Divina CommeDia
L’allegoria e gli altri sensi della lettura
Una delle grandi differenze tra la cultura odierna e quella medievale risiede nel fatto
che per quest’ultima tutto il mondo è una gigantesca allegoria. “Allegoria” è una parola
che viene dal greco e significa “dire altro”. Nell’arte della retorica consiste nell’affermare
qualcosa che, oltre al significato immediato della lettera, ne comunica uno diverso.
Allegoria
L’uomo del Medioevo interpreta in senso allegorico tutto
quello che vede: il mondo terreno è la versione opaca – la “brutL’allegoria sembra un meccanismo complesso,
ma in realtà ne facciamo uso continuamente.
ta copia” – del mondo della luce e della Verità; solo nel mondo
Per capirlo, bisogna partire dalla figura retorica
ultraterreno Dio si rivelerà pienamente. San Paolo aveva infatti
della similitudine, con la quale si stabilisce un
scritto che in questa vita noi vediamo per speculum et in aenigparagone tra due realtà: Quel calciatore tira con
il sinistro dei colpi come quelli di un cannone. Se
mate: “come in uno specchio” (e quindi in maniera offuscata,
invece di dichiarare esplicitamente il paragone lo
come si vedeva negli specchi antichi) e “attraverso una serie di
si dà per sottointeso, si ottiene una metafora:
enigmi”; solo nell’altra vita vedremo Dio, ossia la Verità, diretIl calciatore ha tirato una cannonata col sinistro
(è ovvio che non si intende che Il calciatore ha
tamente in volto.
sparato con un cannone, ma che ha tirato un
A partire da questo presupposto, nell’Epistola XIII, Dante spiega
colpo al pallone con tale violenza che lo si poa Cangrande – cui è dedicata la cantica del Paradiso – che il sitrebbe assimilare a una cannonata). Quando il
discorso è tutto costruito su un costante sistema
gnificato della Commedia «non è unico, anzi lo si può dire polidi metafore, si ottiene l’allegoria; frequentissima,
semico, cioè dotato di più sensi; infatti il primo senso è quello
per rimanere al discorso del calcio, è quella che
descrive la partita come se fosse una guerra: Ed
che risulta dalla lettera, il secondo è quello che risulta da ciò
ecco che l’attaccante spara una cannonata che
che è significato attraverso la lettera. E il primo si dice letterale,
va ad abbattere il terzino avversario...
mentre il secondo allegorico, o morale o anagogico».
In un passo del Convivio (II, 1) il poeta spiega i quattro livelli di significato:
1. quello letterale si ricava dalla lettura piana del testo; in questo caso, è il racconto del
viaggio di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso;
2. quello allegorico è il senso nascosto che sta “sotto la lettera” e che allude a qualcosa
di altro; qui è il percorso di conversione di Dante che, a partire dall’iniziale traviamento spirituale, giunge alla contemplazione del Sommo Bene;
3. quello morale è legato alla funzione dell’insegnamento; la Commedia è un ammonimento per i cristiani ancora in vita, perché riflettano sulla deviazione e sul significato
della vera felicità;
4. quello anagogico è quello che Dante definisce “sovrasenso” ed è il significato spirituale che si somma a quello letterale, tipico delle Sacre Scritture.
Il poema dantesco dunque, opera polisemica da leggere come i testi sacri, mostra come
tutta l’umanità dallo stato di infelicità e di disordine possa pervenire alla felicità seguendo la guida dell’impero nelle cose temporali e della Chiesa nelle spirituali.
Il filologo tedesco Erich Auerbach, nel suo famoso libro Mimesis. Il realismo nella letturatura occidentale, dimostra come la Divina Commedia debba essere letta secondo un’interpretazione figurale. Che cosa significa? La “figura” è qualcosa – un personaggio o un
evento storico – di realmente accaduto, che è proiezione di qualche altra cosa, anch’essa reale, che ne rappresenta l’adempimento: è una forma particolare di allegoria, che
riconosce pari storicità al significante e al significato sotteso, inquadrando all’interno
della stessa concezione teologica di Dante lo straordinario realismo della Commedia.
Per esempio, il Catone Uticense realmente vissuto, suicida per perseguire i suoi ideali
di libertà politica, è figura del Catone custode del Purgatorio, regno della libertà dal
peccato.
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