L opera Charles Baudelaire I fiori del male T8 L albatro T9 Corrispondenze T10 Una carogna T11 Spleen in sintesi I fiori del male (1857) non sono soltanto l opera pi alta della produzione del Decadentismo, ma segnano anche una vera e propria svolta nel cammino della poesia: Charles Baudelaire instaura qui un nuovo rapporto con la scrittura, la materia e persino il pubblico dei suoi versi, esercitando una profonda influenza su tutti i movimenti letterari del secondo Ottocento e del Novecento. Al tempo stesso I fiori del male possono essere definiti un canzoniere, per usare le parole dell autore, «con un inizio e una fine», una sorta di poema capace di illustrare la storia di un anima nei suoi successivi sviluppi. Architettura e significato di un capolavoro La raccolta poetica dei Fiori del male divisa in 6 sezioni che rappresentano, simbolicamente, i diversi momenti del viaggio spirituale del poeta, del suo cammino interiore: dalla malinconia alternata a slanci vitali, allo smarrimento tra la folla cittadina e poi nell alcol, all abbandono sensuale fino all amara invocazione della morte. 304 La struttura I fiori del male presentano una struttura precisa. Dopo la dedica iniziale Al lettore, l opera divisa nella versione definitiva in 6 sezioni che corrispondono ad altrettanti momenti del percorso spirituale del poeta, da intendersi come tappe di un viaggio simbolico, che trasforma in sogno e suggestioni personali le diverse esperienze della realt . Tutte le sezioni del libro cos ricalcano la dimensione interiore del poeta: 1) Spleen e ideale: sospeso tra cadute nella malinconia e slanci improvvisi; 2) Quadri di Parigi: confuso tra la folla e nella vita moderna della citt ; 3) Il vino: smarrito nei miraggi e nelle visioni dell alcol; 4) Fiori del male: immerso nell abbandono sensuale; 5) Rivolta: cantore della ribellione satanica; 6) La morte: teso all evasione finale nella morte, invocata come liberatrice per trovare finalmente, non importa se in paradiso o all inferno, una via d uscita dal tedio dell esistenza. un epilogo amaro, pessimistico, ma forse pi d immagine che di sostanza. Di fatto Baudelaire non sceglie n l inferno n il paradiso: sceglie la poesia.