intrecci cinema Il mestiere delle armi di Ermanno Olmi Le guerre d Italia e l invenzione delle armi da fuoco Il film Il mestiere delle armi Li ultimi fatti d arme dello illustrissimo Signor Joanni da le Bande Nere (2001)di Ermanno Olmi (1931-2018) narra vicende che si collocano nel contesto storico delle cosiddette guerre d Italia (1494-1559). Inizialmente scatenate da alcuni sovrani francesi a partire da Carlo VIII nel 1494, per far valere i loro diritti ereditari sul Ducato di Milano e sul Regno di Napoli, divennero in breve tempo guerre per la supremazia in Europa coinvolgendo, oltre alla Francia, soprattutto la Spagna e l Impero. In questo panorama si innesta la vicenda del capitano di ventura Giovanni de Medici, detto Giovanni delle Bande Nere. Al comando delle truppe pontificie di papa Clemente VII, suo zio, tenta di fermare l implacabile marcia dei lanzichenecchi dell imperatore Carlo V. Pur alla guida di pochi uomini, il condottiero contrasta coraggiosamente i nemici con azioni di guerriglia a nord del Po, ma viene ferito da un colpo di falconetto (una nuova e micidiale arma di artiglieria in grado di perforare anche le armature più resistenti), subisce l amputazione di una gamba e muore a soli ventotto anni, a Mantova, dopo giorni di atroci sofferenze sopportate stoicamente. I temi: guerra, politica, nazione Olmi racconta il mestiere di un uomo che ha fatto della vita militare la sua professione, come accadeva in quegli anni pieni di conflitti tra gli Stati regionali della penisola italiana e tra i più potenti Stati nazionali europei, dotati di forti eserciti. Il racconto cinematografico invita lo spettatore a riflettere sulla diversa direzione che prende la politica rispetto alla professione di soldato: Gio- vanni combatte utilizzando le strategie e il valore militare, il marchese di Mantova sceglie politicamente ciò che più è utile al mantenimento del suo territorio e quindi del suo potere. Il condottiero inoltre cerca di arginare un cambiamento profondo che è in atto: l introduzione delle armi da fuoco stravolge le regole medievali della cavalleria, basate principalmente sul valore dello scontro corpo a corpo, in cui a trionfare è il più valoroso. D ora in poi conteranno le capacità tecniche nell usare le nuove armi e il denaro, ancor più necessario, per procurarsi le artiglierie. Le trasformazioni epocali in corso evidenziano l altro grande aspetto che isola il condottiero nella luce del passato: la nuova idea di nazione. Il vecchio Stato pontificio è definitivamente in crisi con l avvento dello Stato moderno, ma anche il grande Impero di Carlo V, ancorato alla vecchia idea universalistica, sarà sconfitto dall emergere degli Stati nazionali. Il linguaggio cinematografico, la critica e il pubblico Olmi descrive con grande efficacia e precisione il mondo di Giovanni delle Bande Nere e il film si può interpretare come «una meditazione sulla morte di profondo respiro religioso e di forte tensione etica, ma anche sull onore, il coraggio, il dolore (Morandini). Le inquadrature e le sequenze con cui il regista narra la vicenda del protagonista mostrano uno stile semplice e insieme raffinato. Olmi evita la tentazione del kolossal, anche per poter evidenziare, come è nella sua poetica, il mondo degli umili e delle vittime. Il pubblico ha premiato la sua scelta, e il film è considerato un capolavoro del cinema di genere storico. Alcuni fotogrammi del film di Ermanno Olmi sulla figura di Giovanni delle Bande Nere. 594