Africa Meridionale IL TERRITORIO E IL CLIMA A sud dell’Equatore il continente africano assume la forma di un triangolo rovesciato, al cui vertice sta . L’Africa Meridionale è attraversata, alla sua metà, dal . A est si trova il , l’isola più grande dell’Africa. Capo Agulhas Tropico del Capricorno Madagascar   Carta interattiva – Africa Meridionale   Atlante pp. 34-35 La Grande Scarpata Questa parte del continente è formata da una successione di tavolati che hanno un’altitudine media di 1200 m. La (Grande Scarpata), lunga circa 5000 km, è una sorta di bordo montuoso che accompagna tutta l’estensione costiera dell’Africa Meridionale. Rialzata rispetto agli altopiani interni, digrada verso l’Oceano Atlantico con ampi terrazzi, dall’Angola fino a Capo Agulhas, proseguendo poi a est verso i Monti dei Draghi, la principale catena montuosa della regione. Great Escarpment I Monti dei Draghi in Sudafrica. Tra il mare e il deserto Le coste dell’Africa Meridionale sono in genere povere di porti naturali: quella occidentale è caratterizzata in Angola da una stretta pianura, in Namibia da una fascia interamente desertica tra l’oceano e l’altopiano. Il Sudafrica presenta invece coste più articolate, in cui penetrano le insenature del . L’unica vasta si apre nel Mozambico, per una larghezza di 400 km. Capo di Buona Speranza pianura costiera L’interno della regione è in gran parte arido. A nord si alternano aree di savana e di steppa, il centro è invece occupato dal grande , che si estende su un’area di 260.000 km nel cuore del Botswana, con propaggini in Namibia e Sudafrica. Il Kalahari è meno arido del Sahara, perché può contare su ma frequenti tra la primavera e l’estate, quando le temperature massime oscillano fra i 35 e i 45 °C. Deserto del Kalahari 2 precipitazioni contenute Separato dal Kalahari da un altopiano, il si estende per circa 1600 km lungo la costa atlantica, occupando tutta la fascia costiera della Namibia, parte di quella angolana a nord e di quella sudafricana a sud. Deserto del Namib Il Capo di Buona Speranza. Il Deserto del Namib. I lunghi fiumi e le cascate spettacolari I rilievi più elevati si trovano nella Great Escarpment. Lungo la fascia occidentale l’unico monte di una certa importanza è il (2620 m), in Angola. Nella regione sud-orientale, in Sudafrica, si trovano invece i , che sfiorano i 3500 m. A est, la lunga sequenza di rilievi si conclude con il  Serra Moco Monti dei Draghi Binga (2436 m) e il Serra Namuli (2419 m) in Mozambico e con l’ Inyangani (2592 m) nello Zimbabwe. Tra i fiumi, sfociano nell’Oceano Indiano il (1600 km) e lo (2660 km, quarto fiume dell’Africa sia per lunghezza sia per ampiezza di bacino: 1.330.000 km ), mentre l’ (1860 km) sfocia nell’Atlantico. Lungo il corso dello Zambesi si trovano le spettacolari , che si estendono per un fronte di oltre 1,5 km al confine tra Zambia e Zimbabwe. Limpopo Zambesi 2 Orange Cascate Vittoria Sul bordo settentrionale del Kalahari si allarga il delta interno del fiume , che nasce in Angola e dopo aver percorso 1600 km forma qui un raro e straordinario ecosistema: le sue acque si disperdono in un’area altrimenti desertica rendendola paludosa e umida (è il più grande delta interno del mondo). Okavango Le Cascate Vittoria.  >> pagina 213  Tre climi prevalenti Nella regione si distinguono tre fasce climatiche principali. A nord e a est prevale il clima ; le precipitazioni più abbondanti si registrano sulla costa orientale, esposta all’influenza dell’Oceano Indiano. subtropicale Nella fascia centrale si ha invece un clima , soprattutto nel Deserto del Kalahari. Poco interessata da precipitazioni è anche la costa occidentale, dove il clima è mitigato dalle fredde correnti provenienti dal Golfo di Benguela (in Angola). Queste stesse correnti interessano anche il Deserto del Namib, dove si registrano infatti temperature mediamente inferiori a quelle del Kalahari. arido Vi è infine una piccola area di costa intorno al Capo di Buona Speranza che beneficia per tutto l’anno di un clima di tipo . mediterraneo nel corso del tempo  500 a.C. La regione, abitata da san e koi-koi, viene raggiunta dai provenienti da nord. bantu XII-XV sec. d.C. L’impero del si estende tra i fiumi Limpopo e Zambesi. Grande Zimbabwe 1652 Gli fondano la Colonia del Capo. olandesi XIX sec. Migrazioni su larga scala. Chaka fonda un potente . regno zulu 1835-1843 I (europei di origine prevalentemente olandese, ma anche tedesca e belga) si spostano verso l’interno, scontrandosi con zulu e bantu. coloni boeri 1884-1885 La regione viene spartita tra la Gran Bretagna, il Portogallo, la Germania e la Francia. 1948-1954 Inizio del regime di (apartheid) in Sudafrica. segregazione razziale 1980 Con l’indipendenza dello Zimbabwe, nell’Africa Meridionale si conclude l’epoca coloniale. 1993 sudafricano. Cade il regime segregazionista 2013 Muore , primo Presidente nero del Sudafrica e protagonista della lotta all’apartheid. Nelson Mandela LA POPOLAZIONE La regione è popolata da oltre di abitanti. La densità nella parte continentale oscilla dai 3 ab./km della Namibia ai 162 del Malawi; in quella insulare, dai 43 ab./km del Madagascar ai 665 delle Isole Maurizio. 190 milioni 2 2 Densità di popolazione La distribuzione della popolazione non è uniforme Il territorio è popolato in modo assai . Ampie zone sono desertiche o aride, poco adatte all’insediamento umano. La grande maggioranza della popolazione si concentra nell’area meridionale e orientale, soprattutto in Sudafrica. disomogeneo In tutta la regione sono poche le grandi città, e solo cinque di esse superano, con i sobborghi, i 3 milioni di abitanti: , e , tutte in Sudafrica, in Angola e (Madagascar). Altre città importanti sono Johannesburg Città del Capo Durban Luanda Antananarivo Pretoria  e   Port Elizabeth   (Sudafrica),   Harare   (Zimbabwe),   Lusaka   (Zambia),   Maputo   (Mozambico).  >> pagina 214  La maggioranza bantu e le comunità bianche I sono l’etnia maggioritaria. Si dividono a loro volta in molte comunità come quelle ndebele, shona, xhosa, kikuyu, zulu, herero e tonga. In Sudafrica vive una cospicua minoranza , che discende dai coloni olandesi e britannici insediatisi nella regione molti secoli fa. Tra la Namibia e il Botswana si incontrano popolazioni e (che un tempo erano chiamate rispettivamente boscimani e ottentotti). bantu afrikaner san koi-koi Lingue e religioni: l’eredità coloniale L’eredità coloniale si riflette nelle lingue e nelle religioni presenti nella regione. Si parlano infatti l’ (diffusamente), il (Angola e Mozambico), il (Madagascar, Comore, Maurizio), il (Namibia). In Sudafrica si parla l’ , detto anche “olandese del Capo”. Tra le lingue autoctone prevalgono quelle della famiglia . inglese portoghese francese tedesco afrikaans bantu Accanto alle sono diffuse le confessioni arrivate dall’Europa, in particolare il , il e l’ . religioni tradizionali Cattolicesimo Protestantesimo Anglicanesimo Geo STORIA Il popolo più antico del mondo Nel Deserto del Kalahari vive una delle popolazioni più antiche del mondo. Gli scienziati ritengono che abitino questa regione da almeno 20.000 anni, e si pensa che le loro abitudini di vita tradizionali non siano cambiate molto dal più remoto passato fino a tempi recenti: per gli antropologi sono come dei “ ”. Test genetici nel 2009 hanno confermato che i   (nella foto) sono una delle popolazioni che più si avvicina, per caratteristiche fisiche, ai primi Homo sapiens nati in Africa. fossili viventi san Sono conosciuti anche come “boscimani”, dall’inglese bushmen, cioè uomini della boscaglia; oggi il termine è però considerato dispregiativo e non è più usato. Fino a qualche decennio fa, i san erano un popolo di cacciatori-raccoglitori seminomadi: gli uomini cacciavano le antilopi con archi e frecce avvelenate, le donne raccoglievano bacche e radici. Dalla metà del XX secolo, i Governi dei Paesi in cui vivono i san (che oggi contano circa 100.000 individui) hanno promosso campagne per la loro “civilizzazione” e ora molti risiedono stabilmente in villaggi e sono diventati agricoltori. L’ECONOMIA La situazione dell’Africa Meridionale è apparentemente migliore di quella del Sahel e della fascia centrale del continente. Tuttavia, dietro ai dati complessivi si nascondono . Il reddito pro capite oscilla tra i circa 320 dollari del Malawi e i 6200 del Sudafrica, considerato il gigante economico della regione. Nello un lungo conflitto politico e sociale ha arrecato negli ultimi anni gravissimi danni all’economia e si stima che la colpisca circa il 95% della popolazione, il dato più alto registrato al mondo. enormi differenze Zimbabwe disoccupazione L’attività estrattiva Nella regione si ha una delle più importanti concentrazioni di al mondo. Si estraggono in grandi quantità petrolio, gas naturale, carbone,  risorse minerarie rame, ferro, uranio, oro, argento, platino, diamanti, pietre preziose e altri minerali. Il principale Paese estrattore è il   Sudafrica , ma negli ultimi anni hanno avuto grande espansione anche le attività minerarie dell’ Angola , che grazie ai proventi dell’esportazione di petrolio sta vivendo un forte sviluppo economico. Sfruttamento del suolo Miniera di diamanti in Namibia.  >> pagina 215  Geo ATTUALITÀ Oro e diamanti “sporchi” I Paesi dell’Africa Centrale e Meridionale sono tra i principali produttori di pietre e metalli preziosi, soprattutto oro e diamanti. L’attività di estrazione e commercio di queste risorse ha rappresentato una delle principali forme di da parte dei colonizzatori europei. sfruttamento Ancora oggi il lavoro dei minatori è durissimo: in Sudafrica, le e gli organizzati negli ultimi anni dai minatori, per rivendicare un salario più alto e migliori condizioni lavorative, sono stati repressi con la forza dalle autorità (nella foto, una protesta dell’ottobre 2015). manifestazioni scioperi Le ricchezze minerarie dell’Africa sono però tuttora causa non solo di sfruttamento, ma anche di violenze, scontri armati, vere e proprie guerre. In Africa Centrale e Meridionale, in particolare, il controllo dei ricchi giacimenti di diamanti è al centro di violenti conflitti tra eserciti nazionali, gruppi di guerriglieri e bande criminali. Per evitare che il commercio internazionale alimenti indirettamente queste violenze, molti Paesi hanno vietato l’importazione dei “ ”, cioè quelli estratti negli Stati dove si verificano i maggiori scontri. diamanti insanguinati Industria e turismo, soprattutto in Sudafrica L’agricoltura non dispone di grandi spazi coltivabili. Si producono soprattutto frumento, mais, sorgo, mi glio, manioca, riso per il mercato locale . Le principali colture di piantagione , che hanno rese più alte e sono rivolte all’esportazione, sono tè, caffè, cotone, palma da cocco, pepe, tabacco. In Sudafrica è sviluppata anche l’ , specialmente nei settori siderurgico, chimico, petrolchimico, meccanico, automobilistico. Nel resto della regione le attività industriali, invece, sono modeste. industria Il è molto sviluppato in Sudafrica, in Namibia e nel piccolo Stato insulare di Maurizio. turismo