Il primo Novecento in sintesi I generi e i luoghi La mappa dei generi Le avanguardie puntano a ridefinire le regole formali dell arte per offrire maggiori possibilit alla ricerca e alla sperimentazione, mettendo in crisi classificazioni e canoni tradizionali. Futuristi e vociani rifiutano il sistema dei generi letterari e rivoluzionano gli schemi abituali della metrica, del linguaggio e addirittura della forma tipografica. La stagione delle avanguardie Se si considera che l inizio del Novecento coincide con la nascita delle avanguardie storiche, la mappatura dei generi frequentati nella prima met del secolo in Italia rischia di apparire una forzatura, o peggio una distorsione della realt . Al di l del loro atteggiamento polemico nei confronti della societ , della massa e del pubblico, le avanguardie tendono infatti a ridefinire gli statuti formali dell arte per aprire nuove strade di ricerca e di sperimentazione, con cui confondere i territori, vanificando classificazioni e canoni tradizionali. Futuristi e vociani (come vengono indicati gli scrittori raccolti attorno alla rivista La Voce ), in particolare, oscillano tra poesia e prosa, sovvertendo gli schemi abituali della metrica, del linguaggio e perfino della forma tipografica: al sistema dei generi letterari, rifiutato radicalmente, oppongono, sia pure in modi diversi, il frammento, l illuminazione condensata in poche parole, il verso libero, la rinuncia alla punteggiatura, le parole in libert , le tavole parolibere, il rifiuto del romanzo tradizionale con il suo intreccio complesso, l autobiografia lirica. La poesia I poeti crepuscolari (Guido Gozzano, Sergio Corazzini e Marino Moretti) rifiutano il dannunzianesimo e cantano in tono dimesso l affetto per le piccole cose e per gli ambienti provinciali. Nei primi anni Trenta, l Ermetismo mostra un inclinazione all oscurit che fa della poesia un analisi interiore impietosa, estranea a ogni mito collettivo e a ogni ipotesi di impegno politico. Gli ermetici Salvatore Aggiorna la lirica in senso antiaccademico, antipascoliano e antidannunziano, ricollegandola alla lezione del Simbolismo europeo, alla letteratura vociana e all esperienza di Dino Campana. Giuseppe Ungaretti, dopo una stagione ispirata alla Grande guerra, d avvio a una fase poetica e morale intrisa di tensione religiosa e simbolica. 496 Il Crepuscolarismo Anche i poeti indicati con l etichetta di crepuscolari tra i pi importanti, Guido Gozzano (1883-1916), Sergio Corazzini (1887-1907) e Marino Moretti (1885-1979) costituiscono un esperienza di rottura rispetto al dannunzianesimo imperante all inizio del Novecento, al quale contrappongono una poesia prosastica che, in toni dimessi, fra malinconia e ironia, canta l affetto per le piccole cose (ma senza alcuna concessione alle suggestioni simbolistiche pascoliane) e per gli ambienti provinciali. Dal Simbolismo all Ermetismo In altra direzione si muovono i poeti che fanno riferimento alla grande lezione del Simbolismo francese, primo tra tutti Dino Campana (1885-1932), la cui lirica visionaria ricorda le illuminazioni di Rimbaud: il suo impressionismo paesistico, maturato a contatto con i letterati vociani (tra i quali va ricordato almeno Clemente Rebora, 1885-1957), influir sulla poesia ermetica anche grazie all intensit delle sue immagini e alla forza del suo linguaggio analogico. L Ermetismo rappresenta l esperienza collettiva pi significativa della poesia italiana della prima met del Novecento. Sorta al principio degli anni Trenta, questa corrente individua come tratto comune una programmatica inclinazione all oscurit , che fa della poesia un analisi interiore impietosa, estranea a ogni mito collettivo e a ogni ipotesi di impegno politico. Ma, pi ancora dello spiritualismo e dell agnosticismo ideologico, concepito peraltro come una reazione all invadenza della dittatura fascista, i poeti ermetici Salvatore Quasimodo (1901-1968) e Mario Luzi (1914-2005) in primo luogo intendono aggiornare la lirica ricollocandola in senso antiaccademico, antipascoliano e antidannunziano riallacciandola piuttosto alla lezione del Simbolismo europeo (non solo quello ottocentesco, ma anche quello dei nuovi poeti come Guillaume Apollinaire e Paul Val ry) e alla letteratura vociana con la sua poetica del frammento e dell illuminazione. Vicino per molti aspetti all esperienza dell Ermetismo Giuseppe Ungaretti (18881970), che dopo una fase ispirata alla tragica esperienza della guerra, inaugura negli anni Trenta una stagione poetica e morale intrisa di tensione religiosa e simbolica.