I testi Temi e motivi dei brani antologizzati T3 Veglia • la morte in trincea • l’atrocità della guerra che genera paradossalmente l’amore per la vita T4 Peso • la solitudine dell’uomo senza fede • l’aspirazione insoddisfatta verso una giustificazione trascendente T5 Fratelli • la fratellanza umana contrapposta all’orrore della guerra T6 Sono una creatura • il dolore che pietr ifica il cuore del poeta • la corrispondenza fra sentimento e paesaggio • il «pianto che non si vede» T7 I fiumi • l’anelito a una pausa di meditazione • il presente e la memoria • l’acqua come elemento materno e simbolo di vita • la biografia del poeta ripercorsa attraverso i “suoi” fiumi • l’ansia di riconoscersi come parte del flusso universale T8 San Martino del Carso • la devastazione del paesaggio che si rispecchia nell’anima del poeta • la “corrispondenza” con i morti • la poesia come antidoto all’oblio T9 Mattina • la “poesia dell’istante” • la purezza vivificante della luce T10 Soldati • la precarietà dell’esistenza • il comune destino dell’uomo Testi plus: Commiato Testi plus: Allegria di naufragi Testi plus: Girovago Analisi del testo interattiva: In dormiveglia T3 Veglia Il porto sepolto Siamo a due giorni dal Natale. Accanto al poeta, acquattato nella trincea, vi è un soldato ucciso, illuminato dalla luce della luna, con le mani congelate e i lineamenti del volto irrigiditi dalla morte: assistendo allo strazio di quella fine, Ungaretti sente riaccendersi in lui il desiderio di ancorarsi, quasi disperatamente, al dono dell’esistenza. Versi liberi. Metro La vince sulla vita morte Asset ID: 258 ( ) let-altvoc-veglia-lallegria110.mp3 Audiolettura Cima Quattro il 23 dicembre 1915 * Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca 5 digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata 10 nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore. Non sono mai stato tanto 15 attaccato alla vita. postazione sul Monte San Michele, non lontano da San Martino del Carso. Cima Quattro: * sdraiato accanto. buttato: 2 con i denti scoperti in una smorfia atroce. digrignata: 6 luna piena. plenilunio: 7 gonfiore cadaverico. Si noti il tipico procedimento ungarettiano di scambio dell’astratto con il concreto (non “le sue mani congestionate”, ma ). congestione: 8 la congestione / delle sue mani >> pagina 832 Dentro il TESTO I contenuti tematici Il primo Natale trascorso come soldato lontano da casa costituisce per il poeta l’iniziale, drammatico approccio alla verità della guerra: accanto a lui giace, come un oggetto inanimato, il cadavere di un commilitone deturpato dalle ferite. Di fronte alla brutale concretezza della morte, Ungaretti si appiglia alla : prende la penna e scrive, come in un diario grazie al quale possa comunicare amore ai suoi cari lontani. duplice salvezza della scrittura e dell’amore Come salvarsi Nessuna retorica può glorificare il dramma dell’uomo dinanzi alla sua fine: l’eroismo è bandito, cancellato dalla realtà orrenda della / (vv. 5-6) del compagno ucciso. L’orribile spettacolo della morte suscita però nel poeta, per contrasto, l’aspirazione alla bellezza della vita. L’interventista che inneggiava alla necessità storica del conflitto scompare per lasciar posto all’artista che, facendo tesoro della lezione di Bergson, converte lo «slancio vitale» proclamato dal filosofo francese nella necessità di esprimere il desiderio fisiologico di esistere: / / (vv. 14-16). bocca digrignata Non sono mai stato tanto attaccato alla vita Ricavare l’amore dal dolore Le scelte stilistiche La rappresentazione ungarettiana, caratterizzata da una grande , è però teatralizzata in una serie di immagini di forte impatto emotivo, che rimandano al . La visione alterata sostituisce infatti la semplice descrizione analitica: la parola non si limita a descrivere un oggetto, ma si identifica con il sentimento, il grido, l’angoscia. Il poeta si dice (v. 2) vicino al compagno ucciso: non scrive “coricato”, o magari “disteso”, poiché vuole esasperare il lato emotivo della sua condizione di persona inerte costretta a subire l’orrore della guerra. semplicità di linguaggio soggettivismo tipico dell’Espressionismo buttato Anche l’immagine del commilitone è resa secondo una modalità deformante: il participio (v. 4), che occupa un unico verso, rivela nella sua asprezza violenta l’atrocità della morte; lo stesso può dirsi per l’immagine successiva della / (vv. 5-6): anche qui la tragica tensione del contesto si traduce nell’allucinante stravolgimento della fisionomia umana, che intensifica ulteriormente l’effetto di una realtà mostruosa e agghiacciante. La sineddoche* ( , vv. 8-9), adottata per sottolineare il gonfiore livido delle mani del compagno caduto, chiude la sequenza scolpendo la disumanità della morte, che sembra irrompere con la sua concreta, quasi grottesca materialità nella superstite vitalità del poeta sopravvissuto. massacrato bocca digrignata congestione / delle sue mani Una crudezza espressionistica >> pagina 833 Lo stesso contrasto tra vita e morte è rivelato con una : in fondo l’intera lirica si basa, anche da un punto di vista strutturale, sull’antitesi violenta fra elementi in apparenza inconciliabili. Alla crudeltà del destino il poeta reagisce con uno scatto di ribellione: alle (v. 9) – tragico dato di realtà – corrisponde il (v. 11), nel quale si compie il miracolo della riscoperta elementare della vita, simboleggiata dal desiderio di scrivere (v. 13). La pausa di silenzio, seguita dallo stacco tipografico, segna il cambio di tono rispetto alla prima strofa della lirica: nella seconda prevalgono la pacatezza e l’affermazione del diritto di esistere, sottolineata dalla rima al mezzo : (vv. 14 e 16), nonché dalla collocazione dell’avverbio , isolato e in posizione centrale all’interno della strofa stessa. scelta stilistica espressionistica sue mani mio silenzio lettere piene d’amore stato attaccato tanto La tenacia della vita La , infine, si incarica di suggerire, mediante una ripetizione ossessiva di echi interni, la drammatica emotività del momento. L’incalzante successione dei participi passati, dall’iniziale al finale , esprime l’angosciante e inaudita violenza della strage, facendo corrispondere reciprocamente il livello del suono e quello dei significati. In particolare, i participi riferiti al soldato morto presentano una serie di nessi consonantici dalla cupa valenza espressiva, scandita dall’allitterazione* in ( , , ). Solo alla fine della strofa l’effetto fonico si addolcisce: le parole , e comunicano l’ostinato e consolante recupero della speranza. componente fonica buttato attaccato r massac r ato dig r ignata penet r ata silenzio lettere amore La musica dello strazio e della speranza Verso le COMPETENZE Comprendere Esponi brevemente il contenuto della lirica. 1 Qual è il significato del titolo? 2 Su quali particolari del commilitone caduto si sofferma l’attenzione del poeta. 3 analizzare In quali elementi stilistici, oltre a quelli già segnalati nell’analisi del testo, ti sembra di poter rintracciare la componente espressionistica? 4 INTERPRETARE Quale valore viene dato dal poeta al (v. 11)? 5 silenzio Il poeta afferma di aver (vv. 12-13). A tuo giudizio, l’affermazione si può intendere realisticamente? Motiva la risposta. 6 scritto / lettere piene d’amore COMPETENZE LINGUISTICHE Scrivi almeno cinque verbi che, come , appartengano all’area semantica di “uccidere”, colpire” e poi ordinali secondo la loro intensità. 7 massacrare