Sguardi sul NOVECENTO L obiettivit dei testimoni Con Se questo un uomo Primo Levi intende rendere partecipe chi legge delle atrocit subite in prima persona. Per farlo adotta un approccio cronachistico, scevro di ogni retorica e moralismo, e per questo ancora pi efficace nella denuncia dell orrore. Si tratta di un opzione stilistica che si basa su motivazioni precise, enucleate dallo stesso autore in un appendice scritta nel 1976 per un edizione del libro destinata alle scuole: «Come mia indole personale, non sono facile all odio. Lo ritengo un sentimento rozzo e animalesco, e preferisco che invece le mie azioni e i miei pensieri, nel limite del possibile, nascano dalla ragione. [ ] Per questo motivo, nello scrivere questo libro, ho assunto deliberatamente il linguaggio pacato e sobrio del testimone, non quello lamentevole della vittima n quello irato del vendicatore: pensavo che la mia parola sarebbe stata tanto pi credibile ed utile quanto pi apparisse obiettiva e quanto meno suonasse appassionata; solo cos il testimone in giudizio adempie alla sua funzione, che quella di preparare il terreno al giudice. I giudici siete voi». Nei campi di concentramento donne e uomini vivevano in aree separate: in questa foto si vede un filo spinato elettrificato che divide le une dagli altri. Forca nel campo di concentramento di Theresienstadt. Il banale compito di annientare Gli ingranaggi dello sterminio Nel lager l uomo alienato, integrato in un meccanismo di distruzione che ne ha cancellato ogni tratto di umanit . Il campo di sterminio il prodotto del sonno della ragione che genera mostri , la metafora tragica dell uomo ridotto a burocrate dello sterminio, ad automa che svolge una funzione macabra, liberato a priori da ogni interrogativo di ordine morale. La disumanizzazione colpisce del resto allo stesso modo vittime e carnefici: le prime vemgono degradate a materia prima senza pi volto e a oggetto di consumo (letteralmente); i secondi si trasformano in impiegati robotizzati che costituiscono gli ingranaggi di un apparato industriale. Il carattere moderno del terrore: la riflessione di G nther Anders Su questo aspetto ha ragionato il filosofo tedesco G nther Anders (pseudonimo di G nther Stern, 19021992), che dall America, dove si era rifugiato per sfuggire al nazismo, ha offerto alcune delle pi rivelatrici intuizioni sul significato intrinsecamente moderno della persecuzione antiebraica. Anders individua nelle camere a gas lo strumento perfetto di un «cannibalismo post-civilizzato»: esse non sono delle semplici macchine atte a uccidere il nemico, ma i luoghi anonimi di una pianificazione eseguita come lavoro ordinario. Riportiamo due brevi passi saggistici: il primo tratto da L uomo antiquato (1956), il secondo da Essere o non essere (1961). 1093