V cielo (di Marte)
CANTO XI
IV cielo (del Sole)
III cielo (di Venere)
Luogo
IV cielo o cielo del Sole
Tempo
Sera di mercoledì 13 aprile 1300
Categoria di beati
Spiriti sapienti
Condizione e aspetto
Cantano e danzano disposti in una triplice corona intorno a Dante e Beatrice
Intelligenze motrici
Potestà
Personaggi
Dante, Beatrice, san Tommaso d’Aquino, (san Francesco)
[1-12] GLI INUTILI AFFANNI DEGLI UOMINI
Il canto si apre con un’invettiva contro la vanità di quegli
uomini che si affannano dietro ambiziose professioni,
che si consumano tra i piaceri mondani o si abbandonano all’ozio. Mentre in Terra si agitano tali passioni, il
poeta è accolto insieme con Beatrice nella gloria dei cieli.
[13-27] SAN TOMMASO E I DUE DUBBI DI DANTE
La ghirlanda di dodici beati danzanti incontrata da
Dante già nel canto precedente si ferma e l’anima di
san Tommaso riprende il proprio discorso (iniziato
anch’esso nel canto X). Subito dichiara di leggere in
Dio il desiderio di spiegazioni da parte del poeta circa
due sue affermazioni: U’ ben s’impingua (“Dove ben
ci si ingrassa”, v. 25), riferita all’ordine domenicano, e
l’altra Non nacque il secondo (“Non ce ne fu uno simile”, v. 26), riferita a Salomone.
mandato in Terra due campioni della fede, uno tutto
ardente di carità e l’altro splendido nella sua sapienza:
san Francesco d’Assisi e san Domenico di Guzmán. I
loro alti meriti sono di pari entità, quindi san Tommaso tesserà l’elogio di uno solo dei due, perché lodando
l’uno glorificherà anche l’altro.
[43-117] LA VITA DI SAN FRANCESCO NEL RACCONTO
DEL DOMENICANO SAN TOMMASO
[28-42] L’ELOGIO DI SAN FRANCESCO E SAN DOMENICO
È narrata, nelle sue fasi più significative, la vita di san
Francesco: dalla nascita ad Assisi al conflitto con il padre seguito dal matrimonio con la Povertà; dal sostegno
dei primi seguaci alla prima approvazione, solo orale,
della sua Regola da parte di papa Innocenzo III; dalla seconda approvazione di papa Onorio III mediante
bolla pontificia alla missione in Oriente per convertire
i saraceni; dalle stimmate sull’eremo della Verna, ultima, definitiva approvazione del suo operato da parte
di Dio, alla morte seguita da una umilissima sepoltura.
San Tommaso chiarisce il primo dubbio di Dante illustrandogli come la Provvidenza divina, per rendere
la Chiesa più solida e vicina a Cristo, suo sposo, abbia
[118-139] LA CONDANNA DEI DOMENICANI CORROTTI
E IL CHIARIMENTO DEL PRIMO DUBBIO
San Tommaso aggiunge che degno compagno di san
Francesco nel guidare la Chiesa è san Domenico, fondatore dell’ordine cui appartiene san Tommaso, nel
quale ci si arricchisce molto spiritualmente. Purtroppo,
sottolinea lo spirito, i domenicani sono per la maggior
parte dediti ai beni materiali e perciò si impoveriscono
spiritualmente, cosicché pochi sono quelli ancora fedeli all’insegnamento del loro fondatore. Dopo questa
premessa, sarà facile per Dante capire il significato della frase U’ ben s’impingua, se non si vaneggia.
Gustave Doré, Le corone
di spiriti nel cielo del Sole, 1861-1868.