CONOSCO Sviluppo e sottosviluppo Negli ultimi due secoli i progressi tecnologici, economici e sociali hanno   di milioni di persone. Questo miglioramento non è stato affatto uniforme e oggi la popolazione mondiale è divisa in due : circa un quarto degli abitanti del pianeta possiede i tre quarti della ricchezza e delle risorse prodotte a livello mondiale, mentre i restanti tre quarti della popolazione devono dividersi quello che rimane. migliorato le condizioni di vita parti fortemente ineguali Disuguaglianze economiche e disuguaglianze sociali Il divario maggiore è quello tra i (o ricchi) e quelli (o poveri), le cui popolazioni hanno condizioni di vita radicalmente diverse. Basta confrontare il , cioè la quantità di ricchezza prodotta da ciascun Paese in un anno divisa per il numero dei suoi abitanti. Il valore così ottenuto dovrebbe dare l’idea del reddito medio di una persona. In cima alla classifica mondiale per PIL pro capite ci sono il Lussemburgo (105.000 dollari), la Svizzera (80.000) e la Norvegia (75.000), mentre i Paesi in fondo alla classifica sono il Malawi (320 dollari), il Burundi (310) e il Sud Sudan (230). Paesi più sviluppati meno sviluppati PIL pro capite Non bisogna però dimenticare che il PIL pro capite è un e non riflette l’effettiva ricchezza di tutti gli abitanti di un determinato Paese. Uno dei problemi più gravi che affliggono molti Stati è infatti la : il denaro si concentra nelle mani di pochi ricchi e potenti, mentre il resto della popolazione vive in una condizione di povertà. È il caso di numerosi Paesi africani, ma anche di Stati emergenti come la Russia, la Cina e il Brasile, dove il PIL pro capite è relativamente alto, ma permangono ancora grandi sacche di povertà. valore medio disuguaglianza sociale Il risultato è che 750 milioni di persone vivono ancora in condizioni di , cioè con meno di 1,25 dollari al giorno, 715 milioni soffrono la , 850 milioni non hanno accesso all’ e oltre 2 miliardi di persone vivono in . povertà estrema fame acqua condizioni igienico-sanitarie precarie Bambini del Sudan meridionale aspettano il loro turno per riempire taniche d'acqua. L’Indice di Sviluppo Umano Il PIL pro capite di un Paese non è un indicatore fedele della qualità della vita dei suoi abitanti non solo perché è un valore medio, ma anche perché vi sono molti altri fattori che contribuiscono allo sviluppo umano di una popolazione: il livello medio di istruzione, l’accesso all’acqua, la presenza di servizi pubblici come scuole e ospedali, la disponibilità di medicine, il tasso di ecc. Per esprimere meglio il grado di benessere della popolazione di un Paese è stato ideato l’ o (o HDI, Human Development Index), che tiene conto del PIL pro capite, della e del livello medio di , espresso dal numero di anni dedicati alla frequenza scolastica. disoccupazione Indice di Sviluppo Umano ISU speranza di vita istruzione L’ISU si esprime in millesimi che vanno da 0 a 1: a un valore più alto corrispondono migliori condizioni di vita. Fin dalla sua ideazione, l’ISU è stato usato dall’ONU come indicatore ufficiale del livello di sviluppo dei Paesi del mondo. Secondo il rapporto pubblicato dall’ONU nel 2018, i Paesi con il più alto grado di sviluppo sono Norvegia (con un ISU di 0,953), Svizzera (0,944) e Australia (0,939), mentre quelli con il grado di sviluppo più basso sono Sud Sudan (con un ISU di 0,388), Repubblica Centrafricana (0,367) e Niger (0,354). La Cina, pur essendo oggi la seconda potenza economica mondiale, è solo al 86° posto con un ISU di 0,752. I Paesi con un ISU elevato si trovano principalmente in Europa, America Settentrionale, Africa Settentrionale e in alcune regioni dell’Asia e dell’America Latina, mentre l’Africa subsahariana e l’Asia Centro-Meridionale sono le regioni con il maggior numero di Paesi che hanno un ISU basso.  >> pagina 85  Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile L’ONU è l’organizzazione maggiormente impegnata per promuovere lo nel mondo. Tramite le sue agenzie collabora con i governi dei vari Paesi e con le (ONG; Geo Attualità, p. 67) in campagne finalizzate a combattere la fame, diffondere l’educazione, migliorare le condizioni economiche e igienico-sanitarie dei Paesi poveri. Nel 2015, i Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto l’ , un programma che si propone di raggiungere, entro il 2030, . Rispetto alle campagne simili lanciate in passato, per la prima volta si specifica che lo sviluppo deve essere , cioè deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e senza compromettere le risorse naturali del pianeta. Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile compaiono: sviluppo umano Organizzazioni Non Governative Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile 17 obiettivi per lo sviluppo umano sostenibile ridurre a zero il numero delle persone che soffrono la fame e vivono in condizioni di povertà estrema; garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua a ogni abitante del pianeta; assicurare a tutti l’accesso a fonti di energia economiche, rinnovabili ed ecologiche; fornire a bambini e ragazzi di ogni Paese un’educazione di qualità, equa e inclusiva; raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne e delle ragazze; promuovere azioni per combattere i cambiamenti climatici. I simboli dei 17 obiettivi per lo sviluppo umano da raggiungere entro il 2030. GUIDA ALLO STUDIO Geo CONCETTI CHIAVE  Il miglioramento delle condizioni di vita si è verificato in tutto il mondo? 1  Di quali fattori tiene conto il calcolo dell’ISU? 2  Che cosa significa sviluppo sostenibile? 3 Geo WORDS  / Inequality •   / Per capita GDP •   / Sustainable development Disuguaglianza PIL pro capite Sviluppo sostenibile