CANTO VII
Purgatorio
Porta del Purgatorio
Canto VII
Antipurgatorio (IV schiera)
Antipurgatorio (III schiera)
Luogo e tempo
Antipurgatorio, quarta schiera (valletta fiorita); pomeriggio di domenica 10 aprile 1300
Categoria di penitenti
e colpa
Prìncipi negligenti, che non compirono adeguatamente il proprio dovere
Pena
Ogni principe è posto di fronte al suo avversario terreno e canta il Salve, Regina. Come le altre anime
dell’Antipurgatorio, deve attendere un tempo pari alla durata della sua vita prima di entrare in Purgatorio
Dopo avere più volte abbracciato Virgilio, Sordello gli
chiede chi sia: quando apprende che ha di fronte a sé
non un semplice mantovano, ma addirittura Virgilio,
somma gloria della letteratura romana, Sordello si china
davanti a lui con reverenza commossa. Il poeta latino gli
spiega la natura e lo scopo del viaggio in compagnia di
Dante e gli chiede di mostrargli la via più veloce per l’ingresso al Purgatorio vero e proprio. Sordello si dichiara
disponibile ad accompagnare i due viaggiatori fin dove
gli è concesso, ma fa notare che ormai è buio e che una
legge del Purgatorio vieta che si salga di notte, poiché
senza la luce del Sole, ovvero la Grazia divina, le anime
non hanno la forza di migliorarsi. Sordello comunque
conosce un posto adatto a trascorrere la nottata: conduce
così i due poeti sull’orlo del precipizio che sovrasta la
valletta dei prìncipi, dove essi vedono la quarta categoria degli spiriti tardi a pentirsi, i principi negligenti, che
stanno cantando il Salve, Regina. Da questa posizione soprelevata, Sordello mostra alcune delle anime di sotto:
tra loro, Rodolfo d’Asburgo, Filippo III di Francia, Pietro
III d’Aragona, Guglielmo di Monferrato, tutti accomunati dal rimorso della loro passata negligenza e dallo
sconforto per aver lasciato il potere nelle mani di eredi
incapaci e viziosi.
Gustave Doré, Sordello si inginocchia
di fronte a Virgilio, 1861-1868.
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