La poesia romantica in Italia in sintesi La rivista milanese Il Conciliatore riunisce un gruppo di intellettuali che, a partire dal 1816, ri ette sulla ricerca di un pubblico di lettori che possa soddisfare le esigenze della poesia romantica. Tale pubblico non viene identi cato con l aristocrazia né con le masse popolari, ma con la classe borghese cittadina. Le poesie sono soprattutto composte per essere declamate. Ciò comporta la scelta di un ritmo cadenzato, simile alla marcia militare, e di argomenti amorosi o patriottici, fra cui il tema della libertà. La concezione del poeta come un eroe solitario e lontano dalla società non ha fortuna nella lirica romantica italiana. I poeti romantici italiani preferiscono le ballate, ambientate in luoghi e tempi lontani, e le novelle in versi, che raccontano dolorose e patetiche storie d amore, come dimostrano le opere di grande successo di Tommaso Grossi. Cuore e popolo Un nuovo pubblico Come si è visto, l esortazione di Madame de Sta l a tradurre le opere più importanti della letteratura europea, per infondere nuova linfa nella tradizione italiana, provoca un ampio dibattito in Italia a partire dal 1816 (h p. 496). Il gruppo di intellettuali raccolto intorno alla rivista Il Conciliatore comprende come ciò comporti un radicale ripensamento dei rapporti con il pubblico. La ricerca di una fascia di lettori situata tra i raffinati «Parigini e i rozzi «Ottentotti , per riprendere i termini dell antitesi proposta da Giovanni Berchet (h p. 502), riguarda la poesia non meno degli altri settori del sistema letterario. Non stupisce che questa consapevolezza maturi innanzitutto a Milano, dove lo sviluppo di una solida civiltà borghese garantisce terreno fertile a scrittori che sempre più spesso non provengono dalle file dell aristocrazia, siano traduttori come lo stesso Berchet, impiegati pubblici come Carlo Porta, o notai come Tommaso Grossi. Manzoni per primo sente con forza l esigenza di coinvolgere gli strati intermedi della società urbana intorno a una letteratura che abbia «l utile per iscopo . questo il popolo a cui guardano gli esponenti del primo Romanticismo italiano: non certo le masse analfabete contadine, che nelle campagne continuano a prestare orecchio alla voce dei cantastorie e degli attori di teatro. Amore e patria Se il romanzo nasce in vista di una lettura solitaria e silenziosa, le poesie in epoca romantica sono ancora destinate spesso all ascolto pubblico. A ciò ben si presta il ricorso a cadenze facili , con una predilezione per i versi parisillabi, che imprimono spesso al ritmo un andamento da marcia militare. Del resto la vena patriottica (di cui si dirà più avanti) è una delle due grandi fonti d ispirazione, insieme ai sentimenti: in entrambi i casi l enfasi va a cadere innanzitutto sul concetto di libertà, intesa in chiave politica o amorosa. Ballate e novelle in versi I temi romantici legati alla ribellione, al conflitto con il mondo, all interesse per gli aspetti irrazionali dell esistenza trovano nella letteratura italiana un applicazione alquanto limitata: la stessa rappresentazione dell artista quale genio solitario e sciolto da ogni vincolo, che caratterizza altre culture europee, non ha fortuna in questa fase, conclusa l esperienza preromantica di Alfieri e Foscolo. Invece sono molti, a cominciare da Manzoni, i Romantici che perseguono vie alternative alla lirica soggettiva. Cresce in particolare la moda delle ballate, in cui si cerca di recuperare un respiro epico dislocando la vicenda in luoghi remoti nello spazio e nel tempo: le nebbie del Nord, il favoloso Oriente e soprattutto un Medioevo affollato di menestrelli, castellane e nobili cavalieri. Accanto alle ballate si impongono le novelle in versi, per lo più incentrate su amori contrastati. Le figure femminili salgono alla ribalta, nei panni di eroine decise a dar retta al cuore, a costo di patire violenze e dolori indicibili. Abilissimo nel suscitare il pianto intorno a vicende patetiche è soprattutto Tommaso Grossi (1790-1853), autore tra l altro della Fuggitiva (1816), in cui una giovane racconta il viaggio avventuroso compiuto in Russia per rivedere il fidanzato, soldato napoleonico, che ferito in battaglia spira fra le sue braccia. Questa novella in versi riscuote enorme successo, tanto nella versione originale in dialetto milanese quanto nella traduzione italiana. Non meno fortunato è un altro testo di Grossi dello stesso genere, Ildegonda (1820), ambientato in epoca medievale e narrato da una voce esterna, che tratteggia le peripezie di una nobile che rinuncia all amore per un popolano e si fa monaca. 655