T18 Il sabato del villaggio , 25 Canti Canzone libera composta da 4 strofe di diversa misura, formate da endecasillabi e settenari liberamente rimati. Come nella , anche in questa poesia, composta nello stesso periodo (settembre 1829), Recanati rappresenta un “microcosmo” utile a raffigurare una condizione esistenziale che riguarda tutti gli individui. Quiete dopo la tempesta Metro L’ della illusione felicità Asset ID: 165 ( ) let-audlet-il-sabato-del-villaggio50.mp3 Audiolettura La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole, 5 ornare ella si appresta dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno; 10 e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni dell’età più bella. 15 Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno 20 della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, 25 e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo. 30 La gioiosa attesa della domenica giovinetta, contadinella. 1 donzelletta: Giovanni Pascoli sottolineò un presunto errore di Leopardi. Non ha senso parlare – scrisse – di un mazzolino , poiché le prime fioriscono a marzo, le seconde a maggio: «In una poesia così nuova, il poeta cadeva in un errore tanto comune alla poesia italiana anteriore a lui: l’errore dell’indeterminatezza». La critica si appunta sull’uso di una immagine abusata (e totalmente avulsa dalla realtà) tratta dalla leziosa poesia arcadica precedente, ma può anche darsi che Leopardi abbia volutamente accostato due fiori di diversa stagione per creare un effetto vago e indeterminato. di rose e di viole: 4 di rose e di viole con le quali. onde: 5 si prepara. si appresta: 6 capelli. crine: 7 rivolta a occidente, verso il sole che sta tramontando. incontro… il giorno: 10 racconta della propria giovinezza. novellando… tempo: 11 in mezzo a quelli. intra di quei: 14 imbrunisce, diventa più scura. imbruna: 16 il cielo ( ) riacquista un colore azzurro intenso, perdendo quello rosato del tramonto. torna… il sereno: 17 il sereno sorta da poco. recente: 19 campana (che suona il vespro prefestivo, con cui comincia dal punto di vista religioso la domenica). squilla: 20 gruppo. frotta: 25 ritorna. riede: 28 Jean-Baptiste Huet, , XVIII sec. Parigi, Musée Cognacq-Jay. Ragazza con fiori Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, 35 e s’affretta, e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. Il falegname si affretta a terminare il lavoro lume. face: 31 a portare a termine il proprio lavoro prima delle luci dell’alba. di fornir… alba: 37 Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia 40 recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. La felicità del sabato e il disinganno della domenica speranza. speme: 39 lavoro consueto. travaglio usato: 41 Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, 45 giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa 50 ch’anco tardi a venir non ti sia grave. L’amara realtà della vita umana fanciullo allegro. Garzoncello scherzoso: 43 la primavera della vita, cioè la giovinezza. L’espressione è un calco petrarchesco («Ne l’età sua più bella e più fiorita», , 278, v. 1). cotesta… fiorita: 44 età fiorita Canzoniere anticipa la festa della tua vita, cioè la maturità. precorre… vita: 47 condizione. stato: 48 età. stagion: 49 non voglio dirti altre cose (per non turbare la tua spensieratezza con tristi considerazioni). Altro… vo’: 50 ma non dispiacerti che la tua festa, cioè la maturità, tardi a venire. ma… grave: 50-51 >> pagina 975 Dentro il TESTO I contenuti tematici Nella ( ) – insieme al quale il presente componimento forma una sorta di dittico – il piacere illusorio era quello successivo alla paura e al dolore; nel è invece quello che precede la festa. Il primo testo si concludeva con ironia e con il pensiero della morte; il secondo con una nota affettuosa rivolta agli adolescenti affinché godano della gioia speranzosa del sabato della vita: la festa che verrà sarà meno piacevole. Quiete dopo la tempesta ▶ T17, p. 970 Sabato del villaggio e : un dittico La quiete Il sabato Come il sabato è infatti il giorno più lieto della settimana, perché viviamo in anticipo l’allegria che immaginiamo nel seguente giorno festivo, così la fanciullezza è il periodo più sereno dell’esistenza, in quanto il nostro animo è pervaso da un’ottimistica aspettativa dell’avvenire. Ma, come poi la domenica trascorrerà triste e vuota, allo stesso modo la maturità della vita si rivelerà deludente, giacché, anziché portare i beni e la felicità sperata, si rivelerà fonte di disinganno e di dolore. Dunque l’unica che ci è concessa è quella : l’immaginazione di un bene sperato è sempre migliore del suo godimento effettivo e il sogno è infinitamente più bello della realtà. gioia dell’attesa L’attesa come gioia della speranza >> pagina 976 Leopardi, come in altri componimenti, parte dall’idillio, cioè dalla descrizione di uno spettacolo familiare e paesano, e giunge a una meditazione filosofica sulla vita e sul destino degli uomini. Tuttavia non si tratta di due elementi slegati tra loro. Già nella prima strofa, incentrata sulla narrazione della gaiezza delle persone che attendono la domenica, vengono introdotte immagini dal chiaro significato simbolico. Per esempio la rappresenta la speranza nel futuro, mentre la , non a caso rivolta al tramonto (cioè al passato), simboleggia il piacere che si prova nel ricordo, poiché nella rimembranza la realtà viene trasfigurata e diventa più gradevole. Ciò significa che per Leopardi la felicità in atto non esiste; essa è solo illusione, nel senso che la aspettiamo per il futuro oppure la immaginiamo nel passato: Il piacere è sempre passato o futuro ( , 20 gennaio 1821). donzelletta vecchierella « » « » Zibaldone Idillio ed elementi simbolici Le scelte stilistiche Il della poesia è : anche se la filosofia comunicata dal poeta è sconsolata, ciò non lo conduce a osservazioni brusche e perentorie. Al contrario il suo discorso si svolge pacato, quasi con infantile cordialità. L’allocuzione finale al (v. 43) si chiude nel segno di una premurosa affabilità; perfino l’invito a godere il piccolo spazio di piacere della giovinezza prima che esso sia travolto dall’implacabile continuità della noia e del dolore della vita è come alluso, pietosamente dissimulato dalla preterizione* ( , v. 50): perché turbare le ingenue speranze del fanciullo, confidandogli prima del tempo l’incombere dell’«arido vero»? tono lieve garzoncello scherzoso Altro dirti non vo’ Un silenzio pietoso Verso le COMPETENZE COMPRENDERE Fai la parafrasi della prima strofa. 1 Come si spiega, nella prima strofa, l’animazione delle persone? 2 Qual è la preoccupazione del falegname? 3 Perché la domenica appare più triste del sabato? In quali pensieri sono assorte le persone nel giorno festivo? 4 ANALIZZARE Nel testo torna più volte il termine . Rintraccia tutte le occorrenze del vocabolo e spiega il significato che esso assume di volta in volta. 5 festa Individua tutti gli elementi lessicali che fanno riferimento al motivo dell’attesa. 6 Al verso 15 è 7 compagni soggetto. a complemento oggetto. b complemento predicativo del soggetto. c complemento predicativo dell’oggetto. d Individua i nomi alterati e spiega la loro funzione espressiva. 8 INTERPRETARE Spiega in che modo i verbi utilizzati in riferimento alla (v. 1) e alla (v. 9) sottolineino il valore simbolico di queste due figure. 9 donzelletta vecchierella Quale concetto, poi esplicitamente sviluppato, viene anticipato dall’immagine della (vv. 9 e ss.)? 10 vecchierella Produrre 11 Scrivere per argomentare. Come accennato nella nota 4, il poeta Giovanni Pascoli ha notato come rose e viole non potevano comparire nello stesso mazzolino: «Rose e viole nello stesso mazzolino campestre d’una villanella, mi pare che il Leopardi non le abbia potute vedere», annota maliziosamente. Nella scrittura di un testo creativo, poetico o narrativo, è preferibile l’estrema precisione oppure l’efficacia delle immagini, anche a costo di essere imprecisi? Sulla base dei tuoi studi e delle tue conoscenze personali, rifletti sul tema con un testo argomentativo di circa 30 righe.