Neorealismo e dintorni in sintesi De nizione di un movimento \ Cronologia e ideologia Gli ideali di democrazia e di giustizia sociale fanno da sfondo alle opere degli autori neorealisti. L idea di un arte nazional-popolare e la rivendicazione di una funzione sociale e politica degli intellettuali derivano dal pensiero di Antonio Gramsci, losofo, politico, dirigente del Partito comunista, condannato al carcere dal regime fascista e morto nel 1937. L estensione temporale abitudine consolidata considerare il Neorealismo, pi che un movimento vero e proprio, un atmosfera culturale che influenza tutte le arti e in primo luogo il cinema, nell ambito del quale viene coniato il termine. Pi controversa l indicazione dei suoi confini cronologici, soprattutto per quanto riguarda il campo della narrativa. Nonostante si possa parlare di antecedenti e persistenze, la sua portata sostanzialmente ristretta al decennio che va dalla fine della Seconda guerra mondiale alla met degli anni Cinquanta. Le polemiche intorno al romanzo storico Metello di Vasco Pratolini, pubblicato nel 1955, segnano la fine di una stagione artistica e accompagnano l avvento di una nuova fase, che coincide anche con un brusco cambiamento del clima storico-politico: il 1956, infatti, l anno dell ingresso dei carri armati sovietici in Ungheria, oltre che della destalinizzazione promossa da Nikita Chru c v nel XX congresso del Pcus, con tutte le conseguenze culturali che questo evento comporta nel mondo intellettuale comunista (e pi in generale di sinistra) occidentale. La lezione gramsciana Mentre, negli anni della ricostruzione, la Democrazia cristiana va consolidando il potere politico che manterr nel corso di tutta la prima Repubblica , sul piano culturale gli indirizzi legati al marxismo acquisiscono un importanza di primo piano, giungendo ad assumere una funzione egemonica. Sul concetto di egemonia come pure su quelli dell intellettuale organico , che interpreta le istanze della classe di cui sostiene la causa, e di un arte nazional-popolare , in grado di riflettere i caratteri pi profondi delle masse proletarie aveva ragionato Antonio Gramsci nei Quaderni del carcere, uno dei punti di riferimento degli intellettuali italiani nel dopoguerra. I Quaderni contengono le note scritte da lui tra il 1929 e il 1935, durante la prigionia nelle carceri fasciste; inviati a Mosca dalla cognata, Tatiana Schucht, al fine di farli sfuggire alla censura del regime mussoliniano, vengono riportati in Italia dai dirigenti del Partito comunista di ritorno dall esilio e pubblicati dalla casa editrice Einaudi tra il 1948 e il 1951. La stagione dell impegno in gran parte dalle riflessioni gramsciane che trae linfa il Neorealismo, non a caso caratterizzato da un saldo amore per la democrazia e dal desiderio di raccogliere il maggior numero possibile di lettori attorno ad alcuni ideali condivisi. La narrativa neorealista racconta perci vicende che parlano di ingiustizia e sofferenza, sia che esse riguardino il passato, sia che perdurino nel presente o emergano come del tutto inedite. L influenza del pensiero di Gramsci, del resto, si inserisce in un pi generale clima culturale che vede gli intellettuali protagonisti di una straordinaria tensione ideale e di una decisa volont di contribuire al rinnovamento sociale mediante un impegno personale di tipo morale e politico non privo talvolta di un certo populismo . la parola La caduta del fascismo apre la strada al racconto delle esperienze drammatiche della dittatura, della guerra, delle persecuzioni razziali, e alla ri essione sui problemi e le speranze della ricostruzione. Il Neorealismo ri ette l atmosfera del dopoguerra, concentrando in un decennio, dal 1945 alla met degli anni Cinquanta, una ricca produzione narrativa e cinematogra ca. Populismo Il termine indica storicamente un atteggiamento ideologico che, sulla base di princ pi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta il popolo come depositario di istanze e valori positivi. In ambito artistico e letterario, il vocabolo fa riferimento a una rappresentazione idealizzata del popolo, considerato come un modello etico e sociale. Oggi nel linguaggio della comunicazione giornalistica si indicano con questo termine le posizioni di certi movimenti politici che aspirano a rendersi portavoce delle istanze popolari. 1043