Le origini e il Duecento in sintesi In lingua d o l, il volgare in uso nella Francia del Nord, sono composti poemi e romanzi che narrano le imprese di Carlo Magno e dei suoi paladini (ciclo carolingio) e le vicende leggendarie di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda (ciclo bretone). La produzione in lingua d o l: canzoni di gesta e romanzi cavallereschi La nuova produzione in volgare A partire dalla fine dell XI secolo si sviluppa nella Francia del Nord una vasta produzione letteraria in volgare, la lingua d o l, così denominata dal modo di dire sì in francese antico. Si è soliti distinguere le opere di questa produzione in una materia di Francia e in una materia di Bretagna: alla prima attengono le cosiddette chansons de geste (canzoni di gesta), in cui vengono cantate le gesta di Carlo Magno e dei suoi paladini, impegnati nella strenua difesa della cristianità e dell Occidente contro la minaccia saracena; alla seconda appartengono le prose e i versi che celebrano le leggende dei cavalieri di re Artù e della Tavola Rotonda. Da tali materie si sviluppano due cicli specifici, ciascuno con temi e caratteri propri: il ciclo carolingio, animato dall esaltazione dell eroismo, della dedizione alla fede e della devozione per l imperatore, e il ciclo bretone, fondato sull amore e sull avventura. Il ciclo carolingio L epica francese: le canzoni di gesta Le canzoni di gesta sono componimenti in origine cantati (e per questo detti chansons) che raccontano imprese belliche ed eroiche (gesta, appunto) del passato, riaggiornate e rielaborate soprattutto grazie alla cultura orale delle popolazioni romanze. Il filone più ricco e importante è costituito dalla narrazione delle azioni dei cavalieri di Carlo Magno, i quali diventano la personificazione degli ideali e dei valori di forza, nobiltà e fede esaltati nel Medioevo. La Chanson de Roland è il più famoso poema epico del ciclo carolingio. Narra, trasposto in una dimensione fantastica, l episodio storico della disfatta dell esercito franco comandato da Carlo Magno nella battaglia di Roncisvalle, al fine di esaltare il valore guerresco e la fede cristiana. Fra il XII e il XIII secolo vedono la luce due poemi epici di autori anonimi, uno in lingua castigliana: Cantar de mio Cid (Poema del mio Cid) e uno in antico tedesco: Nibelungenlied (Canzone dei Nibelunghi). 62 La Chanson de Roland Il testo più famoso in assoluto è la Chanson de Roland, composta tra la fine dell XI e l inizio del XII secolo; si tratta di un lungo poema (attribuito a un certo Turoldo) di 4002 decasillabi raggruppati in lasse (o strofe) di varia misura e prive di un vero e proprio sistema di rime, ma spesso ricche di assonanze. Il poema narra un episodio della guerra di Carlo Magno contro i saraceni, i quali fanno strage della retroguardia dell esercito franco nella battaglia di Roncisvalle (778). L episodio è storicamente veritiero, ma viene proiettato in una dimensione fantastica, circondata da un aura miracolosa. Nella realtà dei fatti, i responsabili dell attacco furono i baschi, popolazione cristiana delle Asturie (nella Spagna settentrionale), mentre nel testo si descrive un imboscata tesa dai musulmani, favoriti dal tradimento di un guerriero cristiano, Gano di Maganza. La morte eroica di Orlando (il Roland del titolo) costituisce il momento più importante del poema: quello in cui il guerriero esemplare, emblema del valore e della fede, si immola fino al martirio pur di difendere il proprio re e il proprio Dio. Oltre i confini francesi Il genere epico si afferma anche in altre aree linguistiche e culturali, al di fuori della Francia. Tra il XII e il XIII secolo nascono opere assai importanti. Ne citiamo due: la prima è il Cantar de mio Cid (Poema del mio Cid), capolavoro in lingua castigliana la base dello spagnolo moderno scritto intorno alla metà del 1100 da un anonimo giullare. Composto in lasse di versi, fondendo realtà storica ed elementi di invenzione, descrive le imprese del Campeador , il guerriero Ruy D az de Bivar, eroe della riconquista spagnola. La seconda proviene invece dalla Germania meridionale: il Nibelungenlied (Canzone dei Nibelunghi), composto anch esso da un autore sconosciuto verso il 1200 in medio alto-tedesco, si articola in 39 canti per oltre 8000 versi complessivi. Al centro delle avventure narrate vi è la vicenda giovanile del principe renano Sigfrido, che cerca di conquistare la principessa burgunda Crimilde.