L Anticlassicismo in sintesi Anche l epica è coinvolta nella polemica anticlassicista: è soprattutto Teofilo Folengo a rovesciarne lingua e contenuti. Il mondo contadino diventa protagonista: Folengo lo descrive con il suo latino maccheronico, Ruzante lo mette in scena nelle commedie. Il fenomeno dell Anticlassicismo permette di fare chiarezza sulla vera natura di Umanesimo e Rinascimento. Sono epoche ambigue e contraddittorie, che oscillano tra equilibrio e sregolatezza. dai principi italiani, egli ribalta e degrada l alta trattatistica umanistico-rinascimentale eleggendo la figura della cortigiana (intesa come prostituta) a vero e proprio antimodello, opposto a quello della dama di palazzo offerto dal Cortegiano di Castiglione. Lo stravolgimento dell epica Anche l epica, il genere letterario alto per eccellenza, considerata un intoccabile patrimonio di valori etici collettivi, è presa di mira e stravolta, nei contenuti e nella lingua. Artefice di questa operazione è il mantovano Teofilo Folengo (1491-1544), a cui si deve la singolare creazione di una lingua maccheronica , con la quale descrive concretamente la realtà del mondo rurale. Proprio in ambito rurale, con al centro le sofferenze autentiche dei contadini, è ambientata l opera teatrale del padovano Angelo Beolco detto Ruzante (1496 ca-1542): la scelta linguistica del dialetto pavano (cioè la lingua delle campagne nell area di Padova) e il realismo amaro della rappresentazione collocano la sua opera in aperta polemica con l ideologia e le forme del classicismo imperante. Il significato storico dell Anticlassicismo Pur con i limiti di una produzione non di rado ferma alla semplice provocazione o a un compiaciuto divertimento fine a sé stesso, la letteratura anticlassicistica rappresenta uno strumento straordinario per capire più a fondo il Rinascimento, anche nelle sue contraddizioni. Se ci fermassimo alla lettura della trattatistica ufficiale e della poesia petrarchista, avremmo un immagine del Rinascimento certamente in linea con i propositi nobilitanti degli intellettuali di corte, ma poco aderente alla realtà. Come abbiamo visto ( pp. 568 ss.), Umanesimo e Rinascimento non sono età immobili, cristallizzate in un ideale di armonia ed equilibrio, bensì civiltà arricchite dal disordine e dalla molteplicità, in bilico fra norma e trasgressione, disciplina e anarchia. Gli autori e i testi Burchiello La vita Domenico di Giovanni (questo il vero nome del poeta) nasce a Firenze nel 1404. Di modeste origini, esercita per tutta la vita il mestiere di barbiere. Di lui abbiamo poche notizie, se non che, presso la sua bottega, si crea un cenacolo di poeti e pittori, spesso sospettati di essere ostili al potere mediceo. Per questo, nel 1434, i Medici lo costringono all esilio: si rifugia prima a Siena, quindi a Roma, dove muore nel 1449. Le opere Nelle poesie del Burchiello parole, nomi e oggetti si succedono in modo casuale. Per questo i contenuti sono spesso di difficile comprensione. La scelta di una poetica del nonsenso sancisce una presa di distanza dai princìpi di misura e decoro propri del Petrarchismo. Una poesia surreale Principale interprete quattrocentesco della tradizione toscana della poesia giocosa, il Burchiello prende il nome dalla sua abitudine di scrivere versi alla burchia , cioè alla rinfusa, accumulando immagini e parole confusamente, così come si faceva per i carichi delle burchie , piccole imbarcazioni tirate a rimorchio su fiumi e canali. L effetto dei suoi irrazionali accostamenti (ferrivecchi e giocattoli, verdure e citazioni dotte sono alcuni degli oggetti delle sue poesie) è una poetica del nonsenso e dell assurdo, con cui l autore intende prendere le distanze dal gusto cortigiano di compostezza e armonia in voga al suo tempo. Non sempre è facile per noi cogliere un significato coerente in una poesia volutamente indecifrabile; tuttavia, i suoi bizzarri giochi di parole contengono spesso riferimenti polemici e atteggiamenti provocatori, soprattutto antireligiosi. 695