Il primo Novecento in sintesi Elio Vittorini nel secondo dopoguerra uno dei principali esponenti del Neorealismo, attivo sia sul fronte letterario sia su quello politico. Il garofano rosso uno dei suoi romanzi d esordio. Le esperienze formative del protagonista si svolgono in un contesto storico ben definito, ma dal punto di vista stilistico preponderante la veste poetica della narrazione. Gli esordi di Elio Vittorini Concludiamo la rassegna delle principali esperienze narrative di questo periodo ricordando il siciliano Elio Vittorini (1907-1966). Nel secondo dopoguerra sar protagonista della stagione neorealista sia per la sua attivit di scrittore, sia per il ruolo di organizzatore di cultura svolto nel lavoro editoriale e, per breve tempo ma in modo significativo, nell elaborazione della politica culturale del Partito comunista italiano. Fra il 1933 e il 1935 esce a puntate, su Solaria , Il garofano rosso (edito in volume nel 1948), romanzo di formazione in cui motivi personali e psicologici si collocano su un preciso sfondo storico (gli anni dello squadrismo e dell affermazione del fascismo), seppure all insegna di un approccio lirico. Il lirismo dominante anche in Conversazione in Sicilia (pubblicato in volume nel 1941 ma gi uscito a puntate sulla rivista Letteratura , con il titolo Nome e lagrime, fra il 1938 e il 1939), nel quale i motivi del simbolo e della memoria prevalgono su quelli storico-sociali. Gli autori e i testi Federigo Tozzi La vita Federigo Tozzi nasce a Siena nel 1883. Orfano di madre all et di dodici anni, compie studi irregolari e ha un adolescenza e una giovinezza inquiete, sia per le precarie condizioni di salute, sia, soprattutto, per i violenti contrasti con il padre, gestore di una nota trattoria della citt . Nel 1908 impiegato delle ferrovie a Pontedera e poi a Firenze, ma alla morte del padre torna a Siena, vivendo dei proventi delle poche terre ereditate. Nel frattempo comincia a scrivere poesie e racconti, collaborando anche con alcune testate locali. Nel 1913 fonda a Siena, con l amico Domenico Giuliotti, la rivista quindicinale La Torre (di cui usciranno solo pochi numeri), ispirata alle posizioni del conservatorismo cattolico, cui Tozzi approdato dopo una giovanile adesione al socialismo. Nel 1914, costretto dai problemi economici a vendere l ultimo podere, si trasferisce a Roma, dove vive anni difficili ma di intensa creativit . Nel 1918 entra stabilmente nella redazione del Messaggero della Domenica , dove tra l altro conosce Pirandello. Muore a Roma nel 1920, in seguito a una polmonite. Le opere Tozzi ha raggiunto fama e notoriet come narratore soltanto dopo la morte. A partire dal 1930 Solaria ne diffonde l opera. Si forma facendo la conoscenza di diverse tendenze intellettuali. Infine aderisce a una narrativa caratterizzata dal gusto per l introspezione e per l analisi psicologica. I suoi romanzi e i suoi racconti presentano spesso storie e personaggi tratti dalla sua personale esperienza di vita. 716 Un successo arrivato postumo Dopo due raccolte poetiche (La zampogna verde, 1911, e La citt della Vergine, 1913), Tozzi approda definitivamente alla narrativa. Uno dei suoi primi racconti, Ricordi di un impiegato, pi tardi rielaborato, apparir postumo nel 1927. Tra i suoi romanzi maggiori si ricordano Con gli occhi chiusi (scritto nel 1912-1913 ma uscito nel 1919), Il podere (del 1918, poi pubblicato nel 1921) e Tre croci (anch esso scritto nel 1918 ma edito nel 1920). Postumi escono anche Gli egoisti (1923), Novale (1925), costruito sulle lettere scritte alla futura moglie Emma Palagi nel periodo 1902-1908, e le prose, gli aforismi e i diari raccolti tra il 1961 e il 1981 dal figlio Glauco nei 5 volumi, Cose e persone. la rivista Solaria , in un numero monografico del 1930, a richiamare per prima l attenzione su Tozzi, oggi considerato uno dei pi importanti narratori italiani della prima met del Novecento. Pur essendosi formato al di fuori delle correnti letterarie pi vive del tempo (in particolare lontano dal movimento della Voce ) e su letture varie e disordinate, che dagli antichi autori senesi (studiati e pubblicati dallo scrittore in un antologia nel 1913)