Lo Stilnovo in sintesi Dove nasce lo Stilnovo Lo Stilnovo è un esperienza poetica che nasce negli anni Sessanta-Settanta del XIII secolo a Bologna, prestigioso centro culturale, ma si sviluppa soprattutto tra la seconda metà del XIII e l inizio del XIV secolo (1280-1310 ca) a Firenze, città dove il processo di trasformazione sociale ed economica è particolarmente vivace. Avanguardia o continuità? Alcuni studiosi interpretano lo Stilnovo come un movimento poetico di avanguardia , in quanto nuovo nella trattazione dei temi (in primo luogo un idea tutta spirituale dell amore) e nelle soluzioni stilistiche adottate. Altri critici, invece, tendono a sottolineare, accanto ad alcuni aspetti di novità, la sostanziale continuità dello Stilnovo con i movimenti precedenti. la parola Lo Stilnovo nasce a Bologna nel XIII secolo, ma si sviluppa soprattutto a Firenze tra il 1280 e il 1310. Per alcuni studiosi è un avanguardia, portatrice di novità nei temi e nello stile, per altri invece si pone in continuità con le esperienze che lo precedono. Origine e de nizione di un movimento Gli Stilnovisti si rivolgono a un pubblico nuovo, la borghesia, ma la cerchia dei lettori destinatari della poesia è ancora limitata e selezionata. Molti studiosi non considerano lo Stilnovo una scuola. però possibile individuare tratti tematici e stilistici persistenti e parlare dunque di una poetica comune. Dante, nel canto XXIV del Purgatorio, dà la prima de nizione dello Stilnovo e ne individua la cifra distintiva: l indissolubile legame tra i versi di questa poesia e l ispirazione amorosa. Avanguardia Nella storia della letteratura, come in quella dell arte, il termine avanguardia indica quei movimenti letterari e artistici che propugnano nuove poetiche o nuovi modi espressivi, in contrasto con la tradizione e il gusto corrente. Si parla di avanguardie storiche a proposito dei gruppi artistici e letterari sorti alla fine del XIX secolo e affermatisi nei primi decenni del secolo successivo: Simbolismo, Cubismo, Futurismo, Espressionismo, Dadaismo ecc. Ma si può parlare, in senso più ampio, di avanguardia ogniqualvolta assistiamo, nell ambito di una corrente letteraria o artistica, a una polemica con la tradizione e la cultura ufficiale . Il pubblico della nuova poesia Si tratta di una produzione letteraria pensata per un nuovo pubblico borghese, in una fase storica in cui la borghesia rappresenta la classe egemone della civiltà mercantile in espansione. In altre parole, un pubblico nuovo comincia ad affiancarsi a quello nobiliare, a quell aristocrazia terriera su cui si basava la società feudale, cortese e cavalleresca, un sistema economico-sociale ormai al tramonto. Tuttavia parlare di pubblico borghese non deve far pensare a un ampliamento sostanziale del numero dei lettori, poiché i poeti stilnovisti continuano a rivolgersi a una cerchia estremamente ristretta e selezionata di persone. Scuola o sodalizio? Non tutti gli studiosi concordano sul fatto che lo Stilnovo possa essere considerato una scuola, cioè un gruppo omogeneo e compatto con un preciso programma letterario. Alcuni storici della letteratura lo vedono piuttosto come l esito poetico delle idee di un gruppo di amici. D altra parte è innegabile che la produzione dei vari Stilnovisti presenti caratteristiche teoriche, tematiche e stilistiche simili, che consentono di delineare una poetica comune. La definizione dantesca di «dolce stil novo La prima definizione di questo movimento risale a Dante, il quale nel canto XXIV del Purgatorio pone sulla scena, tra i golosi, il rimatore lucchese Bonagiunta Orbicciani. Questi, a un certo punto del colloquio con il poeta, dichiara di aver compreso finalmente che cosa ha trattenuto la poesia di Giacomo da Lentini, di Guittone d Arezzo e anche la propria al di qua del «dolce stil novo (v. 57) che caratterizza invece la poesia dell ultima generazione di rimatori toscani. Rispetto al nuovo stile, insomma, Orbicciani era un poeta della vecchia guardia : non a caso a partire da un celebre sonetto, Voi, ch avete mutata la mainera (h T2, p. 134) aveva polemizzato aspramente con Guido Guinizzelli, considerato il padre nobile dello Stilnovo, per le innovazioni poetiche da lui introdotte. Nella terzina precedente dello stesso canto, Dante, parlando di sé stesso, aveva dato una sorta di definizione della novità di questa poesia: «I mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch e ditta dentro vo significando (vv. 52-54: Io sono uno che quando Amore mi ispira scrivo e mi esprimo nel modo in cui egli detta dentro di me). 141