale il clima tropicale Da ovest a est, la regione è caratterizzata dal caldo e umido. Le piogge sono abbondanti e, nella fascia equatoriale, distribuite lungo tutto l’arco dell’anno. La presenza di fiumi e laghi incide sull’umidità del clima e favorisce lo sviluppo di una fitta vegetazione. Allontanandosi dall’Equatore, si comincia a osservare l’alternanza di due stagioni, una più secca e una più piovosa. clima tropicale Il Corno d’Africa presenta una situazione climatica variegata: alcune zone sono o ; altre, specialmente sugli altopiani, beneficiano di e di un clima . aride semiaride precipitazioni abbondanti più temperato nel corso del tempo  1000-1500 circa Gli e gli fondano i primi Stati conosciuti dell’Africa Occidentale. akan yoruba XV sec. Il portoghese promuove l’esplorazione della costa occidentale africana. Nel 1488 doppia il Capo di Buona Speranza. Enrico il Navigatore Bartolomeo Diaz XVII sec. Inizia la . Nei due secoli successivi, milioni di uomini e donne lasciano in catene l’Africa alla volta delle Americhe. tratta degli schiavi 1795-1797 Con il viaggio dell’esploratore scozzese lungo il fiume Niger inizia l’esplorazione europea del cuore dell’Africa. Mungo Park XIX-XX sec. Si avvia l’ nella regione, dove si diffonde velocemente la religione islamica. espansione araba XIX-XX sec. L’Africa Centrale cade sotto il controllo delle potenze europee. La , che si conclude negli anni Sessanta del Novecento, registra episodi di particolare crudeltà. stagione del colonialismo 2013-2016 In Liberia, Sierra Leone, Guinea e altri Paesi della regione scoppia un’epidemia del , che provoca quasi 30.000 morti e desta allarme in tutto il mondo. virus Ebola  >> pagina 202  LA POPOLAZIONE L’Africa Centrale ha circa di abitanti, oltre la ; con circa 190 milioni di abitanti, la è il Paese più popoloso di tutto il continente. 700 milioni metà della popolazione africana Nigeria La densità va dai del Ruanda ai del Gabon o i 9 ab./km della Repubblica Centrafricana: gli oltre 5 milioni di abitanti di quest’ultima vivono su una superficie di 622.000 km , pari alla somma di Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, che contano però complessivamente una popolazione di oltre 90 milioni di persone. 452 ab./km 2 7 ab./km 2 2 2 Densità di popolazione Il popolamento è fitto e piuttosto uniforme Pur con le differenze che abbiamo visto, l’Africa Centrale è abitata in modo più uniforme rispetto al resto del continente. La quota di popolazione urbana non è molto elevata, tranne nel Golfo di Guinea dove sorgono grandi metropoli: , , , , , ma soprattutto , in Nigeria, che con l’area metropolitana supera i 21 milioni di abitanti e insieme a Il Cairo (in Egitto) è una delle più popolose città africane. Abidjan Accra Ibadan Yaoundé Douala Lagos Sulle rive del Congo si trovano (12 milioni di abitanti) e (circa 2 milioni). Le maggiori città del versante orientale sono , , , e . Kinshasa Brazzaville Nairobi Dar es Salaam Kampala Addis Abeba Mogadiscio Nell’Africa Centrale prevalgono sudanesi e bantu L’Africa Centrale è abitata prevalentemente da persone di etnia , all’interno della quale si distinguono diversi gruppi (i fulani, i mandingo, gli akan,  sudanese gli azande, gli yoruba, gli hausa), e di etnia bantu , a sua volta rappresentata da gruppi come i luba, i kongo, i dinka, gli hutu e i kikuyu. Nella regione dei laghi vi sono anche popolazioni di origini , tra cui spicca il gruppo dei tutsi. nilotiche Nelle foreste dell’Africa Centrale sopravvivono ancora esigui gruppi di . pigmei I principali gruppi etnici presenti nel Corno d’Africa sono quelli degli (o abissini), dei , degli e degli . amhara somali oromo afar L’eredità coloniale e la tradizione africana La colonizzazione da parte delle potenze europee ha lasciato una forte impronta culturale nei Paesi dell’Africa Centrale, dove sono diffusi il e l’ , la religione e quella . Ma è viva anche l’influenza dell’Islam, soprattutto in Nigeria, Costa d’Avorio, Eritrea, Somalia e Senegal. francese inglese cattolica protestante Nella regione sono ancora praticati , in cui la dimensione religiosa riflette l’atteggiamento nei confronti della natura e della vita. culti tradizionali L’ECONOMIA Le risorse naturali sono molte L’Africa Centrale è complessivamente ricca di (legnami pregiati quali mogano, palissandro, teak, ebano) e (petrolio, diamanti, oro, argento, rame, ferro ecc.). Dalla vendita di queste risorse, sfruttate prevalentemente dalle , la maggior parte della popolazione locale non trae però alcun vantaggio.  risorse naturali minerarie grandi compagnie straniere Spesso poi i proventi non vengono distribuiti equamente o sono mal utilizzati dai governanti, e il fenomeno della  corruzione   è diffuso e frequente. Il risultato è che l’Africa Centrale comprende alcuni tra i   Paesi più poveri del mondo , con un PIL pro capite in alcuni casi inferiore ai 400 dollari l’anno. La riserva naturale di Maasai-Mara in Kenya.  >> pagina 203  Due tipi di agricoltura e industrie arretrate Nella maggioranza dei Paesi l’ (riso, mais, manioca, sorgo) e l’ sono le principali fonti di sussistenza. L’ (caffè, tè, arachidi, cacao, cotone, frutta) è invece gestita da grandi società perlopiù estere ed è  agricoltura allevamento tradizionali agricoltura di piantagione rivolta prevalentemente all’ esportazione . Anche in questo caso, gran parte dei profitti finisce all’estero. L’ , , è presente soprattutto nei settori tessile, del cemento e della trasformazione alimentare. In Nigeria, Congo, Gabon e Guinea Equatoriale, dove è rilevante la e di , ci sono industrie e servizi legati alla lavorazione e alla commercializzazione del petrolio, che viene in gran parte esportato. industria poco sviluppata produzione petrolifera gas naturale Grazie ai suoi centri balneari e ai parchi nazionali, il Kenya è al primo posto tra i Paesi della regione per lo sviluppo del , che riveste qui un ruolo significativo; al secondo posto si colloca la Tanzania. turismo Sfruttamento del suolo Geo STORIA Il genocidio ruandese Il 7 aprile 1994 è una data terribile per la storia dell’Africa: segna l’inizio del genocidio che si è consumato nel corso di cento giorni in Ruanda. Per decenni il Paese era stato piagato da tensioni e violenze tra due gruppi etnici: la  , un’etnia bantu formata prevalentemente da agricoltori, e la  , che aveva costituito per lungo tempo la classe dirigente del Paese, occupando quasi tutte le cariche statali e militari. Nella notte tra il 6 e il 7 aprile  , l’aereo su cui viaggiava il Presidente Juvénal Habyarimana, di etnia hutu ma accusato di essere troppo “morbido” nei confronti dei tutsi, fu abbattuto durante l’atterraggio all’aeroporto di Kigali. Gli hutu attribuirono l’attentato ai tutsi e scatenarono feroci rappresaglie contro di loro. Le violenze misero gli uni contro gli altri parenti, colleghi, amici, divisi soltanto dalla differente appartenenza etnica. Si calcola che in quel periodo persero la vita quasi un milione tra tutsi e hutu “moderati”, che si erano cioè rifiutati di prendere parte alle violenze (nella foto, rifugiati ruandesi fanno ritorno al loro Paese). maggioranza hutu minoranza tutsi 1994