CONOSCO E LOCALIZZO I climi della Terra Il nostro pianeta è soggetto a una grande varietà di , che dipendono dalla combinazione di una serie di elementi quali la , la quantità di , e la circolazione atmosferica, ossia i . La prima causa delle diverse condizioni climatiche è però legata ai due principali movimenti del nostro pianeta: i moti di e . climi temperatura precipitazioni l’umidità venti rotazione rivoluzione IL MOTO DI ROTAZIONE Come tutti gli altri astri, la Terra si muove costantemente nello spazio. In un periodo di 24 ore, la nostra giornata, ruota sul proprio asse in senso antiorario: è il , che determina . A ogni istante, metà della Terra è rivolta verso il Sole e da questo riceve luce (dì), mentre l’altra metà è in ombra (notte). A causa del moto di rotazione della Terra, il Sole sembra compiere il giro del cielo in un giorno, da oriente a occidente: diciamo infatti che sorge, sale e poi tramonta. In realtà il suo è un movimento apparente, nella direzione opposta rispetto a quella in cui si muove la Terra.  moto di rotazione l’alternanza del dì e della notte Il moto di rotazione della Terra determina l’alternanza del dì e della notte. IL MOTO DI RIVOLUZIONE In un periodo di circa un anno, la Terra compie un giro completo attorno al Sole: è il , che determina . Il fenomeno è correlato anche all’inclinazione dell’asse terrestre – di 23°27’ circa – rispetto al piano dell’orbita percorsa attorno al Sole. Osserva il disegno qui sopra. Da giugno a settembre, quando l’emisfero settentrionale è inclinato verso il Sole, è estate in Asia, Europa e America Settentrionale; viceversa, è inverno nell’emisfero meridionale. A dicembre, mentre in Europa è pieno inverno, è estate in Australia e in America Meridionale. D’estate il Sole arriva più alto sull’orizzonte e i suoi raggi cadono più vicini alla perpendicolare, quindi hanno una maggior capacità di illuminare (le giornate sono più lunghe) e di riscaldare (le temperature sono maggiori), influenzando profondamente il clima sul nostro pianeta. moto di rivoluzione l’alternarsi delle stagioni  Asset ID: 18 ( )  geo-vidlez-i-moti-della-terra-e-il50.mp4 Il moto della Terra e il ciclo delle stagioni Il della Terra determina l’alternarsi delle stagioni. Nell’emisfero boreale (quello in cui viviamo) l’estate inizia il 21 giugno, solstizio d’estate e dì più lungo dell’anno. Il 23 settembre è l’equinozio d’autunno: dì e notte hanno la stessa durata. Il 21 dicembre è il solstizio d’inverno, che coincide con il dì più corto dell’anno. Infine il 21 marzo si ha l’equinozio di primavera e il dì e la notte hanno nuovamente la stessa durata. moto di rivoluzione Solstizi ed equinozi Osserva ancora il disegno. Gli astronomi hanno individuato quattro momenti che segnano l’alternanza delle stagioni. I corrispondono ai giorni in cui la differenza tra le ore di buio e quelle di luce è massima in tutte le parti del mondo. Gli corrispondono ai giorni di primavera e autunno in cui, in tutto il pianeta, si hanno le stesse ore di luce e di buio. solstizi equinozi  >> pagina 29  Geo SCIENZE Il Sole di mezzanotte Poiché l’asse terrestre, ovvero il perno immaginario attorno a cui ruota la Terra, non è perpendicolare al piano dell’orbita percorsa attorno al Sole, nei diversi periodi dell’anno la durata del dì e della notte può variare molto, a seconda della latitudine. Per esempio, durante l’estate nelle regioni polari il Sole non scende praticamente mai sotto la linea dell’orizzonte: è il cosiddetto (nella foto), un fenomeno affascinante cui fa da contraltare la lunga , quando per sette-otto settimane il Sole non sorge affatto, lasciando intere regioni in balia di una desolata e fredda oscurità. Sole di mezzanotte notte polare LA LATITUDINE E IL CLIMA Per i motivi che abbiamo analizzato, le variazioni del clima sulla Terra sono saldamente connesse alla latitudine. Osservando ancora il disegno, all’Equatore, il punto in cui la circonferenza della Terra è massima, i raggi del Sole arrivano con la stessa intensità tutto l’anno, pertanto la temperatura non subisce variazioni di rilievo, così come la durata delle ore di luce e di buio. Inoltre, cadendovi quasi perpendicolarmente, i raggi solari sono più concentrati, cioè si distribuiscono su aree minori, che diventano sempre più ampie a latitudini maggiori: ne consegue una dispersione dei raggi solari – e una conseguente diminuzione della temperatura – sempre più rilevante man mano che dall’Equatore ci si sposta verso i Poli. Altri fattori del clima Oltre alla latitudine, numerosi altri fattori concorrono a produrre le variazioni climatiche.  L’ influenza soprattutto la temperatura, che diminuisce salendo dal livello del mare a quote più alte.  altitudine La influisce sull’umidità dell’aria che decresce, in progressione, spostandosi dalle coste verso le aree continentali.  continentalità La , cioè il movimento di masse d’aria nell’atmosfera, contribuisce a determinare la frequenza e la stagionalità delle precipitazioni.  circolazione atmosferica Le fanno sentire il loro influsso sulle aree costiere, come nel caso della Corrente del Golfo che mitiga il clima di gran parte dell’Europa del Nord. correnti marine LE CINQUE GRANDI FASCE CLIMATICHE Gli studiosi hanno diviso la superficie della Terra in cinque fasce o zone caratterizzate da differenze di latitudine e clima. All’estremo Nord e all’estremo Sud, tra i Poli e i rispettivi Circoli Polari, si estendono la e quella , caratterizzate da un gelo quasi perenne.  fascia artica antartica A cavallo dell’Equatore, fra il Tropico del Cancro a nord e il Tropico del Capricorno a sud, si trova la o , con temperature elevate. Tra i Circoli Polari e i Tropici si estendono, infine, le due (zona temperata boreale a nord, zona temperata australe a sud), con temperature medie. La distribuzione dei climi sulla Terra è assai più complessa della rappresentazione per fasce climatiche, che non tiene conto delle variazioni dovute alle differenze di altitudine, alla vicinanza degli oceani o alla circolazione atmosferica. Oltre a esse esistono pertanto diversi gruppi di climi: nella carta delle zone climatiche, realizzata dal geografo e climatologo russo , che puoi osservare a p. 15 dell’ , ciascun clima viene definito in base a valori prestabiliti di temperatura e di precipitazioni, calcolati conformemente alle medie annue o di singoli mesi. fascia equatoriale torrida fasce temperate Wladimir Köppen Atlante Nella Death Valley (Stati Uniti) si raggiungono temperature tra le più elevate al mondo.  >> pagina 30 Il clima tropicale È caratterizzato da temperature elevate e piogge in genere abbondanti, che si riscontrano nella maggior parte dei Paesi equatoriali e tropicali. Il è tipico di una stretta fascia che va dal Nord dell’America Meridionale all’Africa, e al Sud-Est asiatico: presenta una piovosità abbondante e distribuita lungo tutti i mesi dell’anno, che favorisce la crescita di una vegetazione rigogliosa come quella della .  clima equatoriale della foresta foresta pluviale Il presenta invece una o due brevi stagioni umide, in cui si concentrano le piogge, e una torrida e arida; in alcune regioni il clima è detto “monsonico” perché dominato dai monsoni, venti periodici che danno origine ogni anno a una sola stagione delle piogge. L’intensità e la quantità delle precipitazioni provocano allagamenti in città e nelle campagne, con conseguenze a volte drammatiche. clima della savana Clima monsonico: la stagione delle piogge in India. La foresta pluviale in Thailandia. Il clima arido Alcune aree tropicali sono caratterizzate dalla scarsità o dalla totale assenza di precipitazioni che, in casi estremi, può durare addirittura per decenni. La vegetazione è scarsa o, più spesso, assente, come nel Sahara (Africa), nella Penisola Arabica, nei deserti australiani, nei deserti americani. presenta forti escursioni termiche giornaliere (giornate caldissime e notti molto fredde) e, nei grandi deserti africani, le temperature più elevate della Terra. Esistono però anche , localizzati soprattutto a ridosso delle steppe asiatiche, che presentano fortissime escursioni termiche annuali: la scarsità di precipitazioni è dovuta principalmente all’azione delle catene montuose che impediscono alle correnti umide oceaniche di penetrare nel . Il clima desertico deserti freddi deserto Clima desertico: il Sahara  >> pagina 31  Il clima temperato È presente alle medie latitudini, nelle zone comprese tra il 30° e il 50° parallelo di entrambi gli emisferi, ed è caratterizzato da precipitazioni moderate, inverni non troppo rigidi ed estati miti. Vi rientra tuttavia un’ampia serie di sottotipi, in cui le variazioni del clima sono soggette a diversi fattori, come per esempio la prossimità all’oceano, il tipo di vegetazione, l’influenza umana.  Appartengono al clima temperato, per esempio, il tipico dell’Italia, dell’Europa Meridionale e in genere dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ed estati calde, precipitazioni scarse e concentrate; il , con precipitazioni abbondanti tutto l’anno e debole escursione termica, che si ha nel Nord-Ovest degli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia e in Nuova Zelanda nell’emisfero australe; il con che si incontra in particolare in alcune regioni dell’America Meridionale, dell’Africa Meridionale e dell’Asia Meridionale e Orientale.  clima mediterraneo clima oceanico clima inverno secco Il mare e la macchia, elementi tipici del clima mediterraneo. Il clima freddo o boreale È caratterizzato da , lunghi e rigidi inverni. Abbraccia un’ampia fascia dell’emisfero boreale, dalla Siberia (Asia) al Canada (America Settentrionale). A determinare condizioni invernali estreme è la presenza di anticicloni, zone di alta pressione circondate da un’area a pressione minore. basse temperature Il clima polare o nivale È caratterizzato da temperature molto fredde, sempre inferiori allo zero, con precipitazioni più o meno abbondanti in prevalenza di carattere nevoso.  Fra i suoi sottotipi troviamo il , caratteristico delle aree che si trovano a ridosso dei Circoli Polari, e il , proprio della zona intorno ai due Poli ma anche delle zone di alta montagna. clima della tundra clima dei ghiacci Clima dei ghiacci: i monti dell’Alaska. GUIDA ALLO STUDIO Geo CONCETTI CHIAVE Che cos’è e che cosa determina il moto di rotazione? 1 Che cos’è e che cosa determina il moto di rivoluzione? 2 Quali sono i fattori che concorrono a determinare le variazioni del clima? 3 4  In quali e quante fasce climatiche gli studiosi hanno diviso la superficie della Terra? Geo WORDS  / Motion of rotation •   / Motion of revolution •   / Solstice •   / Equinox •   / Climate Rotazione Rivoluzione Solstizio Equinozio Clima