COMPETENZE in azione Societ liquida e retrotopia Se la nostalgia del passato inibisce la visione del futuro Igor Mitoraj, Eros bendato, 1999. Collezione privata. Volgersi indietro con malinconia o guardare avanti con paura e rabbia: sono queste le due tendenze della societ contemporanea? L essere umano, in qualsiasi periodo storico, sempre stato accompagnato da grandi paure: paura dei barbari invasori all epoca dell Impero Romano, paura della fine del mondo all avvicinarsi dell anno Mille, paura di malattie come la peste (descritta per esempio da Boccaccio e Manzoni!), paura di guerre e catastrofi naturali. Anche il mondo contemporaneo per quanto possa sembrare pi sicuro e controllato deve fare i conti con le proprie paure e con un forte senso di precariet : il noto sociologo polacco Zygmunt Bauman (1925-2017), in base alle sue analisi sulla frantumazione dell identit e sulla solitudine, definisce la nostra una societ dell incertezza . In particolare, egli identifica il concetto chiave di liquidit , vale a dire la consapevolezza che nell epoca presente tutto incerto, mutevole, fluido: questo scatena altri fenomeni collaterali, come la dominante apatia politica, in cui non ci si lascia trasportare da forti ideologie, mentre si impongono il culto ossessivo dell aspetto e della propria immagine e l allentamento dei legami sociali annacquati in una nebulosa e idealizzata comunit . In tale contesto di instabilit e precariet , si riscontrano soprattutto due atteggiamenti: quello di chi si rifugia nel 1274 passato abbandonandosi a una nostalgia inconcludente e quello di chi guarda al futuro senza speranze e, anzi, con terrore. Tornare indietro, pensando che il passato sia meglio del presente, un atteggiamento che ritroviamo anche nella letteratura. Pascoli, per esempio, lo ha fatto celebrando la vita contadina che ristretta al nido domestico, scandita dalle stagioni e dai tempi del raccolto gli sembrava essere un rifugio molto rassicurante. Ci che stato e non pi viene idealizzato, mentre la realt del poeta bruciata dalla miseria, dai conflitti sociali, dalla disumanit dell economia: per questo si parlato di utopia regressiva. Di opposta tendenza la linea seguita da D Annunzio, in netto contrasto con i miti del passato, in nome di un futuro pieno di vitalit . Una vita inimitabile la sua, che quasi si sottrae al presente per proiettarsi in avanti: gli amori sublimi e proibiti, le azioni dimostrative ed estreme, le sfide politiche sembrano uno schiaffo del poeta al presente, una provocazione attraverso la quale si vorrebbe proiettare in un altrove temporale, che ancora non maturo. Quali opere di Pascoli e d Annunzio potresti mettere a confronto per dimostrare queste affermazioni?